‘Scissione’, la recensione dell’incredibile serie di Ben Stiller

Un microcosmo senza via d’uscita. Scissione è l’incredibile serie diretta da Ben Stiller con protagonisti Patricia Arquette, Adam Scott e John Turturro disponibile sulla piattaforma streaming di Apple TV+.

Su Apple TV potete vedere la serie Scissione

Scissione, la storia

Mark Scout è assunto in uno degli stabilimenti più conosciuti in città, la Lumon Industries. Una grossa azienda che utilizza una particolare procedura per permettere di lavorare al suo interno: la cosiddetta scissione. Con un intervento chirurgico i ricordi della vita privata si scindono da quelli del lavoro, suddividendo di fatto l’identità del dipendente in due entità ben distinte.

Scissione, la recensione

Deve essere proprio così la sensazione quando tutto è offuscato. Lo spettatore, guardando le prime sequenze di Scissione, entra subito nell’intricato meccanismo della Lumon Industries, senza però comprenderne il significato, come accade alla giovane Helly. La stanza, con i suoi colori asettici e dallo stile composto, è in realtà un primo test per stabilire se la donna ricorda qualcosa. Nulla, a parte uno stato americano. Ma va tutto bene, essendo parte di un protocollo aziendale piuttosto comune. La ragazza scoprirà infatti di avere subito il procedimento di scissione, usato dalla società per separare gli eventi e i ricordi sul posto di lavoro. Tutto il resto, a cominciare dalla vita privata, scompare una volta entrati. Come per magia. Anche se qui, più che d’incanto, si può parlare di una maledizione orchestrata nei minimi dettagli.

Piccoli uomini

Ben Stiller, dopo Escape at Dannemora, torna alla regia di una serie che si addentra in un terreno scivoloso come il genere distopico. Per certi versi è arrivato a collidere se non addirittura a fondersi con il mondo reale, non solo nei messaggi contenuti, ma anche nei modi in cui viene presentato attraverso i media. Ma Scissione fa un passo in più rispetto alle altre storie mostrate in tv o al cinema, cercando non di allargare lo sguardo sul tutto (dalle dinamiche agli effetti sociali), ma di focalizzarsi sulle reazioni dei singoli uomini. Della storia si conosce poco il contesto, se non alcune piccole indicazioni per orientarsi. Ma la serie non punta alla comprensione, bensì a confondere e a togliere qualsiasi riferimento verso l’esterno, come accade ai personaggi che stanno dentro l’azienda. Tutto è incasellato, perfetto, forse fin troppo per un luogo di lavoro dove spesso emergono i conflitti. Ma in Scissione le cose si fanno più piccole, le distanze più grandi, e ogni reazione sembra cadere nel vuoto.

Il labirinto nel lavoro

La vera particolarità viene offerta davanti la scrivania. Con quei numeri inquieti e un’assenza di empatia che si percepisce dai corridoi fino alle singole stanze. La scissione in questo caso non è tra vita pubblica e privata, ma influisce sulla relazione tra ragione e sentimento, due elementi che definiscono l’esperienza dell’individuo. Rompere questa interazione non è privo di effetti, come si vede in questa serie labirintica dove le persone, simili a pedine  sotto scacco, cercano di muoversi per poi ritrovarsi al punto di partenza. La  tensione cresce con la continuazione del racconto, anche grazie alle interpretazioni sublimi di Adam Scott, John Turturro, Britt Lower e Patricia Arquette, con un grande Christopher Walken a chiudere un cast stellare. La serie non solo stupisce ma conferma le abilità di Ben Stiller come regista. Non si può infatti parlare di maturazione o di crescita, visto ciò che ha avuto modo di realizzare in passato. Ma è un vero peccato non averlo visto in questa veste così spesso. Come se ci fosse stata un separazione netta tra l’attore, sfrenato e irriverente, e l’autore, riflessivo e malinconico. Le due anime di questa serie.

Scissione, Cast

• Patricia Arquette
• Adam Scott
• John Turturro
• Britt Lower

La serie Scissione é stata prodotto da Endeavor Content e Red Hour Productions