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FESTIVAL DI CINEMA

See You Sound 8. Un Festival fra musica elettronica e cinema indie

Torna a Torino See You Sound Festival. Un'edizione ricca di incontri, musica live e cinema indipendente.

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É in corso a Torino See You Sound 8, la rassegna dedicata al mix di musica e cinema. L’ottava edizione segna un grande ritorno in presenza, ed è caratterizzata da film indipendenti, documentari e video, performance di musica dal vivo.

See You Sound 8 si conferma dunque un punto fermo fra i festival italiani di cinema a tema musicale. Riesce ad offrire un’ ampia panoramica della produzione internazionale, soprattutto indipendente, rappresentandola nelle varie sezioni del Festival.

Tra i titoli che siamo riusciti a vedere per Taxidrivers segnaliamo Shoplifters of the world di Stephen Kijak, il film di apertura presentato in anteprima al festival e di cui trovate qui la recensione completa.

Il francese Les Magnétique di Vincent Maël Cardona è una coproduzione tra Easy Tiger e Srab Films, tra Francia e Germania, dove appunto è ambientato. Siamo in Bretagna, all’epoca del neo eletto presidente Mitterand. Philippe è un ragazzo che ama la musica; fa il tecnico del suono in una piccola radio e respira l’atmosfera aperta della controcultura. É ispirato dal fratello maggiore, che trascorre la propria esistenza tra insoddisfazione, alcolismo e atteggiamenti anticonformisti. La chiamata alle armi, però, porterà Philippe a Berlino Est dove vivrà, oltre ad una crescita personale, anche l’alba di un grande cambiamento storico.

Un racconto di sogni post adolescenziali e contrasti generazionali

Il regista descrive i fragili equilibri di una provincia francese e di una famiglia che non riesce a contenere il disagio di chi vorrebbe andar via ma non ha il coraggio di farlo. Testimonianza di un mondo radiofonico ed analogico cristallizzato nella musica degli anni Ottanta, che lascerà a bocca aperta i ventenni di oggi, soprattutto per la ricostruzione impeccabile delle attrezzature tecniche (studi di registrazione, mangianastri, microfoni). Un dramma denso di emozioni e dal ritmo sostenuto. Con Marie Colomb, che ha raccontato al pubblico del See You Sound 8 il suo rapporto intenso con le musiche del film, Thimotée Robart e Joseph Olivennes.

Da segnalare anche The Conductor, con la regia di Bernadette Wegenstein. La documentarista segue abilmente la carriera di Marin Alsop, prima donna direttrice d’orchestra, raccontando il suo percorso in salita in un viaggio nella musica classica iniziato da bambina. Figlia di musicisti newyorkesi, la Alsop ebbe da subito una folgorazione per Leonard Bernstein, fra i più celebri direttori d’orchestra. Inizierà una lenta rivoluzione nell’ambiente concertistico, diventando la prima donna alla guida della Baltimore Symphony Orchestra, della São Paulo Symphony Orchestra, e dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna. Anche se le era stato detto che quel ruolo non era adatto alle ragazze, Marin non si perde mai d’animo e diventa un modello per le generazioni a seguire. Un documentario ricco di confessioni e ricordi.

Un focus sull’ambiente conservatore e rigido della musica classica

Si affronta il rapporto fra le poche direttrici d’orchestra oggi in attività, che cercano di supportarsi a vicenda, in un ambiente che ancora fatica a legittimarle nel ruolo. Una testimonianza dell’impegno della Alsop anche nel riconoscere, motivare e formare nuovi talenti, e nel creare progetti in supporto delle comunità più povere, come quello di Baltimora per i bambini più sfortunati. Una scuola di musica inclusiva, fortemente voluta dalla Direttrice d’Orchestra più famosa e tenace al mondo.

In Poser, di Ori Segev e Noah Dixon, seguiamo invece le vicende di Lennon. Siamo in Ohio, e la protagonista è una ragazza timida, che realizza podcast sulla musica indie locale. Un film che indaga su alcune dinamiche sociali, molto attinenti a quella che viene spesso definita la Generazione Z. Poser, infatti è un termine noto ai più giovani, ed è usato per definire chi finge di essere ciò che non è.

Una critica del culto dell’immagine e di tanti sedicenti artisti dell’era social

In Poser c’è un’indagine socio musicale che sfocia lentamente nel thriller, mostrando la fragilità e l’insicurezza di chi non riesce ad integrarsi. C’è anche una certa ironia, che vediamo in questa esasperata idolatria, e nella perversa ricerca di riconoscimento in una comunità di nicchia. Uno stile visivo figlio della MTV Generation, che riesce a fotografare inquietudini e senso di smarrimento. Musiche underground e focus sulle tendenze della scena indipendente locale. Con Sylvie Mix, Bobbi Kitten, Z Wolf ed altre numerose band che hanno messo a disposizione i loro brani originali, rendendo questo progetto davvero unico. Decisamente fra i titoli più interessanti del See You Sound 8.

Moby Doc di Rob Gordon Bralver è un documentario intenso e completo, raccontato in prima persona proprio da Richard Melville Hall, in arte Moby. Il musicista, dj e compositore ha iniziato la sua carriera a metà anni ’80. Ha esplorato diversi generi musicali tra cui punk, dance, electro pop, rock alternative, ed è diventato negli anni un’ icona internazionale. L’artista, che con il suo pseudonimo omaggia il prozio Herbert Melville, autore di Moby Dick, ripercorre in questo lavoro il viaggio di una vita. Ci confida i momenti più difficili, dall’alcolismo alla dipendenza da droghe.

L’infanzia difficile, il rapporto con la madre e la ricerca personale

L’infanzia di Moby è stata caratterizzata da varie difficoltà. Economiche, in primis, ma anche dovute al rapporto difficile con la madre. In mezzo, la costante ricerca di equilibrio personale, l’impegno vegan, l’insoddisfazione nonostante il grande successo ed i tour mondiali. L’amore per gli animali come via di fuga dagli abissi della fama. Una lunga rievocazione dei momenti più incisivi per un’ agiografia dalla nascita del protagonista fino ad oggi. Presenti inoltre numerosi video clip e testimonianze di illustri colleghi dello spettacolo. Fra questi anche David Bowie, con cui intraprese un lungo tour e David Lynch, regista di Twin Peaks, di cui creò un remix del tema portante nel brano Go. Spunti divertenti, video rievocazioni da seduta di terapia e tante riflessioni. Ma la lunghezza del documentario e l’ego incontenibile di Moby appesantiscono un po’ il progetto.

Il Trailer della Rassegna See You Sound 8

See You Sound 8. Un Festival fra musica elettronica e cinema indie.

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