Guerra in Ucraina 5 Film per cercare di comprendere

5 Film possono aiutare ad avvicinarci a comprendere il motivo di una Guerra ?

Partendo dal presupposto che nessuna guerra sia motivata, possiamo sicuramente servirci della finzione cinematografica per accostarci con discrezione al problema e cercare di afferrare le cause alla base di un contrasto evidentemente radicato.

Mentre prosegue l’invasione dell’esercito di Putin, che ha attirato anche molti attori importanti come Sean Penn in versione documentarista, in questo articolo proponiamo 5 film ucraini per capire meglio la guerra con la Russia e le tensioni che da anni animano la regione del Donbas.

Guerra in Ucraina 5 Film

Atlantis di Valentyn Vasyanovych (2018):

il film di Vasyanovych, miglior film nella sezione ‘Orizzonti’ della Mostra del Cinema di Venezia, è ambientato in un 2025 immaginario nel quale l’Ucraina orientale ha concluso con successo la lunga guerra con la Russia, La pellicola  è raccontata attraverso il punto di vista di un soldato affetto da disturbo da stress post-traumatico che ha perso la sua famiglia.

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Homeward (Evge, 2019) di Nariman Aliev

Homeward del regista e sceneggiatore ucraino di origine tartara Nariman Aliev è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes nel 2019. Nel film Mustafa (Akhtem Seitablaev), irascibile padre di 50 anni, e suo figlio Alim (Remzi Bilyalov) di 20 anni visitano un obitorio a Kiev per recuperare il cadavere del fratello maggiore di Alim, Nazim, ucciso in battaglia dopo essersi offerto volontario per combattere nella guerra di confine in corso con la Russia. Mustafa ha radici familiari nella minoranza etnica tartara musulmana della Crimea molto oppressa e sente di dover trasportare il corpo di Nazim attraverso il paese per seppellirlo nella sua patria ancestrale. Inizia così un viaggio attraverso l’Ucraina.

HOMEWARD (2019) | Trailer – YouTube

Klondike (2022) di Maryna Er Gorbach

Presentato al Sundance Film Festival  2022 e alla Berlinale 2022 nella sezione Panorama, Klondike della regista, nativa di Kiev, Maryna Er Gorbach narra la storia di una famiglia ucraina che vive in un villaggio nel distretto di Donetsk, al confine con la Russia nel 2014, durante l’inizio del conflitto.

Irka, incinta, si rifiuta di lasciare la sua casa anche se il suo villaggio è stato occupato dalle forze armate russe. All’improvviso la famiglia si trova al centro di una catastrofe causata dall’incidente aereo internazionale del 17 luglio 2014.

Bad Roads (Plokhiye dorogi, 2020) di Natalya Vorozhbit

Dalla Settimana della Critica della Biennale 2020 e in parte ispirato a testimonianze reali, Bad Roads nasce come pièce teatrale. Vorozhbit, presenta la sua realistica visione della storia recente dell’Ucraina e l’impatto sul Paese dell’annessione russa della penisola di Crimea e delle ostilità con la Russia. Sul tema del destino racconta quattro storie ambientate lungo le strade del Donbass durante la guerra. Non ci sono spazi sicuri e nessuno riesce a dare un senso a quello che sta accadendo. Il Donbass, sembra diventato l’inferno in cui alcuni riescono a esercitare l’autorità sugli altri.

Donbass di Sergei Loznitsa (2018):

Premio per la miglior regia nella sezione ‘Un certain regard’ del Festival di Cannes 2018, il film è una black comedy  amara  che prende in giro il conflitto che racconta, senza fare distinzioni. Tra farsa e dramma la pellicola  fa emergere il peggio di entrambe le fazioni.

Ad un posto di blocco militare i passeggeri maschi di un bus  sovraffollato vengono fatti scendere e minacciati di venire arruolati. C’è anche un giornalista tedesco. Nella regione del Donbass, nell’Ukraina orientale, nel 2014, i separatisti hanno dato origine agli scontri che hanno portato alla proclamazione dello stato della Nuova Russia. Nei palazzi del potere si celebra un matrimonio grottesco.

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Menzione anche per : Reflection di Valentyn Vasyanovych (2021):

Il regista ucraino Valentyn Vasyanovych ha presentato il film alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia. Un racconto di un giovane medico ucraino (Roman Lutskiy) fatto prigioniero e torturato dall’esercito russo durante lo scontro diplomatico-militare tra Russia ed Ucraina, iniziato nel febbraio del 2014 per il controllo della Crimea e della regione del Donbass.

la recensione

Vasyanovych con stile  quasi documentaristico racconta una storia straziante. In Reflection il dottore subisce una serie di orrori – prigionia, tortura, cooperazione forzata – prima di ottenere improvvisamente la libertà e iniziare un duro processo: “Avevo deciso che per questo film avrei scelto attori non professionisti che avessero avuto esperienza in prima persona di operazioni militari e che avessero partecipato alla guerra – ha detto il regista -. È stata così una grande soddisfazione quando, alla premiere in Ucraina, tra i soldati presenti molti hanno confermato l’autenticità delle scene“.

Aggiungiamo infine il potente documentario; The Earth Is Blue as an Orange di Iryna Tsilyk (2020)

La pellicola presentata al Sundance 2020 ragiona sul potere di ‘redenzione’ del cinema e racconta le condizioni drammatiche che gravano sulle donne e sui bambini che con i conflitti armati, nella regione del Donbas, condividono quotidianamente. La storia segue una madre single ucraina di nome Hanna e i suoi quattro figli mentre cercano di vivere una vita normale nella loro casa mentre incombe la guerra…

A still from The Earth Is Blue as an Orange by Iryna Tsilyk, an official selection of the World Cinema Documentary Competition at the 2020 Sundance Film Festival. Courtesy of Sundance Institute.

Iryna Tsilyk (nata nel 1982 a Kiev) è una regista e scrittrice ucraina ed è autrice e regista di diversi cortometraggi di finzione e documentari. The Earth Is Blue as an Orange è il suo documentario d’esordio. Inoltre, Tsilyk è autrice di otto libri pubblicati in Ucraina (che includono poesia, prosa e libri per bambini)‎.