‘Slow Horses’ la serie spy-drama con Gary Oldman su Apple TV+

Il filo nascosto dello spionaggio, con Gary Oldman che è sempre una garanzia. La serie tv Slow Horses, basata sul romanzo di Mick Herron, è disponibile in streaming su Apple TV+.

Su Apple TV potete vedere la serie Slow Horses

Slow Horses la serie la storia

La serie è uno spy-drama che rivolge il suo sguardo verso un dipartimento periferico dell’MI5, dove prestano servizio degli agenti che per un motivo o per un altro hanno commesso errori nella loro carriera. Queste persone sono seguite dal famigerato Jackson Lamb, una figura in gamba, se non fosse per il suo carattere irascibile. Ma insieme dovranno contrastare una minaccia che sta per colpire il Regno Unito.

Slow Horses, la recensione

Chissà se dentro la Slough House si sia mai fatto uso dello smoking. La prima cosa che viene in mente ora quando si parla di spionaggio, del resto, è il mito di 007: ordinato, elegante, con l’asso sempre nella manica da sfoggiare nel momento più opportuno. Per non parlare delle macchine lussuose, equipaggiate con le ultime tecnologie in campo militare. Qui invece, in un dipartimento lontano dal centro di Londra, al massimo c’è uno scaltro informatico capace di svoltare qualunque informazione sul pc di chiunque. Ma se c’è una cosa che s’impara, in Slow Horses, è l’arte di arrangiarsi, che per certi versi può coincidere con l’inettitudine. Jackson Lamb (Gary Oldman) ha preso davvero alla lettera questa regola. Una filosofia di vita che alcuni accettano di buon grado visto che nessuno è mai tornato nella sede centrale dell’MI5. Qui l’errore si paga, e con gli interessi. Ma River Cartwright (Jack Lowden) sembra proprio non volerne sapere di stare nell’ombra.

Slow horses la serie: Nulla è come sembra 

Slow Horses colpisce per la sua scelta iniziale che si scontra con i classici racconti di spionaggio. L’introduzione in questo caso si dimentica di descrivere perché entra subito in azione. Le missioni non attendono, ma bisogna rincorrerle per impedire il loro sviluppo. Un dettaglio è più che sufficiente a cambiare l’esito della partita, che nel caso di River Cartwright è simile all’ultimo match per i play-out. O ti salvi, o è retrocessione, verso quegli scarti che difficilmente riemergono una volta caduti. Il racconto, come si vede nei primi episodi, è una perenne sfida contro le nostre certezze. La scena iniziale, per fare un esempio, gioca sopra quella linea che divide realtà e finzione. Ma Slow Horses non si accontenta quando decide di inquadrare questa struttura cadente. Obsoleta se si pensa all’eleganza di Kingsman, ma dove si vive la decadenza di un mondo che non ci pensa due volte a pugnalarti.

Gary Oldman, Ça va sans dire 

E qui bisogna dire che Slow Horses si appoggia tutto sulle caratteristiche dei personaggi. Il contesto è determinante, ma non aggiunge tratti specifici che solo l’uomo e il suo passato possono trasmettere nel corso delle puntate.  River Cartwright è il classico poliziotto buono che crede ancora in questa istituzione, cresciuto con il mito del nonno (Jonathan Pryce) anch’egli una spia. Ma nonostante questo, a Gary Oldman, che ha un ruolo marginale rispetto al protagonista, servono poche battute per esprimersi e regalare un’altra delle sue grandi performance. Tutto, dall’abbigliamento alla postura, fino a quel sottile umorismo, influisce nel mostrare il suo lato imperfetto, trasandato, umano. L’opposto di Diana Taverner, dal volto di Kristin Scott Thomas, metodica nella gestione dell’MI5 e pronta a tutto pur di mantenerne il controllo.

 Rimane impresso il tema sonoro firmato da Mick Jagger e Daniel Pemberton, tagliente e incisivo come la narrazione . Strange Game, per l’appunto. E se lo dice il frontman degli Stones, bisogna per forza fidarsi.

Slow Horses, Cast

• Gary Oldman
• Kristin Scott Thomas
• Jonathan Pryce
• Jack Lowden
• Olivia Cooke

La serie Slow Horses é stata prodotta da See-Saw Films