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Trieste Film Festival

‘Forest – I see you everywhere’: il nuovo film di Benedek Fliegauf

Forest - I see you everywhere è una ideale prosecuzione del film d'esordio di Fliegauf, intitolato proprio Foresta. Quest'opera si addentra nuovamente nel fitto di una sorta di boscaglia cerebrale, entro cui si disputano le contese su responsabilità e sensi di colpa generati da atti, o da omissioni di atti.

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Sette brevi storie compongono il tessuto narrativo del film del regista ungherese Benedek Fliegauf intitolato Forest – I see you everywhere, presentato lo scorso anno alla Berlinale. Ora nella sezione “Fuori dagli sche(r)mi del Festival di Trieste 2022.

Forest – I see you everywhere: la trama

-Nel primo racconto, padre e figlia si confrontano sul senso di colpa e la responsabilità. L’ omissione di uno dei due, o forse di entrambi, ha comportato gravi conseguenze per la moglie e madre di costoro, morta in un incidente d’auto. E le colpe si rinfacciano tra i due come dinanzi ad una sfida su chi riesce a sopraffare definitivamente l’avversario.

-Nel secondo, un fotografo chiede alla sua donna di fargli usare la fotocamera, dato che ha prestato la sua a una collega. Ne seguirà una sostenuta e per nulla immotivata crisi di gelosia, dalla quale usciranno perdenti entrambi.

-Una coppia alla deriva è al centro del terzo episodio: lui 53 anni, lei 32. Una disgrazia familiare irreparabile, e la sopravvenuta sterilità della giovane compagna, inducono l’uomo a trovare soluzioni palliative molto stravaganti, per fronteggiare un dolore che non ha rimedio.

-Un uomo anziano, alla vigilia dell’operazione salvavita a cui deve essere sottoposto, che prevede possibilità di successo assai contenute, convoca il figlio ormai adulto e gli affida la sua giovane compagna. Tra questi ultimi due esiste già una attrazione evidente e una passione in parte già segretamente consumata. Ma tuttavia quel gesto di concessione da parte del malato non aiuta a sciogliere i sensi di colpa che affliggono entrambi.

Juli Jakab

-Il quinto episodio di Forest – I see you everywhere è incentrato sul tentativo di una giovane determinata madre un po’ bigotta di impedire all’irruento figlio adolescente di trascorrere il weekend con due suoi amici. Insieme a loro, lui ha inventato e scritto storie di eroi mutanti che offendono i principi religiosi che invano la madre ha cercato di inculcare nell’educazione del figlio. Ne seguirà un serrato confronto tra i due.

-Il fidanzato di una giovane morta di tumore al seno convoca un consulente che conosceva la giovane per fare causa allo spregiudicato guaritore, che ha indotto la donna, insieme ad altri tredici pazienti, a rifiutare le cure ufficiali per usufruire dei suoi biechi metodi alternativi. Nonostante le non poche perplessità, l’uomo si convincerà a intentare la sua causa.

-Nell’ultima storia di Forest – I see you everywhere, la settima, che inizia con la stessa immagine che apre il film, una giovane nipote giunge a casa dell’anziano nonno morente. Lo sveglia dal suo torpore quasi definitivo e spalanca le finestre per illuminare il vecchio dell’ultimo bagliore  di vita terrena. Sembra impadronirsi così della sua anima stanca per donargli una nuova forma, oltre che una nuova sostanza di pura energia.

locandina

la recensione

Il film che segna il ritorno in regia del talentuoso regista ungherese di Womb, parla di scontri verbali, anche accesi, tra due o più  individui. Ognuno portando avanti il proprio modo di pensare, quasi sempre opposto a quello del suo interlocutore.

Questa disputa tuttavia, non ha mai nulla a che fare con tematiche come la depressione o, più semplicemente, la tristezza.

Al contrario, i protagonisti delle sette storie brevi che compongono Forest – I see you everywhere, cercano di affrontare le situazioni nocive, impegnative da gestire, e che minacciano le loro vite, con deliberata convinzione, puntiglio e un filo di orgoglio.

István Lénárt

Forest – I see you everywhere La consapevolezza

Davanti alle rispettive vite che cadono a pezzi, i protagonisti acquisiscono la consapevolezza di chi sono veramente. Riescono a venir a capo del percorso maestro all’interno di un labirinto inestricabile in cui spesso si cela l’anima umana, quando questa appare devastata o compromessa da rimorsi o sensi di colpa che non spariscono.

Concepito sin dal titolo come una ideale prosecuzione del film d’esordio di FliegaufForesta (Rengeteg), appunto, Forest – I see you everywhere si addentra nuovamente nel fitto di una boscaglia cerebrale. Quella entro cui si disputano le contese su responsabilità e sensi di colpa generati da atti od omissioni che, in seguito, portano le singole storie a scontrarsi col dramma, sfociando nella tragedia.

Lo stile del regista ungherese, che predilige primi piani insistiti sui volti adombrati dei suoi protagonisti, ricorda i crucci da contrappasso presenti nel cinema eccelso di Kieslowski, in cui ogni individuo finisce prima o poi per pagare il proprio debito di coscienza con una pena precisa, mai comminata a caso, e del tutto pertinente al contesto.

Forest - I see you everywhere

  • Anno: 2021
  • Durata: 112
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Ungheria
  • Regia: Benedek Fliegauf

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