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‘Ex Libris – The New York Public Library’ la recensione del documentario di Frederick Wiseman

Il documentario di Frederick Wiseman, esplora i meandri della celebre istituzione newyorchese.

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Nonostante sia uno dei più grandi documentaristi viventi (e non solo), attivo ormai da quasi sessant’anni, è assai raro che uno dei film di Frederick Wiseman fuoriesca dal circuito festivaliero per raggiungere una distribuzione nelle sale, o quantomeno si assicuri un passaggio televisivo. È stato il caso del suo ultimo documentario, City Hall, distribuito dalla Cineteca di Bologna, mentre sulla piattaforma di IWONDERFULL e su IWONDERFULL Prime Video Channel è possibile trovare Ex Libris – The New York Public Library, realizzato nel 2017, dando così l’opportunità di approcciarsi al cinema polifonico di uno dei massimi cantori della democrazia e della collettività.

Ex Libris – The New York Public Library: la trama

Il film di Frederick Wiseman va dietro le quinte di una delle più grandi istituzioni del sapere del mondo. Il film presenta la biblioteca come un luogo di accoglienza, scambio culturale e apprendimento per diciotto milioni di utenti e trentadue milioni di visitatori online all’anno. È accessibile, aperta a tutti ed esemplifica la convinzione americana, profondamente radicata, del diritto degli individui a conoscere ed essere informati. La biblioteca è una delle istituzioni più democratiche d’America: tutte le razze, classi sociali ed etnie sono benvenute e partecipano attivamente alla vita e al funzionamento della biblioteca. La quale ha l’obiettivo di stimolare l’apprendimento, far progredire la conoscenza e rafforzare le comunità.

La mappatura dei simboli del sapere e della comunità

Dopo At Berkeley, National Gallery e In Jackson Height, in cui scandagliava l’Università californiana, il museo londinese e il quartiere del Queens, Wiseman prosegue il viaggio nelle istituzioni, nei luoghi che delineano il senso comunitario e culturale della società. Un vero e proprio percorso a tappe, che prosegue con i successivi Monrovia, Indiana e City Hall, con cui il regista di Boston sonda come pochi altri sono in grado di fare le strutture, i luoghi e gli orizzonti del vivere comune. Li osserva, si lascia trascinare dalle numerose attività da cui sono composti, insegue ogni minima traiettoria e pertanto li definisce, portando lo spettatore nei loro meandri, ampliando la comune percezione che ha di essi.

Ex Libris – The New York Public Library è un oggetto di puro sguardo, senza contaminazione. Wiseman si mantiene spettatore, ancor prima che regista, e suddivide l’esplorazione in una sorta di capitoli dedicati alle varie sale e alle attività della biblioteca. Si susseguono incontri con ospiti come Elvis Costello e Patti Smith, dibattiti, attività con bambini, riunioni dei dirigenti, lezioni e riflessioni tanto rivolte al passato, alla storia degli Stati Uniti, spesso ancora travisata, quanto al futuro della digitalizzazione e del virtuale. Sono segmenti autonomi che hanno una propria vitalità e che donano fascinazione (seppur non totalmente omogenea) a luoghi e attività che diamo spesso per scontati o che ignoriamo, a cui assistiamo qui con genuina partecipazione, carpendone i meccanismi, i segreti e la rilevanza collettiva.

Oltre il luogo, emblema dei fondamenti della democrazia

C’è una domanda, in particolare, che costituisce il cuore di Ex Libris – The New York Public Library, dapprima silente, poi pronunciata durante uno degli incontri mostrati: che cos’è una biblioteca? Una domanda all’apparenza banale, ma che evidenzia una percezione spesso sbagliata o limitata. La biblioteca non è infatti un mero deposito di libri ma un luogo in cui acquisire conoscenza e in cui si riflettono i bisogni di una città. Un luogo di importanza culturale, sociale, economica che offre un riparo fisico e spirituale alla comunità. Ed è così che con Wiseman l’osservazione si fa azione e manifesto, ridefinendo un luogo che si scopre nonluogo. Questa complementarità dicotomica, ricorrente nel cinema di Wiseman, passa attraverso gli spazi mostrati sin dalla prima immagine, sin dalla porta girevole dell’edificio principale e storico della biblioteca newyorchese che conduce non solo al proprio interno, ma anche a tutte le altre sezioni disseminate nei vari quartieri di New York. Fino alla città stessa, ai suoi parchi, le sue strade e alla folla che le attraversa. Ex Libris, dai libri. Dai libri all’intera comunità.

Alcuni degli interventi mostrati nel documentario rivelano un livello metatestuale più o meno manifesto, come il succitato riferimento alla definizione di biblioteca e le asserzioni sulla poesia della realtà e sulla politica insita nelle parole e nell’architettura emozionale del racconto. Proprio questi aspetti si pongono alla base del cinema di Frederick Wiseman, che intreccia la poetica del reale alla politica di uno sguardo in continuo movimento, evidenziando in questo caso nella New York Public Library i fondamenti della democrazia che altrove appaiono sbiaditi.

Il trailer di Ex Libris – The New York Public Library

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