Su Netflix è disponibile Hell or High Water, film del 2016 con protagonisti Chris Pine e Jeff Bridges, per la regia di David MacKanzie.
L’opera è il secondo capitolo della trilogia scritta dallo sceneggiatore Taylor Sharidan sulla frontiera americana contemporanea, iniziata con Sicario e conclusa con I segreti di Wind River.
Fin dall’uscita conquistò la critica e si aggiudicò ben quattro nomination agli Oscar.
La trama
Due ladri compiono rapine per raggiungere la cifra necessaria a comprare un terreno sotto il quale c’è il petrolio.
Due poliziotti, uno mezzo indiano e mezzo messicano, l’altro burbero e ormai prossimo alla pensione, si mettono sulle loro tracce.
Chi la spunterà?
Tutti i generi in uno
Difficile dire a che genere il film appartenga. A tratti è un western perché i protagonisti sono dei moderni Cowboy che svaligiano banche. In altri punti sembra un film di denuncia sociale che mette a nudo i meccanismi subdoli con cui le banche depredano i poveracci. Ed è anche un film drammatico su un padre che è disposto a tutto pur di dare un futuro ai propri figli.
Tutti questi generi convivono in perfetta armonia dentro la stessa pellicola ed è impressionante come il regista, ma soprattutto lo sceneggiatore, siano riusciti a trovare il giusto equilibrio senza eccedere.
Campo e controcampo

Come nel precedente capitolo, Sicario, il confine tra bene e male è parecchio labile. Questa volta però viene dato molto più spazio alla parte avversaria e il film ci parla sia dei “Buoni” che dei “Cattivi”.
Vengono esposte le ragioni che muovono entrambe le parti e le conseguenze che le loro azioni hanno sugli innocenti. Alla fine lo spettatore può scegliere per chi parteggiare.
I TEMPI CAMBIANO MA LA FRONTIERA É ANCORA VIVA
Come in molti classici western da L’uomo che uccise Liberty Valance a C’era una volta il west, uno dei temi centrali del film è l’avanzare inesorabile del tempo. I cavalli vengono sostituiti dalle macchine. Non si cerca più l’oro ma il petrolio. Non ci sono più i Cowboy che rubano la terra agli indiani, ma le banche che fanno la stessa cosa ai figli dei Cowboy.
A guardare bene però i mezzi cambiano ma le dinamiche sono sempre le stesse. Forse gli autori cercano di dimostrare che la frontiera è ancora viva, ha solo cambiato aspetto e secondo noi ci sono riusciti.
Non una comparsa fuori posto

Ogni interprete, dai protagonisti alle comparse, sono in pienissima forma. Gli autori hanno dato i ruoli giusti agli attori giusti e non c’è neanche una sbavatura nelle loro performance. Il più meritevole comunque è Jeff Bridges che non interpreta il personaggio, diventa letteralmente il personaggio.
In conclusione
Hell or High Water è un western moderno con una scrittura solida e performance memorabili che, non solo ci tiene incollati alla sedia per tutta la sua durata, ma ci fa addirittura venire voglia di riguardarlo appena finito. Per fortuna ci sono gli altri capitoli della saga.