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Giochi

Cinema e sale da gioco: le scene cult al tavolo verde

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Quante volte abbiamo avuto modo di notare sul grande schermo un tavolo ricoperto da un manto verde? Se le ambientazioni dei casinò sono conosciute ai più lo si deve anche al cinema, che ha reso universale il linguaggio del gioco. Di conseguenza, anche chi non ama il Poker e la Roulette è in grado di riconoscere le attrazioni da sala a prima vista. Numerose sono state le scene che hanno scritto la storia del cinema e sono state girate proprio all’interno di veri casinò. Un esempio lampante si trova in “Rain Man – L’uomo della pioggia”, in cui Dustin Hoffman interpretava un uomo autistico particolarmente abile nel Blackjack.

Si narra addirittura che lo stesso Hoffman fosse sorvegliato dalla troupe per evitare che circolasse per le sale e si facesse distrarre troppo dai giocatori ai tavoli. Chissà, magari anche lui avrebbe apprezzato caratteristiche e regole del Blackjack Party o delle altre modalità di gioco moderne. Leonardo DiCaprio, invece, vinse a una partita a Poker il biglietto per far imbarcare il “suo” Jack sul Titanic. Anche il recente premio Oscar è rimasto stregato dal gioco dopo averlo conosciuto sul set e più volte è stato pizzicato in qualche casinò dai tabloid e dalle riviste di gossip.

Se buttiamo un occhio all’Italia, il primo pensiero non può che andare al film “Asso” con Adriano Celentano, datato 1981. Il “Molleggiato” vestiva i panni di un eccelso giocatore di Poker che aveva la fama di essere imbattibile. Impossibile non ritrovarsi a sfidare quindi un altro pezzo grosso come il “Marsigliese”, arrivato in città proprio nel giorno del matrimonio di “Asso”. Quest’ultimo, dopo aver convinto la moglie a lasciarlo andare, stracciava così l’avversario con una serie di bluff memorabili. La scena della partita tra “Asso” e il “Marsigliese” viene ricordata ancora oggi con simpatia dagli spettatori: pur non avendo grosse possibilità di vincere, il personaggio di Celentano fece di necessità virtù arrivando a telefonare di notte al direttore della sua banca nonostante sapesse di essere praticamente al verde.

Un’altra scena simbolica è quella della partita finale con il Padre Eterno, in cui il full di beati del protagonista fu costretto a soccombere di fronte al poker di santi. La trama di “Asso” intrecciava il gioco con le vicende sentimentali e si rivelò essere funzionale per una delle commedie più gettonate degli anni ’80 e ’90. Proprio come DiCaprio, però, anche Celentano iniziò ad avere problemi col gioco nella vita reale: fu la compagna Claudia Mori ad aiutarlo per evitare di farlo cadere nella ludopatia, che invece ha interessato in quegli anni altri vip italiani alla stregua di “Pupo”.

A livello internazionale, non si può non citare la scena di presentazione di James Bond, uno dei personaggi più celebri di sempre. Sean Connery si incarnò per la prima volta nel noto agente segreto quella volta che si ritrovò seduto nel bel mezzo di una partita di Baccarat, in “Licenza di uccidere”. Nel rispondere a Sylvia Tenchche, accendendosi la sigaretta, James Bond rivelava il suo nome, lasciando così partire in sottofondo il celeberrimo tema musicale che l’avrebbe contraddistinto da lì in avanti. Ian Fleming, scrittore e giornalista che inventò 007, era un appassionato di casinò, motivo per il quale le scene ambientate al tavolo verde non mancarono nei capitoli successivi della saga.