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‘Raised by Wolves 2’: Primi due episodi da paura!

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Su Sky è disponibile Raised by Wolves 2, la serie tv di fantascienza, targata HBO, creata da Aaron Guzikowsky e prodotta, tra gli altri, da Ridley Scott.

Dove eravamo rimasti?

Riassumiamo l’epilogo della prima stagione in quattro punti:

1) La nascita di “Numero 7”, il gigantesco serpente androide.

2) La scoperta da parte di Marcus Drusus di una colonia atea sul pianeta.

3) Campion assumeva il comando del gruppo dei Figli.

4) Madre e Padre giacevano inermi e privi di sensi nel bel mezzo della Zona Tropicale.

Il finale lasciava più domande che risposte (come solo le migliori serie fanno) e il desiderio di vedere come la storia proseguiva era smisurato. Ora l’attesa è finita!

Abbiamo visionato i primi due episodi di Raised by Wolves 2 e pare proprio che questa stagione sarà emozionante almeno quanto la prima.

Dipendenza

Vi avvisiamo: quelli di voi che speravano di ottenere spiegazioni in breve tempo rimarranno delusi. La serie rimane fedele a se stessa e mantiene i ritmi mediamente dilatati della prima stagione.

Il massimo che gli autori si concedono è una breve introduzione (circa venti minuti) in cui viene mostrata la fine  dei protagonisti dopo l’epilogo della precedente stagione.

Chiusa questa piccola e un po’ frettolosa parentesi, la seconda stagione può partire. Gli autori si moltiplicano, fin da subito, e così i nostri interrogativi, facendo salire ulteriormente il desiderio di scoprire cosa ci aspetta. D’altronde, per stupire, una serie non deve solo essere scritta bene ma deve anche dare “dipendenza”.

Raised by Wolves ci rende dipendenti, stimolando il nostro desiderio di scoprire… in verità, non sappiamo ancora cosa c’è da scoprire. E questo accresce ulteriormente la dipendenza.

La meta e il percorso

Le tematiche sembrano non essere cambiate rispetto alla precedente stagione. Tornano i dubbi su come crescere i figli e su cosa significhi veramente essere genitori. I personaggi però appaiono più maturi e consapevoli dei loro sbagli, sia i grandi che i piccoli.

Non che abbaino risolto i conflitti interiori (ed esteriori) ma almeno ora sembrano più sicuri su quello che sperano di ottenere.

Si respira voglia di miglioramento in queste prime due puntate. Ma si capisce anche che non sarà facile da raggiungere, perché si conosce solo la meta e non il percorso che conduce verso di essa. E sarà sicuramente un percorso irto di ostacoli.

La zona tropicale

Come annunciato, la vicenda si sposta nella Zona tropicale del pianeta che appare come una sconfinata oasi nel deserto. E una zona un po’ meno ostile rispetto alla precedente. Ma giusto un pochino.

In questi primi due episodi, ci vengono mostrate alcune delle minacce che incombono sui nostri eroi:

1)Tensioni interne alla colonia.

2)Un mare acido che liquefà qualsiasi cosa ci finisca dentro.

3)Un terrorista psicopatico che intende far scoppiare una guerra civile.

Senza scordarci del gigantesco serpentone volante, lungo mezzo chilometro, assetato di sangue che si aggira nei dintorni.

La bellezza del panorama esotico, la minor difficoltà nel trovare cibo e la (apparente) ospitalità della colonia sono solo un’illusione: il pericolo c’è ed è anche cresciuto rispetto a prima.

Religione vs Scienza

Raised by Wolves 2

Il conflitto tra Atei e Credenti imperversa ancora. Il problema non è la divinità, ma chi si autoproclama profeta.

Marcus Drusus (interpretato da un Travis Fimmel più folle che mai) si è ormai trasformato in un pericoloso fondamentalista. È inevitabile vederci una metafora con certi avvenimenti di oggi e di ieri.

Ma gli Atei come se la passano? La loro guida è un Computer, realizzato dallo stesso Creatore che ha riprogrammato Madre.

Una macchina perfetta (all’apparenza) di cui però non tutti si fidano. La leadership lascia a desiderare in entrambe le fazioni e la cosa promette male. Anzi, più che male promette tanti morti.

I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’

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