‘Il filo invisibile’ la recensione del film sulla Famiglia Arcobaleno
Il filo invisibile, il nuovo lungometraggio del regista Marco Simon Puccioni, racconta con grande delicatezza una famiglia omogenitoriale. Dal 4 marzo è disponibile sul catalogo Netflix.
Di film italiani sulle famiglie omogenitoriali ce ne sono pochissimi, si contano sulle dita di una sola mano. Il filo invisibile, il quarto lungometraggio di Marco Simon Puccioni (Come il vento, Tuttinsieme), uscito in alcuni cinema il 21, 22 e 23 febbraio e disponibile sul catalogo Netflix dal 4 marzo, racconta proprio di una famiglia arcobaleno. Francesco Scianna, Filippo Timi, Francesco Gheghi e Valentina Cervi sono i protagonisti di questa commedia, prodotta da Viola Prestieri e Valeria Golino.
Lo scopo è quello di sensibilizzare sul tema dell’omogenitorialità, spiegando come l’amore per un figlio non conosce nessun limite di genere e che una coppia composta da due donne o due uomini può essere in grado di dare amore incondizionato, proprio come una coppia eterosessuale.
Il filo invisibile – La trama
Leone (Francesco Gheghi) ha sedici anni ed è nato in California grazie a una madre surrogata. La donna ha aiutato i suoi due papà Simone (Francesco Scianna) e Paolo (Filippo Timi) a diventare genitori. Il ragazzo, cresciuto in Italia, vive serenamente a Roma, se pure con qualche pregiudizio da parte dei suoi compagni di scuola. L’occasione di un progetto scolastico di fine anno porta Leone a scegliere di filmare la vita di coppia dei suoi due papà, cercando di mostrare la normalità del loro rapporto. La scoperta improvvisa che i genitori sono in crisi, proprio nel momento in cui si accorge di essere innamorato di una sua compagna di scuola, farà vedere a Leone la realtà dei fatti con occhi ben diversi da come aveva sempre immaginato.
Ritratto di una famiglia omogenitoriale
Dopo aver diretto Tuttinsieme, Marco Simon Puccioni torna a raccontare la famiglia omogenitoriale, ma questa volta concentrandosi sulla crisi coniugale e sugli sviluppi inevitabili che possono verificarsi dopo la rottura, le cui conseguenze sono spesso pagate dai figli.
Simone (Francesco Scianna) e Paolo (Filippo Timi) stanno insieme da vent’anni. Leone è nato dopo cinque anni della loro unione. Ma come spesso succede, l’amore può finire, causando inevitabilmente un punto di rottura che può portare la coppia a farsi guerra e a rivendicare i propri diritti. In questo caso, Simone e Paolo hanno paura di perdere la patria potestà, non disponendo del legame genetico richiesto dalla legge italiana.
Marco Simon Puccioni sceglie di concentrarsi sulla crisi coniugale dei due protagonisti, attraverso gli occhi di Leone che si ritrova a vivere in prima persona la separazione dei genitori, prendendo atto di qualcosa che non aveva mai considerato.
Una commedia che gioca alternando momenti comici a quelli drammatici, con Filippo Timi e Francesco Scianna che riescono a calarsi con grande bravura nei panni di Paolo e Simone, non cadendo mai nel ridicolo, ma restituendo credibilità.
Francesco Gheghi (Io sono Tempesta, Mio fratello rincorre i dinosauri, Padrenostro) si rivela in grado di tenere testa a due attori come Scianna e Timi, conferendo al suo personaggio quella bontà e quella innocenza tipiche di un sedicenne che ha ancora molto da scoprire nella vita, ma che vive sentendosi sempre perennemente giudicato dai suoi coetanei.
La rivendicazione dei propri diritti
La sceneggiatura, scritta dallo stesso Puccioni insieme a Luca De Bei, ci pone davanti la problematica di una coppia omossessuale che cerca in tutti i modi di rivendicare i propri diritti, spesso negati dalla legge italiana. Le immagini iniziali del film ci mostrano il video del matrimonio di Paolo e Simone con il rito civile, un ulteriore passo in avanti per un paese ancora troppo retrogrado come l’Italia, rispetto agli altri paesi europei. Ma non è solo sulla questione politica che Puccioni si sofferma; bensì sul mostrare la quotidianità di una coppia, imperfetta come le altre. Chi l’ha detto che una coppia gay non ha gli stessi problemi di una coppia etero?
Il filo invisibile è un’opera che riesce con grande sensibilità a raccontare il tema dell’omogenitorialità, senza mai cadere nel patetico, affidandosi a un cast di attori tutti in parte e a una solida sceneggiatura in grado di mostrarci la quotidianità di una famiglia arcobaleno. L’amore, quello vero, va al di là di qualsiasi orientamento sessuale.
Il filo invisibile
Anno: 2022
Durata: 109'
Distribuzione: Netflix
Genere: commedia
Nazionalita: Italia
Regia: Marco Simon Puccion
Data di uscita: 04-March-2022
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