Accolti dalla splendida e suggestiva musica firmata da Hesham Nazih, abbiamo avuto l’occasione di partecipare alla conferenza stampa di Moon Knight. La sesta serie del progetto avviato dai Marvel Studios – il cui presidente è niente meno che Kevin Feige – vede come protagonista un attore tanto inedito quanto straordinario: Oscar Isaac. Tra le star maggiormente in ascesa negli ultimi tempi, Isaac interpreta Steven Grant, un addetto al negozio di souvenir di un importante museo londinese. Timido e con scarse capacità relazionali, l’uomo scopre di avere una seconda personalità, tale Marc, che spesso prende il controllo del suo corpo e delle sue azioni…
Moon Knight sbarca su Disney+ mercoledì 30 marzo 2022.
Moon Knight | La conferenza stampa con Oscar Isaac
La nascita del progetto, come spiega Grant Curtis, si deve soprattutto a Feige, che teneva nel suo radar Moon Night sin dalla prima apparizione cartacea, risalente al 1975. «Penso sia stata una progressione naturale, una fusione dentro al Marvel Cinematic Universe» – prosegue il produttore, che sottolinea quanto sia perfetto questo momento per portare sullo schermo le vicende di Moon Knight.
Dal canto suo Oscar Isaac parla della «grande opportunità di fare qualcosa di differente, in particolare nel Marvel Cinematic Universe. Di focalizzarsi davvero sulla lotta interna di questo personaggio, usando l’iconografia egizia e il genere dei supereroi. Di creare un personaggio inusuale, indelebile, specialmente con Steven Grant. Almeno così è stato per me, una volta che ho capito davvero come volevo fare Steven, è stato accolto a braccia aperte. E ho realizzato di avere degli incredibili collaboratori e che sarebbe stata un’avventura creativa».
Per quanto riguarda la storia del personaggio e il modo in cui viene raccontata, Isaac si sofferma sul fatto che lo spettatore avrà la possibilità di calarsi completamente nei panni di Grant. «C’è qualcosa di terrificante in questo, e in Steven c’è un senso dell’umorismo differente. Penso che la Marvel in particolare – sottolinea l’attore – abbia fatto un incredibile lavoro nel combinare l’azione e la commedia. E credo che con Steven ci sia stata la possibilità di fare un diverso tipo di commedia, che si deve a chi non sa di essere divertente. Per poi scoprire la controparte di Marc, lo stereotipo del vigilante oscuro, reso così speciale dal piccolo inglese che vive dentro di lui (ride, ndr.)».
Sul fronte femminile, May Calamawy interpreta Layla e la definisce «forte, combatte per ciò in cui crede, ma è anche vulnerabile e spaventata». Mentre Ethan Hawke fa notare la particolarità della storia, in cui non è il villain il pazzo, ma l’eroe. «Ed era una sfida per me capire come gestire le dinamiche con Oscar in base a ciò che faceva. E Mohamed è stato davvero bravo ad abbracciare la malattia mentale per creare un narratore inaffidabile. E una volta che hai rotto il prisma della realtà, ogni cosa che il pubblico sta vededo è da un punto di vista obliquo».
Dal canto suo Mohamed Diab – uno dei tre registi presenti in conferenza – proviene da un background di film indipendenti. «Ho avuto altre offerte di film a grosso budget, ma nessuna come questa. Ho immaginato una persona normale che scopre di avere un’altra identità che è un supereroe. E un altro aspetto che mi ha realmente attratto è la parte egiziana, il presente e il passato. Come egiziani, siamo sempre raffigurati come esotici e deumanizzati. Attraverso il personaggio di Layla invece viene rappresentato solamente l’essere umano».
Justin Benson (regista) aggiunge che «negli ultimi cinquant’ani di fumetti, questo personaggio è stato definito coraggioso e un outsider. E c’era qualcosa di accattivante nel raccontare una storia così, ma anche lavorare con un team che l’ha resa qualcosa di personale».
I nostri grandi miti moderni sono i film Marvel. – Aaron Moorhed (regista)
Una simpatica curiosità riguarda la preparazione di Isaac per il ruolo: «Ho assunto mio fratello, Michael Hernandez, per fare l’altro me. Ha interpretato sia Steve che Marc, e ha anche fatto entrambi gli accenti. È stato molto utile avere qualcuno che non solo è un grande attore, ma condivide il mio DNA. Ma non avevo realizzato quanto fosse tecnicamente impegnativo, e quanto fosse difficile trovare la spontaneità».
Se a Peter Sellers fosse proposto un film Marvel, cosa farebbe? – Oscar Isaac
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