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Far East Film Festival

‘Escape from Mogadishu’ imparare da un film

Film di chiusura del Korea Film Fest 2022 e poi approdato al Far East Film Festival, il film di Ryoo Seung-wan era anche il candidato a rappresentare la Corea del Sud agli Oscar 2022

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Dopo essere stato il film di chiusura della ricca edizione numero 20 del Florence Korea Film Fest Escape from Mogadishu di Ryoo Seung-wan è arrivato anche al Far East Film Festival. Un film che, in questo preciso momento storico, è ancora più attuale e ricco di insegnamenti.

‘Escape From Mogadishu’ la scelta della Corea del Sud per gli Oscar 2022

La sinossi di Escape from Mogadishu

Mogadiscio, 1990. I diplomatici dell’ambasciata coreana sono impegnati in una campagna d’immagine, cercando di ottenere sostegno dal governo somalo per la richiesta di adesione alle Nazioni Unite. Però l’ambasciata nordcoreana li ostacola ad ogni occasione. Improvvisamente, le proteste dei cittadini contro il governo somalo corrotto diventano violente, e presto un esercito di ribelli si mette a combattere contro le milizie governative nella capitale. L’ordine pubblico collassa, i membri delle ambasciate della Corea del Sud e del Nord si trovano intrappolati, costretti a fare affidamento gli uni sugli altri per ogni possibilità di fuga. (Fonte: Korea Film Fest)

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Disarmante attualità

Alla luce di tutto quello che sta accadendo oggi nel mondo, Escape from Mogadishu sembra quasi voler proporre una soluzione. La cooperazione e l’aiuto, seppur combattuto, fra i due paesi, da sempre in lotta fra loro, è sia il focus della storia che la chiave di lettura. Due fazioni contrapposte che, pur di salvarsi entrambe, arrivano a collaborare e diventare, per un breve periodo di tempo, una cosa sola. A disarmare ancora di più è il fatto che si tratti di una storia vera. Un monito e un insegnamento al tempo stesso.

La ciclicità di Escape from Mogadishu

Un elemento fondamentale della struttura narrativa è il continuo ritornare sui propri passi. O meglio della storia in sé. Una storia che è sia quella reale che quella raccontata dal film. Gli eventi storici sembrano continuare ciclicamente a ripetersi nella realtà, e il film presenta dinamiche simili che colpiscono le due fazioni. La guerra civile che scoppia in Somalia ha le stesse conseguenze sia per l’una che per l’altra fazione, costrette entrambe ad allearsi e anche allinearsi.

Dramma e azione

Non tutto, però, fila liscio fin da subito. Anzi, i dissapori e i contrasti continuano a essere ben presenti. Non tutti sono d’accordo sull’idea e sul concetto di collaborazione tra due stati che sono divisi e separati da troppo tempo. Ma Ryoo Seung-wan è abile nella costruzione di una storia reale e precisa mescolando la drammaticità del momento con alcune sequenze di azione, in pieno stile coreano. Un mix efficace che coinvolge lo spettatore in questa adrenalinica Escape from Mogadishu.

Spazio anche all’Italia

C’è anche un pizzico d’Italia in Escape from MogadishuÈ infatti proprio questo il paese che gioca un ruolo importante nella fuga. Ruolo impersonificato da Enrico Iannello, nella convincente parte dell’ambasciatore italiano in Somalia. Uno dei pochi attori italiani ad aver lavorato con produzioni coreane, qui gioca un ruolo abbastanza importante per i protagonisti e non solo.

Altro motivo per non perdersi questo film!

Il trailer

Escape from Mogadishu

  • Anno: 2021
  • Durata: 121'
  • Distribuzione: Lotte Entertainment
  • Genere: Azione, thriller
  • Nazionalita: Corea del Sud
  • Regia: Ryoo Seung-wan

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