Rurouni Kenshin 2 Kyoto inferno (2014) è il seguito di Rurouni Kenshin (2012). Sono diretti entrambi da Keishi Ōtomo, regista giapponese conosciuto proprio per la regia della saga Rurouni Kenshin. Disponibili, come il resto della serie di film, su NETFLIX.
Il Giappone è in pericolo. Un fantasma del passato è tornato e le sue vecchie ferite sono pronte ad ardere, più che mai, di un fuoco di vendetta, verso chiunque incontri sul suo cammino. Himura Kenshin è l’unica speranza per estinguere questa minaccia.
Rurouni Kenshin 2 Kyoto inferno Trama
Nella miniera di Settsu, nella prefettura di Hyōgo, Saitō Hajime guida la polizia giapponese nel rintracciare Shishio Makoto. É un famigerato rinnegato che fu tradito dal governo, nonostante l’abbia aiutato a sconfiggere lo shogunato Tokugawa durante la battaglia di Toba-Fushimi. Tuttavia, gli uomini di Shishio massacrano la polizia, svelando a Saitō il suo piano per conquistare il Giappone.
Dopo gli eventi del primo film, Himura Kenshin continua a vivere nel dojo kendo di Kamiya Kaoru insieme a Myōjin Yahiko, Sagara Sanosuke e Takani Megumi. Tuttavia la pace viene interrotta quando è chiamato dal funzionario governativo, Ōkubo Toshimichi, per rintracciare Shishio, che sta terrorizzando Kyoto e i suoi dintorni.
Rurouni Kenshin 2 Kyoto inferno Cast
In questo film tornano i memorabili personaggi, con i rispettivi attori, del primo film, tra i quali l’attore e cantate Giapponese Takeru Satō che interpreta il protagonista Himura Kenshin.
Kamiya Kaoru è interpretata dall’attrice giapponese Emi Takei; Sagara Sanosuke, da Munetaka Aoki; Myojin Yahiko da Taketo Tanaka e Takani Megumi, da Yu Aoi.
Abbiamo anche delle new entry, tra cui Shishio Makoto interpretato da Tatsuya Fujiwara diventato a tutti gli effetti l’antagonista principale della saga. Al suo fianco ha molti sgherri. Tra i più importanti ci sono: il suo braccio destro Sojiro Seta (Ryunosuke Kamiki) e Cho Sawagejo spadaccino affrontato da Kenshin (Ryosuke Miura).
Dalla parte degli alleati invece di Kenshin troviamo la ninja, del gruppo chiamato Oniwabanshū, Misao Makimachi (Tao Tsuchiya) e il suo maestro Okina interpretato (Min Tanaka).
Analisi del film
Anche in Rurouni Kenshin 2 Kyoto inferno, come nel precedente, si possono notare parecchi elementi interessanti. La fotografia, ad esempio, è sicuramente tra questi e gioca un fattore molto importante nella realizzazione del film e della sua caratterizzazione. I gialli verdastri del giorno si mischiano ai freddi blu della notte dando allo spettatore un effetto straniante, conducendolo in una dimensione fantastica. Oltre a questo, i colori, rappresentano la firma indelebile del regista che ritroviamo anche nel film precedente. Questi colori sono spezzati solo, talvolta, dal rosso delle fiamme, elemento fondamentale di questo film. E dai colori bianchi desaturati del flashback della battaglia di Toba-Fushimi.
Anche i combattimenti sono un punto di forza. Anzi, sono stati ulteriormente sviluppati e resi esteticamente più accattivanti rispetto a Rurouni Kenshin. In Rurouni Kenshin 2 Kyoto inferno sono più curate le scenografie; i covi dell’antagonista sono per esempio molto caratterizzati da fuoco e strutture in legno spoglie e spigolose che generano ombre e creano un’atmosfera cupa e misteriosa attorno al personaggio di Shishio Makoto.
A differenza di Takeda, antagonista in Rurouni Kenshin (2012), che non aveva motivazioni profonde, in Rurouni Kenshin 2 Kyoto inferno, con Shishio è andata diversamente: Shishio, infatti, è stato tradito dal governo per il quale ha combattuto. Questo tradimento ha lasciato più di una cicatrice che rende, agli occhi dello spettatore, Shishino un personaggio più interessante del suo predecessore. Kenshin, come nel film precedente, conserva il suo voto di non uccidere. Anche questa volta, ciò lo porterà a fare scelte, a mettersi in discussione e ovviamente a rischiare la sua stessa vita pur di proteggere chi ha vicino.
Conclusioni finali
Rurouni Kenshin 2 Kyoto inferno è un ottimo connubio di fotografia e scenografie ben ralizzate, e una profondità dei personaggi maggiore. Ciò rende il film piacevole e coinvolgente: sa incuriosire e appassionare lo spettatore che si sente coinvolto nelle vicende narrate.
A livello di regia, i combattimenti sono molto elaborati ed esteticamente validi con dinamiche, colori e coreografie ben eseguite e gradevoli allo sguardo. Questo grazie a un uso sapiente della macchina che sa muoversi agilmente tra i combattimenti come già visto nel precedente capitolo già affrontato sulla nostra pagina.
Ovviamente la buona regia si nota anche in altre sequenze. Che, anche se meno elaborate, sono lo stesso ben curate, sfruttando al meglio la macchina e restituendo un buon prodotto. Sempre senza azzardare troppo in tecniche troppo elaborate e ingombranti.