Da venerdì 8 aprile 2022 su Netflix, The In Between -Non ti perderò è una nuova proposta del genere young adult, pregevole ma non eccezionale. Dietro la macchina da presa, l’israeliana Arie Posin; davanti, la star del piccolo schermo Joey King (The Kissing Booth, The Act).
The In Between | La trama
Tessa (King) vive da un anno con i genitori adottivi, Vickie (Kim Dickens) e Mel (John Ortiz), con i quali non ha ancora un rapporto particolarmente stretto. Il suo rifugio è rappresentato dalla macchina fotografica, attraverso cui osserva il mondo da fuori, immortalandolo senza colori e, in un certo senso, senza vita.
Ciò è in gran parte dovuto al suo sentirsi sempre fuori luogo, abbandonata da coloro che avrebbero dovuto amarla, ma che invece l’hanno lasciata andare. Il bizzarro incontro con Skylar (Kyle Allen, West Side Story) la invita a credere in qualcosa di diverso, in una nuova occasione per aprirsi al mondo. Le certezze e il cinismo che l’hanno accompagnata sin dall’infanzia iniziano a mostrare delle crepe e i dubbi, le paure, il dolore lasciano spazio a un amore sincero.
La loro storia prosegue come nella migliore delle tradizioni, sino a quando un terribile incidente non spezza l’incantesimo. Lo spirito di Skylar, però, continua a popolare i sogni di Tessa, nella speranza di poter concludere le questioni in sospeso.
Storie d’amore e di fantasmi
The In Between sfrutta tutti i topoi dello young adult, mescolandoli con le ghost stories. Il risultato è sicuramente pregevole e ammaliante, ma restiamo nella media del genere, senza eccellere in un campo o nell’altro.
Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi.
Piccoli dettagli impreziosiscono la pellicola. L’idea di utilizzare il mezzo fotografico, per caratterizzare la protagonista, dona una profondità maggiore, dentro la quale è possibile rintracciare sfumature differenti. La solitudine e la paura dell’abbandono in primo luogo: Tessa convive con una ferita che non smette di far male; per cui non riesce a fidarsi di nessuno. Ma nel suo cuore c’è ancora spazio per la speranza, ed è evidente in ogni sua singola fotografia.
Rami e radici degli alberi, orizzonti senza confini, insegne luminose. Tracce di una vita latente, silenziosa, immobile, ma vibrante e pronta ad essere vissuta. Skylar accenderà una scintilla troppo a lungo sopita. Ma la strada da percorrere non sarà priva di ostacoli, diffidenza, discussioni.
È davvero necessario l’happy end?
Come in tutte le più belle storie d’amore, c’è bisogno di una grande attenzione e di rispetto reciproco. Tessa e Skylar imparano a conoscersi un poco per volta, raccontandosi e fidandosi, ciascuno con i propri tempi. Se lui è il classico inguaribile romantico, testardo e deciso a non lasciare nulla in sospeso, lei non può credere all’happy end, perché non ne ha mai avuto esperienza . Da qui la sua predilezione per un’opera quale Betty Blue di Jean-Jacques Beineix.
L’amore non muore mai.
Il sentimento tra i due teenager ha la potenza di un uragano e, come tale, travolge. La quotidianità di Tessa, all’improvviso, cambia. Smette di trattare Vickie, la madre adottiva, da nemica, e prova invece ad avvicinarsi, coinvolgendola nel suo mondo. L’ipotesi di un futuro possibile comincia a farsi più concreta, non così spaventosa, persino emozionante.
Attraverso la tecnica del flashback, il pubblico viene invitato a partecipare, ricostruendo le tessere del puzzle e stando dalla parte dei protagonisti. Lo stadio intermedio che si trovano a sperimentare (e che dà il titolo al film, The In Between, appunto) servirà a entrambi per sistemare le cose. Solo accettando ciò che non può essere cambiato, accogliendo i fantasmi che fanno parte della storia di chiunque, mettendosi nuovamente in gioco, la vita potrà andare avanti.
*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.