Porno Teo Kolossal è l’ultimo film immaginato e in parte scritto da Pier Paolo Pasolini. L’opera doveva essere il secondo film della trilogia della morte e il poeta – regista aveva previsto come protagonisti Ninetto Davoli ed Eduardo De Filippo, con il quale si era trattenuto in una fitta corrispondenza per tracciare al meglio la vicenda.
La trama di Porno Teo Kolossal
Epifanio (Eduardo De Filippo) e Nunzio (Ninetto Davoli) si mettono in viaggio seguendo una stella apparsa in cielo e da Napoli giungono a Roma, chiamata Sodoma. Qui gli uomini hanno rapporti sessuali con gli uomini e le donne con le donne. Ma un giorno, in una sala da ballo, un ragazzo e una ragazza s’innamorano e scoprono con piacevole stupore l’attrazione fisica che l’uno prova verso l’altra e viceversa. A Sodoma, però, l’amore eterosessuale è proibito e vengono puniti all’interno di uno stadio, dove lui e lei sono costretti ad avere dei rapporti omosessuali: la ragazza viene accarezzata e posseduta da tre affascinanti lesbiche e il ragazzo sodomizzato da tre uomini muscolosi.
Epifanio e Nunzio continuano il loro viaggio seguendo la stella e la loro seconda tappa è Milano, che viene denominata Gomorra. A differenza di Sodoma, a Gomorra impazza il sesso eterosessuale più estremo, accompagnato da violenze di ogni tipo. Anche qui c’è chi trasgredisce. Un operaio e uno studente scoprono di essere innamorati alla follia. Per loro è subito pronta la crudele punizione: un supplizio a piazza Duomo, che diventa un vero evento televisivo. Dopo che Gomorra viene distrutta da un’epidemia di peste, Epifanio e Nunzio giungono a Parigi, dove si è realizzata l’utopia socialista.
Ma la città è assediata dai fascisti e gli abitanti sono indotti a un eroico suicidio collettivo. L’unico che non ha il coraggio di uccidersi è l’intellettuale che aveva proposto il suicidio di tutti. Il capo dei fascisti entra in città, lo nomina suo poeta, ma poi lo fa fucilare. Seguendo sempre la stella, Epifanio e Nunzio giungono alla grotta della natività, ma la luce della cometa illumina il niente. Il messia è nato, ma è pure morto. Il viaggio è stato troppo lungo. Epifanio muore e con lui Nunzio, dai loro corpi si staccano le loro anime, che iniziano l’ascesa, ma non trovano neanche il paradiso.
‘PPP 100’, primissimo piano Pier Paolo Pasolini attore
Pier Paolo Pasolini ed Eduardo De Filippo
“Caro Eduardo, eccoti finalmente per iscritto il film di cui da anni ti parlo. Mancano i dialoghi, perché conto molto sulla tua collaborazione, anche magari improvvisata mentre giriamo”.
È questo un breve brano di una lettera indirizzata a Eduardo De Filippo, scritta da Pier Paolo Pasolini il 24 settembre del 1975. Nelle parole del regista è più evidente la sua totale fiducia nell’esperienza del drammaturgo napoletano.
In passato Eduardo già aveva collaborato con Pasolini. Nel 1972, infatti, presta la sua voce per doppiare un vecchio viandante in I racconti di Canterbury e, anche in questo caso, è presumibile che il regista si fosse totalmente affidato al drammaturgo per la stesura delle battute.
Pasolini Eduardo “I Racconti di Canterbury”
Tracce del teatro di Eduardo sono presenti anche nel trattamento di Porno Teo Kolossal. Per tutto il suo viaggio, Epifanio ha con sé un pacco contenente un regalo per il messia, che poi gli viene rubato. Epifanio, allora, si dispera di non avere più un regalo da presentare a Gesù Bambino e si lamenta. Nunzio lo consola:
“E che cazzo ve frega…”.
Il regalo consisteva in un presepio dorato, animato da una manovella, ma il regalo svanisce, come svanisce il presepio. Il richiamo è ovviamente all’opera eduardiana più celebre, Natale in casa Cupiello, ma tutto ciò non è una semplice citazione.
Il presepio per Luca Cupiello rappresenta un balocco, uno strumento ludico, ma non solo. Tramite esso si illude di essere felice e sereno, circondato dall’amore famigliare. L’esito finale dell’opera, poi, rivela la cruda realtà e il presepio resta lì sulla scena, spogliato, però, dal suo significato simbolico. Tutto è un’illusione.
In Porno Teo Kolossal il processo va oltre. Per rivelare il carattere illusorio della vita e della morte svanisce il presepio-regalo e con esso il Gesù Bambino e il paradiso.
La Roma di Sergio Citti, il terrorismo e il consumismo
Porno Teo Kolossal ha avuto una lunga gestazione, Pasolini ha impiegato diversi anni per giungere all’ultimo stadio del trattamento a noi giunto e come collaboratore ebbe Sergio Citti.
È il regista di Ostia, infatti, a rendere per immagini alcune parti concepite per l’ultimo film immaginato da Pier Paolo Pasolini. In Casotto (1975) viene girata una piccola sequenza, successivamente tagliata, dove un bambino e una bambina scoprono le loro nudità.
È un richiamo all’episodio di Gomorra, quando il ragazzo scopre di essere attratto dalla ragazza. E poi la Roma descritta in Porno Teo Kolossal ricorda molto Torpignattara, quartiere dove Sergio Citti è nato e cresciuto.
Nel film, però, Pier Paolo Pasolini aveva immaginato di inserire anche alcuni riferimenti all’attualità dell’epoca. La Milano-Gomorra è una città estremamente violenta, ciò rappresenta l’atmosfera degli anni di piombo, le Brigate Rosse e le azioni violente del terrorismo nero.
Ma testimonia anche la ribellione dei giovani verso la società del consumismo e del capitalismo degli anni Settanta, tante volte denunciata da Pier Paolo Pasolini.
L’attualità in Porno Teo Kolossal è presente anche in altri punti. Il supplizio in piazza Duomo, per esempio, avviene nella doppia visuale di Epifanio che l’osserva dalla finestra e da una ripresa televisiva.
Siamo nella metà degli anni Settanta e in ogni casa è presente un televisore. Gli italiani ormai hanno accettato questo elettrodomestico nei loro salotti e la televisione inizia a consolidarsi come principale mezzo d’intrattenimento e d’informazione.
Tutto diventa spettacolo, come il dolore, la violenza e il supplizio che devono subire il ragazzo e la ragazza di Porno Teo Kolossal.
È un’accusa diretta che Pier Paolo Pasolini rivolge alla televisione, in quanto la considera uno dei principali strumenti del genocidio culturale dell’epoca.
Il finale
Il finale previsto per Porno Teo Kolossal richiama quello di Che cosa sono le nuvole. Qui le marionette, interpretate da Totò e Ninetto Davoli, scoprono le nuvole.
“Oh straziante, meravigliosa bellezza del creato”.
È la vita che si scopre nella morte. In Porno Teo Kolossal, invece, le anime di Epifanio e Nunzio si staccano dai corpi e dal Presente e, dopo aver perso il paradiso, scoprono che tutto è stato un’illusione, ma intanto hanno conosciuto il mondo e la sua realtà.
Nel finale, inoltre, avviene un ribaltamento nella gerarchia tra Epifanio e Nunzio. Per tutto il viaggio quest’ultimo ha seguito gli insegnamenti del primo, ma nel finale, mentre Epifanio è dilaniato dal dubbio e non sa cosa fare, Nunzio suggerisce che la fine non esiste.
“Aspettiamo, qualcosa succederà”.
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