‘Upload’ la recensione della seconda stagione

Dopo due anni dall’uscita della prima stagione, Upload, la serie televisiva creata da Greg Daniels (Parks and Recreation e The Office), ritorna con l’attesa seconda stagione disponibile sul catalogo Amazon Prime Video dall’11 marzo.

La serie si è contraddistinta per saper raccontare con toni comici e sarcastici argomenti come la vita oltre la morte, in un futuro prossimo, il 2033, in cui sembra esistere l’aldilà digitale, con un essere umano che alla sua dipartita carica la propria coscienza in un paradiso on line.

Upload – La trama

La prima stagione si era conclusa con Nathan (Robbie Amell) sospeso in una realtà virtuale, incapace di interagire con i suoi amici. L’arrivo inaspettato di Ingrid (Allegra Edwards), decisa a seguirlo per condividere ogni momento con lui, porta l’uomo a pensare a Nora (Andy Allo), l’angelo che lo ha aiutato nel suo percorso, che è bloccata in una comunità dove è vietato qualsiasi mezzo di comunicazione digitale. Nel mondo reale si indaga sulla morte di Nathan; infatti, molte persone sono convinte che l’uomo sia stato vittima di un omicidio e non di un incidente stradale.

La recensione

La prima stagione era costituita da una trama semplice, in grado di coinvolgere lo spettatore verso una realtà ignota, attratto da una storia dal genere fantascientifico, dove l’elemento della vita dopo la morte lo portava a spingersi fino all’ultimo episodio.

Ma, in questa seconda stagione, composta da solo sette episodi, realizzati in epoca covid, le trame creano abbastanza confusione, dovuta anche alla quantità delle storie che vengono raccontate, tralasciando quelle di alcuni personaggi, concentrandosi su altri, ma non su tutti. Azzardando una linea narrativa che si basa sull’uso della tecnologia, già fortemente utilizzata nella società odierna.

Il personaggio di Ingrid, interpretato da Allegra Rose Edwards (Orange Is the New Black, Briarpatch), ha maggior spazio rispetto alla prima stagione, con le sue fragilità, la sua incapacità di prendere una giusta decisione.

Forte del successo della prima stagione, gli sceneggiatori di Upload hanno cercato di aggiungere ulteriori sviluppi a una trama che ha appassionato milioni di spettatori, ma finendo con il perdere quel che si voleva raccontare, ovvero il mondo di Lakeview e dei suoi abitanti, arrivando frettolosamente a un finale di stagione confuso. Forse, sarebbe stato meglio non aggiungere ulteriore carne al fuoco, concentrandosi prevalentemente sull’evoluzione di alcuni personaggi, che, ahinoi, finiscono con l’apparire fugacemente.