Titolo originale “The Tinder swindler” , il truffatore di Tinder è il documentario True Crime di Netflix
Il truffatore di Tinder – il caro prezzo del “vero” amore!
Il documentario, della durata di 1 ora 54 minuti, si fonda sulle testimonianze di tre delle tante vittime della maxi truffa. Si tratta di tre donne nord europee che hanno avuto la sventura di incrociare il loro destino con quello del malfattore: Cecilie Fjellhøy, Pernilla Sjöholm e Ayleen Charlotte.
Per tutte le protagoniste, residenti in diverse nazioni europee, è bastato un semplice gesto sul cellulare per stabilire un “match” con l’apparente principe azzurro, sedicente milionario israeliano Simon Leviev.
Il documentario si rivela molto coinvolgente anche perché i racconti delle malcapitate sono ampiamente corredati da video, foto e note vocali.
Lo spettatore assiste al film da protagonista. Sembra quasi di entrare nei cellulari delle vittime che appaiono sullo schermo televisivo che, a sua volta, assume le sembianze di una sorta di smartphone. Tale tecnica ha il pregio di creare immedesimazione, per quanto si tratti di storie al limite e difficilmente comprensibili utilizzando la razionalità ed il buon senso
Chi è Simon Leviev?
Simon Leviev è un trentenne israeliano il cui vero nome è Shimon Yehuda Hayut, che ha cambiato il suo nome per fingere di essere il figlio del miliardario russo-israeliano e magnate dei diamanti, Lev Leviev. Simon pubblicava sui social foto e video che lo mostravano sempre elegante e alle prese con uno stile di vita dinamico e sontuoso. Si presentava come un businessman impegnato nel commercio dei diamanti, sempre in viaggio su jet privati e addirittura munito di guardia del corpo personale. Invitava le donne conosciute sul noto social in hotel di lusso, in ristoranti stellati, in locali esclusivi. Ricopriva le sue prede di attenzioni continue tramite messaggi romantici su whatsapp e promesse d’amore alimentando le vane illusioni delle sventurate ragazze.
Effettivamente, gli incontri reali si riducevano a ben poco a causa degli asseriti viaggi d’affari del sedicente milionario.
La tecnica truffaldina era seriale: dopo avere conquistato il cuore e la fiducia delle sue prede, il bel principe si fingeva in pericolo a causa delle sue implicazioni in affari oscuri nel campo dei diamanti. Adduceva di essere perseguitato da criminali e che l’unica soluzione, per tutelare la sua sicurezza, era di sparire facendo perdere le tracce. Ciò implicava, ovviamente, l’impossibilità di attingere ai propri conti. Ecco che iniziava a richiedere prestiti sempre più cospicui alle sue ingenue e generose “fidanzate” .
Il truffatore utilizzava il denaro estorto con la menzogna per finanziare il suo stile di vita dissipato.
Viveva costantemente in viaggio volando da una città all’altra: Londra, Olso, Amsterdam, Mykonos. Più donne, anche contemporaneamente, finivano nella sua rete garantendo un finanziamento a ciclo continuo.
Il truffatore di Tinder – conclusione della vicenda
Sarà lo stesso uso dei social e qualche passo falso a far incontrare i destini di tre delle numerose vittime, le quali, incrociando le rispettive informazioni, riusciranno a ricostruire la vera identità di Leviev e a smascherarlo assicurandolo, seppur per un breve periodo, alla giustizia.
La loro storia è stata oggetto, dapprima, di un reportage giornalistico e poi del documentario targato Netflix trasmesso in 190 paesi del globo.
Che fine ha fatto il Truffatore di Tinder?
Ovviamente il furbissimo protagonista di questa assurda storia sta già cavalcando l’onda delle notorietà… fonti del giornalismo internazionali riportano che Leviev (ovvero Hayut), dopo il breve periodo trascorso in carcere in Israele e a seguito della notorietà conseguita grazie al documentario di Netflix, sta puntando ad intraprendere una carriera televisiva e cinematografica e avrebbe già firmato un contratto con una nota talent manager statunitense. Inoltre, pare che Leviev, che si era rifiutato di partecipare al documentario di Netflix, punti ora a recitare nella serie, ispirata alla sua storia, in fase di elaborazione da parte dello stesso colosso cinematografico.