Da alcuni mesi la piattaforma per cinefili Mubi dedica spazio alla quasi integrale filmografia dell’ancor giovane regista francese Guillaume Brac.
C’è chi già lo conosce e apprezza incondizionatamente, come i prestigiosi Cahiers du cinéma; chi lo paragona, per la leggerezza del tocco e la profondità dell’indagine introspettiva, ad un nuovo Eric Rohmer.
Chi ancora non ne sa nulla può avvicinarsi al cinema del bravo cineasta d’Oltralpe guardando su Mubi la sua ultima fatica in ordine cronologico; si intitola ‘A’l’abordage!’ che diventa, nel titolo internazionale, ‘All hands on deck’ ovvero, tradotto più per significato che letteralmente, “tutti ai posti di manovra”.
All hands on deck: la trama
Felix incontra la bella e disinvolta Alma in una sera estiva, in un parco parigino dove si balla e si vive in festosa convivialità. I due si appartano in un prato, ma poi lei si accorge che deve scappare per prendere un treno che la porti nel paesello di famiglia dove i genitori stanno trascorrendo l’estate.
Felix nello stesso giorno matura il desiderio di raggiungere la ragazza, facendole una sorpresa. Organizza un viaggio in tenda, accompagnato da un pingue amico buontempone, e, attraverso l’applicazione Bla Bla Car, i due trovano un passaggio in macchina, condotti da un ragazzo un po’ imbranato che finirà per unirsi, suo malgrado, ai due nuovi ed un po’ invadenti amici.
Contrariamente alle aspettative, l’arrivo di Felix non susciterà grandi entusiasmi, e presto il rapporto tra i due pseudo innamorati si incrinerà; al di là di ogni aspettativa, invece, si metteranno le cose per l’amico sovrappeso, che conoscerà una ragazza madre con una adorabile neonata gioiosa e pacioccona, perfettamente in simbiosi con il grande uomo di colore.
E pure per il terzo ragazzo, il complessato proprietario della macchina, le cose si metteranno meglio del previsto, grazie a questa sosta forzata assieme ai suoi due nuovi compagni di viaggio.
“-Scusate ma voi chi siete?
-I tuoi passeggeri….
-Ma io aspettavo due ragazze, Felicia e Cherifa…
-Si siamo noi!!!”
All hands on deck: la recensione
Giunto al suo quarto lungometraggio, il regista quarantaquattrenne di quel bel Tonnerre, presentato in concorso al Festival di Locarno nell’agosto del 2013, Guillaume Brac, filma nuovamente una piccola, efficace, a tratti esilarante, a tratti tenera storia di amori e amicizie, e di vita più in generale.
Nel film predomina una spiccata, ma anche garbata, ironia di fondo che, unita da un legame imprescindibile con la realtà quotidiana, rende alla perfezione la commistione di miserie e virtù delle persone che potremmo tranquillamente incrociare per strada.
La vicenda, mantenendo il tocco leggero della commedia spontanea, sviscera anche nei dettagli le motivazioni e i progetti che inducono questo sparuto gruppo di protagonisti per caso a prendere certe decisioni, e a pagarne poi i rispettivi prezzi, godendo talvolta anche benefici che ne derivano, più o meno effimeri.
In All hands on deck non ci sono buoni o cattivi, ma lo scorrere schietto della vita che induce a scegliere ognuno un proprio percorso, in grado di farlo interagire con altre persone, creando talvolta amicizie sincere, o contrasti insanabili, entro un contesto in cui si respira l’aria non edulcorata del reale scorrere del tempo.
Nel cast figurano ottimi interpreti, per nulla noti e che potrebbero benissimo risultare come non professionisti: ognuno perfetto a rendere se stesso in quanto comune essere umano.
Tra questi anche una deliziosa neonata, che trova nel suo corpulento gigante buono che quasi spontaneamente decide di accudirla, la giusta ispirazione per risultare un’attrice perfetta e rendere la placidità e la tenerezza di un’infanzia senza apparenti edulcorazioni.
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers