Outer Range è la nuova serie targata Prime Video, con Josh Brolin, Lili Taylor e Imogen Poots. Disponibile (in più di 240 paesi e territori nel mondo) dal 15 aprile sulla piattaforma streaming.
Le suggestioni del genere western si mescolano con il thriller, a cui si aggiunge una tinta di mystery importante, ma di difficile gestione. Il rischio appare infatti quello di perdere il fuoco del racconto, sconfinando in qualcosa di talmente eccentrico da risultare quasi respingente.
Outer Range | La trama
Royal Abbott (Brolin) manda avanti un ranch insieme alla moglie Cecilia (Taylor). Insieme a loro vivono i figli Rhett (Lewis Pullman), partecipante ai rodeo, e Perry (Tom Pelphrey, Ozark), padre di Amy (Olive Abercrombie). La madre di quest’ultima sembra essersi dileguata nel nulla, ma la sua presenza aleggia nella casa e sulla famiglia.
Quando i Tillerson (Noah Reid e Shaun Sipos) si presentano a chiedere parte dei terreni degli Abbott, inizia uno sfiancante gioco di minacce velate e atti sconsiderati. Uno spiacevole accaduto mette Royal e i figli in una posizione complicata e rischiosa, dalla quale uscirne indenni sarà pressoché impossibile.
Outer Range, Cecilia Abbott (played by Lili Taylor), Royal Abbott (played by Josh Brolin), Perry Abbott (played by Tom Pelphrey)
Nel frattempo, l’entrata in scena di una figura ambigua, di nome Autumn (Imogen Poots), spinge il capofamiglia a confrontarsi con cose che riguardano il passato e che non sono mai state affrontate prima. E da cui forse dipende anche l’apparizione di una spettrale e misteriosa voragine nel terreno…
Quando il mystery contamina il western
Outer Range appare una proposta alquanto originale nel palinsesto di questi ultimi anni, sebbene ricordi qua e là alcuni titoli, come per esempio Westworld e American Gods. In entrambi gioca un ruolo forte l’idea di destino e divinità. Così come nel progetto creato da Brian Watkins, nel quale viene presentato un elemento sovrannaturale, apparentemente inspiegabile. Il realismo del racconto si scontra così con una forma di surrealtà, necessaria a enfatizzare determinati aspetti dell’esistenza.
Tu credi nel destino?
La trama prende avvio in maniera canonica, prima di presentare il colpo di scena che metterà tutto in discussione, insinuando dubbi e sollevando domande. Una famiglia con ettari di terreno, che entra nel mirino di chi intende espandere i propri possedimenti, è un incipit comune tra i western, moderni o datati che siano. Allo stesso tempo, più di un personaggio appartenente al genere è stato caratterizzato da un passato composto di grandi segreti e gravi perdite.
In attesa del gran finale…
A sostenere un simile impianto, una regia imponente, maestosa, senza la quale tutta la costruzione iniziale perderebbe un po’ del suo valore. Molte delle scelte stilistiche, a partire dalla saturazione cromatica e dall’ampiezza dello sguardo, donano profondità e ricchezza. Sia a livello simbolico che narrativo, viene offerta una gamma di suggestioni non indifferente.
Il mondo sta aspettando qualcosa del genere.
Passato e futuro confondono i loro confini, segni di predestinazione costellano la strada dei protagonisti, pace e speranza sono concetti lontani anni luce. Outer Range trae la sua linfa da questa atmosfera cupa, enigmatica e potente. Il rischio sta solo nel saper gestire le varie correnti che lo attraversano, ma servirà la conclusione della serie per poter giudicare.
*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.