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‘Darkling’, l’orrore che si trasforma in horror e spaventi degni di un action di massa alla ‘Predator’

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Darkling é il film del regista serbo Dusan Milic, presentato in anteprima mondiale in Concorso al Trieste Film Festival, ove si è aggiudicato il Premio del pubblico al miglior lungometraggio.

Il film arriva in sala dal 21 Aprile.

Durante l’azione persecutoria perpetrata nel marzo del 2004 nei confronti della popolazione serba, gli estremisti albanesi hanno cacciato più di 4000 serbi dal Kosovo e dalla Metohija.

Nonostante la presenza delle  forze internazionali di pace, più di 800 case sono state rase al suolo e 35 chiese cristiano-ortodosse bruciate. Una ventina di persone sono morte, diverse centinaia risultano tuttora disperse. Di loro non si sa nulla, né forse mai si saprà.

Darkling trama e recensione

In una boscaglia fitta e tetra, un villaggio di poche case sparse vive nel terrore di una minaccia che  noi spettatori non riusciamo a decifrare subito.

Egregio Signor Presidente, sono seduta sotto il tavolo, è buio pesto e sono terrorizzata.

Anche accendendo una candela, non ci sarebbe abbastanza luce.

Tutto resterebbe nell’oscurità.

Così potente è questa nostra oscurità.”

Di giorno i pochi abitanti rimasti, vengono scortati da milizie di pace.

Un uomo anziano, sua figlia e la nipote, si ostinano a restare in quel luogo tetro e insidioso nella speranza che il marito della donna e suo cognato possano fare ritorno.

La bimba, ogni mattina, viene scortata a scuola in autoblindo da una sparuta pattuglia di militari italiani. Ma di notte, la famiglia rimane in balia della minaccia invisibile, incombente, maligna.

Una pressione che si manifesta anche con la strage di quei pochi capi di bestiame che rimangono loro, oltre che spaventando a morte i tre occupanti della casa, barricatisi all’interno di quella fragile struttura in legno.

Poco per volta comprenderemo i contorni, almeno sfocati, della minaccia che incombe.

Darkling  vive di una tensione che diventa quasi palpabile agli occhi e nell’intimo dello spettatore.

La foresta, cupa e ostile, la minaccia, costante ma invisibile, evocano spaventi degni di un action di massa alla Predator, prima di comprendere che ci troviamo dinanzi a un clima di guerra che sta per diventare incandescente.

La forza di Darkling risiede proprio nella capacità del regista Dusan Milic di giocare alla perfezione con la suspence, col ritmo solenne, ma serrato, rifuggendo ogni ricorso ad effetti speciali che avrebbero, al contrario, certamente rovinato l’atmosfera  e compromettendo, in tale eventualità, la tensione palpabile e quasi insopportabile che il piccolo ottimo film riesce a rendere quasi materiale, opprimente.

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