‘Ali & Ava’ e ‘Operation Mincemeat’. Doppietta inglese, anteprime internazionali.
Entrambi soli per motivi diversi, Ali e Ava si incontrano grazie al loro affetto condiviso per Sofia, la bambina figlia degli inquilini slovacchi di Ali a cui Ava insegna. Tra i due scatta la scintilla e si crea un profondo legame. Tuttavia, la passata relazione di Ava e le complicazioni del matrimonio giunto alla fine di Ali gettano ombre sulla loro nuova passione.
Con Ali & Ava e Operation Mincemeat una doppietta inglese e anteprime internazionali nella seconda serata a Bari, due opere inglesi di spessore al Bifest
E’ stato persino candidato ai Bafta 2022,Ali & Ava, il film presentato nella seconda giornata del Bari Film Festival (BIFEST) nella bellissima e coreografica cornice del Teatro Petruzzelli, a conferma dell’essenza, tutta inglese, di questa storia di umanità e ascolto da cui poi inevitabilmente sgorga amore.
Già vista al Torino Film Festival con una storia molto familiare fatta di campagna, natura, rivalità e denaro, Clio Barnard stupisce per intensità, ironia e sottofondo di ascolto sociale.
La sinossi di Ali & Ava
Entrambi soli per motivi diversi, Ali e Ava si incontrano grazie al loro affetto condiviso per Sofia. La bambina, figlia degli inquilini slovacchi di Ali a cui Ava insegna unisce le loro sensibilità.
Ali trova conforto nel calore e nella gentilezza di Ava mentre Ava trova irresistibili la complessità e l’umorismo di Ali.
Nel corso di un mese, tra i due scatta la scintilla e si crea un profondo legame. Tuttavia, la passata relazione di Ava e le complicazioni del matrimonio giunto alla fine di Ali gettano ombre sulla loro nuova passione.
Operation mincemeat – L’arma dell’inganno
Sempre nella stessa serata alle 2130 e sempre al Petruzzelli, viene presentato Operation mincemeat – L’arma dell’inganno.
Il film è un eccellente racconto di guerra inglese, con un cast d’eccezione, ben guidato e con costumi perfetti. Operation mincemeat – L’arma dell’inganno presentato al secondo giorno al Bifest racconta di fake news e futilità di guerra e menzogne
Basato su una straordinaria storia vera, degna della reale fantasia di Jan Fleming, in Operation mincemeat, quello che vedi non è quello che pensi.
Specialmente ora, in epoca di guerra e specialmente con fake news e propaganda, il film assume un intelligente ‘corpo’ di realtà, oltre che un suggerimento per far riflettere più a fondo su menzogne e realtà bellica.
Antesignano delle note fake news, il film segue l’idea di un’altra impeccabile pellicola di genere del 1956, L’uomo che non è mai esistito. Allo stesso modo vi è un’attenta cura di particolari, suspense, humor, antiretorica.
Come il predecessore, si distingue per la sofisticata regia. Questa entra ed esce dalla realtà, con dialoghi fini, sottili, veloci e un piano tattico super intelligente, capace di tenere lo spettatore avvinghiato come in un thriller.