Dal creatore di Big Little Liese The Undoing, è arrivato su NetflixAnatomia di uno scandalo, mini serie tv disponibile dal 15 aprile 2022.
Tratto dal bestseller di Sarah Vaughan, il serial è un racconto che si colloca a metà tra dramma psicologico e thriller con protagonisti principali Sienna Miller (American Sniper, The Loudest Voice – Sesso e potere) nella parte di Sophie Whitehouse, Michelle Dockery (The Gentlemen, Downton Abbey) in quella di Kate Woodcroft e Rupert Friend (Homeland – Caccia alla spia) nel ruolo di James Whitehouse.
Completano il cast Naomi Scott nel ruolo di Olivia Lytton, Josette Simon in quello di Angela Regan insieme a Geoffrey Streatfeild e Joshua McGuire.
A curare l’adattamento per lo schermo David E. Kelley insieme a Melissa James Gibson (House of Cards), autori di sei episodi incentrati su quello che si presenta all’inizio solo come uno ‘scandalo sessuale’ nel mondo della politica britannica.
Trama di Anatomia di uno scandalo
Thriller psicologico e legal drama coinvolgente, questa serie racconta la vita dell’alta borghesia britannica attraverso scandali personali e politici in cui la verità è sospesa tra giustizia e privilegio. James e Sophie Whitehouse vivono una realtà idilliaca ed elitaria. Con una carriera da ministro e una famiglia amorevole, il percorso di James sembra non avere ostacoli. Finché un segreto scandaloso non viene a galla. L’avvocata Kate Woodcroft segue invece un percorso ben diverso, in cui i processi rischiano di minacciare Westminster, il matrimonio dei Whitehouse, ma anche la sicurezza in se stessa.
Linee temporali in Anatomia di uno scandalo
Il serial si dipana su due linee temporali parallele ma opposte: il presente e gli anni del College. La trama torna infatti a volte ai giorni di ‘gloria’ di Oxford di Mr. e Mrs. Whitehouse, dove la giovane Sophie mette gli occhi sul golden boy James (Ben Radcliffe) nel momento in cui si incontrano. Sepolti in quel passato, in lontani ricordi di una notte di festa di fine anno, vengono a galla segreti e bugie, tradimenti e falsi alibi. Ovviamente gli orrori del passato si scontreranno con i crimini attuali. La connessione tra i due mondi è però solo abbozzata e non risulta sempre efficace. Si avverte a volte una sensazione straniante non riuscendo ad accostare i personaggi adolescenti con quelli del presente mancando una loro adeguata presentazione psicologica.
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Cosa si nasconde dietro l’apparenza
Adattato dal romanzo thriller psicologico di Sarah Vaughan del 2018 e ambientato in Inghilterra, “Anatomia di uno scandalo’segue la strada di The Undoing per raccontare come aldilà dell’apparenza e della perfezione ci sia il marcio. Famiglia perfetta, rapporto apparentemente idilliaco, coppia ben assestata da anni, due bambini e un cane. Il castello di perfezione comincerà a sgretolarsi già dal primo episodio e al posto di Nicole Kidman, moglie di Hugh Grant in Undoing, troviamo adesso Sienna Miller, altrettanto sconvolta e turbata ma forse più accondiscendente.
L’effetto dejà vu è forte e l’accostamento con il serial Sky è immediato e inevitabile.
La serie limitata aveva il potenziale per essere in parte thriller, in parte dramma giudiziario, ma si trasforma ben presto in una sorta di ‘soap opera’ infarcita di molti stereotipi prevedibili e di tematiche forzatamente #METOO
Fortunatamente al ménage familiare si accosta il personaggio dell’avvocato accusatore ( una brava Michelle Dockery) che conferisce una nota glaciale e misteriosa ( è lei il personaggio Chiave) al convenzionale plot del legal dramma a base di tradimento.
I momenti efficaci restano infatti quelli ‘processuali’, anche se il personaggio di Olivia ( che avrebbe potuto essere sviluppato maggiormente) è relegato esclusivamente alla dimensione ‘tribunale’ e in relazione a James. La sua mancanza di approfondimento conferisce alla sua vicenda una freddezza che non crea empatia con il personaggio.
Mancanza di approfondimento
Quello che non abbiamo visto non riusciamo ad immaginarlo. E quello che vediamo? “Anatomia di uno scandalo” si concentra principalmente su Sophie che elabora l’infedeltà di suo marito e che cerca di capire come l’uomo che credeva di conoscere possa averla tradita e possa ver potuto commettere quello di cui è accusato. Tutto il resto è abbozzato, compresa la psicologia ( sicuramente molto più complessa) di James e l’evoluzione del personaggio dagli anni del College. Trascurata anche la Natura di Sophie stessa, di cui intravediamo dei lati ‘oscuri’ appena abbozzati, ma che avrebbero potuto fare la differenza rendendo la trama del serial molto più interessante.
Proprio l’ambiguità è l’elemento che manca davvero, perché è sì, rappresentata, ma in modo banale, mentre sarebbe potuta essere ‘fotografata’ diversamente. Si poteva scavare in tematiche più interessanti, come quella della setta dei Libertini di Oxford, o dell’ apparente e inspiegata accondiscendente remissione di una Sophie che sembra possedere una doppia personalità.
Il serial sembra proprio rifiutarsi di andare troppo in profondità . Sceglie di stupire, ma per brevi momenti facendo del flashback un mero strumento che utilizza per mostrare argomenti difficili, ma senza argomentarli.
Regia meccanica
Anche tecnicamente il serial, dal frenetico movimento della telecamera ai tagli instabili e agli effetti visivi disturbanti, si appoggia ad effetti visivi per stupire piuttosto che approfondire. Sfortunatamente, tutto sembra poco ispirato. Lo stesso vale per le scene che si svolgono nel presente. Miller, Dockery e Friend sono comunque tutti bravi attori, ma non riescono da soli a produrre l’emozione necessaria. Possono fare ben poco per contrastare la sensazione che Anatomia di uno scandalo si stia appoggiando troppo ai cliché che abbiamo visto in thriller migliori.
Nonostante tutto questo, “Anatomia di uno scandalo” non è completamente da bocciare. Resta l’intrigo del dramma giudiziario con un processo che non deluderà gli appassionati del genere
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