
Anno: 2011
Durata: 100’
Distribuzione: The Match Factory
Genere: Commedia/Drammatico
Nazionalità: Ecuador
Regia: Tania Hermida
Ecuador, 1976. Manuela ha nove anni. I suoi genitori la portano, insieme al fratellino Camilo, nella fattoria dei nonni materni, per trascorrere le vacanze estive. Cresciuta con le idee del padre, ateo e socialista, Manuela si scontra con una realtà molto diversa da quella che conosce. I nonni, conservatori e ultracattolici, le impongono regole di comportamento e rituali di preghiera che non riesce a comprendere e a cui non vuole sottostare. Addirittura la obbligano a battezzarsi e con un nome che non è il suo. Mentre tenta la ribellione, Manuela scopre un luogo segreto, un laboratorio decadente pieno di libri logori dove vive segregato uno zio bislacco e sudicio, Felipe, con cui fa subito amicizia. L’incontro con lo zio Felipe (Pancho Aguirre) le regala l’opportunità di una profonda crescita interiore, liberandole la mente da dogmi preconfezionati, quelli di suo padre e quelli dei suoi nonni.
Secondo lungometraggio della regista ecuadoriana Tania Hermida, En el nombre de la hija ha in sé la dolcezza di una fiaba e l’amarezza del disincanto. I toni da commedia bilanciano parzialmente il ritmo spesso lento. La sceneggiatura non è del tutto equilibrata ma nonostante questo la storia procede e l’intento principale, quello di mettere in discussione il concetto stesso di dogma a favore di una visione della realtà molto più ampia e sfaccettata, viene soddisfatto. Non mancano pure momenti poetici, come quello in cui lo zio Felipe libera le parole dalle pagine dei libri. Resta l’interrogativo su quanto il pubblico dei piccoli, a cui il film è indirizzato, possa essere in grado di capirne fino in fondo i contenuti.
Nel cast la bravissima Eva Mayu Mecham Benavides nel ruolo di Manuela e Markus Mecham Benavides nel ruolo di Camilo.
Ginevra Natale