Vi riproponiamo questa recensione di C’era una volta il crimine di Massimiliano Bruno.
Il film è stato recentemente rilanciato su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.
“Liberta è partecipazione”
Ciò che cantava Gaber, ‘Liberta è partecipazione’ diviene l’intelligente motto di questo ironico film. C’era una volta il crimine., mescola abilmente passato e presente, nostalgia e realtà per affermare comunque cose importanti. In tempi bui come questi, dove riemerge lo spettro della guerra, mai film più calzante e utile, quasi chiaroveggente.
Non solo infatti si aiuta a ripercorrere la storia passata, ristudiandone gli errori e cercando di correggerli, anche per i più reticenti, ma si riesce, strappando dei grandi sorrisi opposti alla triste realtà che circonda nuovamente i paesi dell’est, a restaurare un attimo di buonumore.
In realtà questo bel film comico, ma al tempo stesso profondo, riesce a portare avanti dei temi utili, tra una risata e l’altra. Per esempio che l’arte salverà il mondo. O che la connessione con i parenti e gli avi non va dimenticata. Come le radici o gli errori compiuti, siano essi in buona o malafede che prima o poi vanno ripagati.
Fondamentale, si evince, l’importanza della cultura, dato che il colto e ironico supplente precario napoletano, Claudio Ranieri (Morelli) è colui che salva tutti per le sue conoscenze, non solo storiche. Poi esilarante il servizio fotografico a Mussolini in canottiera e la partita a scopa con Sandro Pertini.
Una mattina mi sono svegliato, o bella, ciao! Bella, ciao! Bella, ciao, ciao, ciao! Una mattina, mi sono svegliato e ho trovato l’invasor. O partigiano, portami via, o bella, ciao! Bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! O partigiano, portami via, ché mi sento di morir.
La ‘Gioconda’ rubata dal Castello di Chambord
All’inizio della seconda guerra mondiale, il meraviglioso castello di Chambord nella Loira, divenne il centro di smistamento delle opere d’arte provenienti dai musei di Parigi e del nord della Francia, che dovevano essere spostati per proteggerli dai bombardamenti tedeschi. Alcune opere, come la Gioconda, rimasero nel castello solo pochi mesi, mentre altri rimasero a Chambord per tutta la durata della guerra. Il primo convoglio di opere d’arte, comprendente il famoso dipinto di Leonardo da Vinci che partì dal Louvre il 28 agosto 1939, seguito da altri 37 convogli per un totale di oltre 3 690 dipinti.
Su questa verità storica si innesta un’idea assurda e originale: un’incursione storica in un passato doloroso, la seconda guerra mondiale. Catapultandosi indietro nello spazio e nel tempo, la banda della Magliana, usando un buco temporale, progetta un piano per impadronirsi del quadro più famoso al mondo. Inevitabilmente la banda della Magliana che stermina l’esercito nazista, fascisti, nazisti, partigiani fa veramente ridere ed è una trovata.
La locandina di C’era una volta il crimine
La sinossi
C’era una volta il crimine racconta la storia della scalcinata banda di Moreno e compagni, di cui fa parte ora anche Renatino. Dopo essere fuggita dal 1982 per ritornare al presente, si ritrova improvvisamente nell’Italia dell’8 settembre 1943, uno dei giorni più drammatici della storia della nazione.
“D’altro canto l’8 settembre è il giorno del solstizio” – come dice qualcuno.
Le musiche, vere opere d’arte italiana che danno allegria
Le scelte musicali sono anch’esse molto calzanti, non solo per pezzi quasi liturgici a sostegno dell’idea partigiana e di nostalgico passato, come Bella ciao, Faccetta nera di Carlo Buti o Voglio vivere così, col sole in fronte di Claudio Villa, ma anche nell’innesco di toni ironici o contemporanei, come nel rap finale, che confermano tutta l’originalità artistica italiana. Le musiche ben scelte, anche sole, valgono il film per il buon umore che trasmettono.
“Faccetta nera” di Carlo Buti
“Se mo dall’artipiano guardi er mareMoretta che sei schiava tra le schiave.Vedrai come in un sogno tante navi. E un tricolore sventolar per te.Faccetta nera, bell’abissina.Aspetta e spera che già l’ora si avvicina.Quando staremo vicino a te.Noi te daremo un’altra legge e un altro Re.La legge nostra è schiavitù d’amore.Ma è libertà de vita e de pensiere.Vendicheremo noi Camicie NereGli eroi caduti e liberando teFaccetta nera, bell’abissina.Aspetta e spera che già l’ora si avvicina.Quando staremo vicino a te.Noi te daremo un’altra legge e un altro Re.Faccetta nera, piccola abissinaTe porteremo a Roma, liberataDar sole nostro tu sarai baciataSarai in Camicia Nera pure teFaccetta nera, sarai romana.E pe’ bandiera tu c’avrai quella italiana.Noi marceremo insieme a teE sfileremo avanti al Duce e avanti al ReNoi marceremo insieme a teE sfileremo avanti al Duce e avanti al Re”
Và… cuore mio da fiore a fiorCon dolcezza e con amorVai tu per meVà… che la mia felicitàVive sol di realtà vicino a teVoglio vivere cosìCol sole in fronteE felice cantoBeatamenteVoglio vivere e goderL’aria del montePerché questo incantoNon costa nienteAh, ah! Oggi amo ardentementeQuel ruscello impertinenteMenestrello dell’amorAh, ah! La fiorita delle pianteTiene allegro sempre il cuorSai perché?Voglio vivere cosìCol sole in fronteE felice cantoCanto per meTu, non m’inganni sole d’orM’accarezzi dai color, secolo tuTu, che respiri il mio respiroOgni pena sai venir, campagna tuAaah!Ah, ah! La fiorita delle pianteChe rinfresca questo cuoreSai perché?Voglio vivere cosìCol sole in fronteE felice cantoCanto per me!
Il cast di “C’era una volta il crimine”: perfetto e ben diretto
Tutti ben diretti e in perfetta armonia tra loro, coi tempi giusti, il gruppo dei tre scappati nel passato Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi, Giampaolo Morelli, coadiuvati da Carolina Crescentini, funzionano bene assieme e rubano diverse risate. Il duce (Duccio Camerini) poi, ottimo nella parte, sorpreso in canottiera mentre si cuoce l’abbacchio, pronto a un servizio fotografico hot, non lascia indifferenti. Tra gli altri interpreti: Massimiliano Bruno, Giulia Bevilacqua, Ilenia Pastorelli, Edoardo Leo, Rolando Ravello e Eugenio Krauss.
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