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Prime Video SerieTv

‘I love Dick’ la recensione dell’ originale serie su Prime Video

Intelligente, irriverente, anticonvenzionale serial con grandi interpreti

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Con I love Dick, serie anticonvenzionale (per usare un eufemismo) del 2017 su Prime Video, siamo aldilà di ogni schema visto in una serie Tv.

Ma poi… la si può definire davvero una Serie Tv o siamo in presenza di una sorta di esperimento antropologico, di costume, sociale/sessuale?

I love Dick la trama

“Caro Dick E se tutti iniziassimo a scriverti lettere?”

Così afferma Chris Kraus, interpretata dalla straordinaria Kathryn Hahn, nell’incipit di molti degli episodi del serial. Sarah Gubbins e Joey Soloway dirigono con originale spirito innovativo una serie tratta dall’omonimo  romanzo cult del 1997 : I Love Dick di Chris Kraus. 

«Questo è il libro piú importante sugli uomini e sulle donne che l’ultimo secolo ci ha lasciato» (Guardian)

Chris è una regista in erba alle prese con il montaggio finale di un lungometraggio sperimentale da presentare ad un Festival cinematografico.

Giunta con il marito Sylvere (Griffin Dunne) a Marfa, nel Texas, perde completamente la testa per un artista locale di nome Dick (Kevin Bacon). La sua infatuazione è inequivocabile, spudorata, immediatamente evidente ed esplorata a fondo in ognuno degli otto episodi della prima e unica stagione del serial.

Tutto questo mentre Chris, Dick e suo marito stabiliscono a piccoli passi  una sorta di gioco emotivo che funge da carica sessuale per la coppia di coniugi e di disturbante, e non totalmente compreso e consapevole,  frammezzo esistenziale per Dick.

Dimensione epistolare in I love Dick

Chris cerca di catturare i sentimenti complessi che sente scaturire ogni giorno di più per Dick ( o per ciò che lui sembra rappresentare)  scrivendo delle lettere a lui indirizzate: lo fa prima come esercizio, poi come ‘necessità di confessione’ e infine come forma d’arte a sé stante.

Allo scambio epistolare  partecipa Silvère che è anche autore di alcune delle lettere indirizzate a Dick.

Si crea così un triangolo amoroso, soprattutto mentale con un coinvolgimento emozionale-intellettuale  che porta  Chris e Silvère a riprendere dei contatti fisici  interrotti ormai da anni.

La dimensione epistolare si trasforma in una dimensione diaristica. Chris si rivolge continuamente a Dick, assunto a suo interlocutore ideale, per raccontargli dei suoi viaggi, del suo lavoro, delle sue esperienze letterarie, dei suoi pensieri sul mondo artistico che frequenta e sulla sua arte.

Queste lettere costituiranno il libro di memorie scritto poi dalla vera Chris Kraus , lette ad alta voce, illustrate sullo schermo, sparse per la città e rese protagoniste assolute della storia. I pensieri di Chris sono tradotti in lettere ma sono anche visivamente e narrativamente stimolanti perchè presentati  da Soloway (che dirige due degli episodi) e Gubbins (che ha diretto lo show) sotto forma di  un progetto televisivo squisitamente sperimentale e inconsueto.

Dinamiche del serial e riflessioni di genere

“I Love Dick”  capovolge le tradizionali dinamiche di genere (donna oggetto di desiderio lussurioso e uomo  inseguitore  appassionato) per mostrare una donna che sa quello che vuole, che persegue l’oggetto del desiderio e che lo fa in modo  sfrontato, ossessivo, fastidioso, maniacale ma anche intellettuale.   Il serial decostruisce il come e perché la società accetti un comportamento del genere da parte degli uomini, mentre rifiuta  di riconoscere desideri simili dal sesso opposto. Chris vuole Dick. Il punto è questo. Sylvere, il marito, ne è consapevole, diviene accondiscendente ma si discosta alla fine dalla concezione troppo utopistica di un rapporto divenuto astratto. Il desiderio si è riacceso ma il risultato ottenuto è una trasfigurazione di un sentimento che non ha più un nome.

I Love Dick: Chris e gli artisti

Piuttosto che dipingere una donna ‘abbagliata’ da un desiderio incontrollabile come una semplice psicopatica ossessionata (all “Attrazione fatale” per intenderci), I Love Dick abbraccia pienamente questi ‘esagerati’ desideri sessuali della protagonista senza trasformarla in una donna da temere. Chris è profondamente empatica, coraggiosa e con una personalità ben definita. La Hahn fa un lavoro incredibile nel rendere sua  la confusione interiore che vive Chris. Esplora una sorta di ‘risveglio’, un processo che non sempre sembra avere un senso, e lo fa con trasparenza.  Anche quando sogna ad occhi aperti Dick in varie situazioni (spesso surreali), vediamo una forte  consapevolezza dentro di lei nel cercare di ‘afferrare’ una passione non pianificata e quasi ingestibile.

Sicuramente aiuta anche il fatto che Chris sia circondata da una comunità con una mentalità molto aperta. Una comunità ( alcuni personaggi forse un po’ troppo sopra le righe) che  incoraggia la sua esplorazione e crea un’ambientazione adatta per tutti gli elementi d’avanguardia presenti nella serie stessa.

Chris e Sylvere si trasferiscono a Marfa perché Sylvere possa prendere parte al workshop di Dick e questi artisti che si mescolano ai residenti della cittadina creano una miscela di umanità esplosiva, un melting-pot di operai e di strani personaggi che si incrociano e che formano una comunità unificata che è elemento portante del serial.

I Love Dick rappresenta dunque un intrigante esperimento di sensibilizzazione che conduce a porsi una domanda:

può il fascino del sesso, della nudità, della commedia e di un irresistibile e misterioso  Kevin Bacon attirare un pubblico tipicamente riluttante a impegnarsi mentalmente, più che visivamente, in un serial tv?  Un serial alla Woody Allen ma senza WoodyAllen, che si rifà a Jules e Jim di Godard  e col sorriso irresistibile di un taciturno Cowboy guru. Kevin Bacon nominato ai Golden Globe 2018. Non avevamo dubbi.

Guarda la serie

I Love Dick

  • Anno: 2017
  • Durata: 1 stagione 8 episodi
  • Distribuzione: Prime Video
  • Genere: commedia
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Joey Soloway

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