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Documentari

‘Il vecchio e la bambina’ il documentario girato in Veneto che fa rivivere Hemingway

Il documentario che racconta la magia di un luogo magico come una favola.

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Il vecchio e la bambina

Il vecchio e la bambina, il film diretto da Sebastiano Rizzo con Totò Onnis, Maria Grazia Cucinotta e Giada Fortini, è una produzione di Corrado Azzolini per Darka Production.

Conduce in luoghi reali, ma trasmigrati in un registro fiabesco e a tratti mitico.

Il vecchio e la bambina è un docufilm davvero innovativo, capace d’ibridare, senza sbavature, le prassi documentaristiche e il cinema di finzione. Lo spettatore, preso per mano, è condotto in un paesaggio colmo di Storia e Arte, descritte e rappresentate da grandi uomini della cultura mondiale.

Il vecchio e la bambina - Film (2021)

La trama

Girato tra le splendide location del Veneto, Il vecchio e la bambina ripercorre i luoghi visitati e vissuti da Ernest Hemingway durante la Grande Guerra. La figura del grande letterato è rievocata dagli incontri, dai posti, dalle memorie e dalla stessa figura del vecchio, accompagnata dalla nipote nel suo misterioso viaggio.

Addio alle armi e Ernest Hemingway

Tutto il film è ispirato a Hemingway. È lui il motore che ci porta dall’inizio alla fine. Un nonno e una bambina raccontano il territorio Veneto, da Portogruaro a Caorle ad Acqua Petrarca, passando per il tempio del Canova. È una chiave di lettura intellettuale del territorio, ma raccontata come se un nonno raccontasse una favola ad una bambina”.

Sono queste le parole utilizzate da Sebastiano Rizzo per descrivere Il vecchio e la bambina. Il documentario è centrato sulla figura dello scrittore americano e sulla sua opere, con un’attenzione particolare per il romanzo Addio alle armi.

Pubblicato nel 1929, in Addio alle armi, Ernest Hemingway racconta una delle storie d’amore più travolgenti che sia mai stata scritta in letteratura.

Ma non è un romanzo d’amore; piuttosto, la tragedia generata da un’esperienza vissuta in prima persona dallo scrittore durante la prima guerra mondiale. Il vecchio e la bambina fa rivivere visivamente le pagine scritte da Hemingway, ormai quasi un secolo fa.

Il regista, con un particolare uso della fotografia, alternando il bianco e nero e il colore, riesce a trasmettere il medesimo senso di smarrimento provato dallo scrittore.

Il vecchio e la bambina: Maria Grazia Cucinotta parla del film col cast

La tragedia della guerra

La silenziosa campagna veneta, solcata dal virtuoso e sapiente lavoro dei suoi contadini, è descritta come un luogo unico, magico, dove si percepisce però una sinistra presenza. La tragedia della Grande guerra, con le sue memorie e testimonianze è tuttora viva. Ogni visitatore, infatti, può percepire che questi bellissimi luoghi sono stati il teatro di cruente battaglie che hanno segnato il corso del primo conflitto mondiale.

La guerra si intromette nella Storia come la malattia in una persona”.

Ma la tragedia della guerra, la sua sofferenza e il sacrificio di tanti soldati, poco più che ragazzi, viene mitigata dall’amore.

Il racconto di una favola

 Il vecchio e la bambina è un documentario innovativo, perché senza mai alterare i fatti, questi vengono raccontati come una favola: l’amore per la letteratura, i poeti, l’arte e soprattutto quello sconfinato amore di un nonno nei confronti della nipote.

Sebastiano Rizzo ha la geniale intuizione di inserire all’interno della sua opera una microstoria di finzione. Un nonno (Totò Onnis), una nonna (Maria Grazia Cucinotta) e una bambina, la loro nipote (Giada Fortini) diventano il tramite per condurre lo spettatore in un regno allo stesso modo favolistico e reale.

Il nonno assume il ruolo dello scrittore che racconta la fiaba e la magia del Veneto alla sua nipote, che con curiosità e stupore scopre le bellezze della sua terra.

Una cartolina spedita dagli dei

Il paesaggio del Veneto è simile ad una cartolina spedita dagli dei”.

In questo modo il nonno descrive il panorama godibile dal Monte Grappa.

Il Veneto è oggi tra le regioni più industrializzate e ricche d’Europa, ma ha conservato inalterate le sue tradizioni e la sua natura. Terra abitata da gente forte e laboriosa, come viene descritta da Ernest Hemingway in Di là dal fiume e tra gli alberi, che ha affascinato artisti e scrittori. E la piccola nipote subisce lo stesso fascino ascoltando i racconti del nonno.

Il rilievo che il regista dà a questo giovanissimo personaggio è un chiaro invito al pubblico a vedere Il vecchio e la bambina e scoprire le bellezze del Vento con gli occhi, la curiosità e l’ingenuità di una giovanissima creatura.

Piccole attrici umbre crescono: Giada Fortini protagonista del film 'Il vecchio e la bambina' // Umbria24.it

I luoghi protagonisti della Storia

Sono molti i monumenti visitati nel documentario. Il nonno e la nipote, in sella alle biciclette, perché solo così si possono conoscere davvero i dintorni di un paese, conducono lo spettatore in luoghi simbolo, come la Villa del Badoéra e il tempio Canoviano di Possagno.

Luoghi che acquistano un valore magico oltre la loro innegabile bellezza. Il registro favolistico è subito valorizzato nei primi minuti, quando viene raccontata la leggenda della grande scacchiera situata nella suggestiva piazza di Marostica. Qui, in un’epoca mitica, due cavalieri si contendevano i favori di una bellissima principessa, ma decisero di stabilire il vincitore senza spargimento di sangue, sfidandosi a scacchi con pedine umane.

È questa la cornice favolistica de Il vecchio e la bambina, arricchita ovviamente dalla bellezza della sublime Venezia, tra le città più belle al mondo. Definire tutto ciò cornice, però, può trarre in inganno. Questi luoghi, infatti, non sono semplicemente lo sfondo di vicende umane, ma assumono la fisionomia di veri personaggi.

Ci parlano direttamente, raccontandoci il loro vissuto, la loro Storia. Testimoni e protagonisti del tempo che trascorre e travolge l’esistenza umana, che trae inquietudine e gioia assaporandone la magia.

IL VECCHIO E LA BAMBINA – trailer ufficiale

Il vecchio e la bambina

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