Intregalde del regista rumeno Radu Muntean ha meritato il premio come miglior film da parte della giuria del 33 Trieste Film Festival. Non nuovo all’evento triestino, Radu Muntean ha presentato quest’anno un lavoro davvero singolare, che trae spunto dalla nouvelle vague rumena (alla quale si riconduce l’opera del regista) e se ne discosta per originalità.
Il film è stato prodotto da Multimedia Est (Romania). Sarà distribuito da Voodoo Films.
Intregalde La trama
Maria, Dan e Ilinca partono per la consueta missione umanitaria di fine anno insieme a un gruppo di amici. Alla guida dei loro grandi SUV si inerpicano lungo strade sterrate di montagna fino a villaggi remoti per distribuire pacchi-dono alla gente del posto. Durante il percorso incontrano un vecchio e accettano di accompagnarlo alla segheria dove dice di lavorare. Ma quando la loro auto rimane bloccata in un fosso nel bosco, la segheria si rivela essere abbandonata e sono costretti a trascorrere la notte con il vecchio un po’ disorientato, le loro idee sull’empatia e la solidarietà vengono messe a dura prova. (dal sito ufficiale del Festival)
Una scena di ‘Intregalde’ di Radu Muntean
Intregalde motivazione della giuria
«Il film più imprevedibile del Concorso Internazionale Lungometraggi è caratterizzato da brillanti cambi di marcia atti ad esprimere generi e stati d’animo divergenti, fondendo in modo convincente attori professionisti e indimenticabili dilettanti locali e guidandoci nervosamente verso una destinazione sorprendente di genuina tranquillità».
L’ossimoro contenuto nel testo della giuria esprime tutta la particolarità della vicenda narrata. Nervosamente e tranquillità, infatti, fin dall’inizio. L’esordio del film contiene una certa frenesia, che vede le persone coinvolte affrontare con gioia l’organizzazione del loro compito: quello di portare aiuti alle persone povere nelle campagne rumene.
Maria (Maria Popistaşu), Dan (Alex Bogdan) e Ilinca (Ilona Brezoianu) invece poveri non sono: in macchina parlano di nuove case da acquistare e automobili da scambiarsi tra loro. Dan è in attesa del primo figlio, Maria e Ilinca si confidano fallimenti sentimentali e solitudini. Sono donne emancipate che non escludono dai loro discorsi riferimenti a lontane o più recenti avventure sessuali.
Una serenità di fondo, e un gioco fatto di consuetudine, attraversa il loro stare insieme.
La pistola di Čechov che non vuole sparare
Almeno fino a quando non rimangono bloccati nella stradina isolata, mentre il buio si avvicina insieme al freddo pungente, e pericoloso. La macchina in panne nella notte, la minaccia dei lupi e gli zingari poco rassicuranti suggeriscono svolte di qualunque tipo: dal thriller, all’horror, fino a situazioni emergenziali che possono fare esplodere conflitti insanabili o lezioni individuali inaspettate.
Ci saranno i litigi tra loro, ma nessuna esplosione significativa, nessuna situazione irreversibile. Sembra proprio che Radu Muntean si sia divertito costruendo una scena carica di conseguenze e poi non le abbia volute sviluppare, sorprendendoci. Insomma, nessuna pistola di Čechov ha sparato e tutto si risolve in un’attesa non risolutiva, perché in realtà non c’è poi così tanto da risolvere.
L’automobile che lascia a piedi i protagonisti è un meccanismo usatissimo nel cinema. Per rimanere tra i film rumeni, l’anno scorso è successo in Berliner di Marian Crisan, presentato sempre a Trieste. Lì un politico rimaneva a piedi; seguivano l’ospitalità da parte di un ingenuotto che si lasciava irretire, la satira sferzante al potere, la denuncia contro la corruzione (frequente nel cinema rumeno) . Qui, no, solo una sorprendente genuina tranquillità, dice la motivazione del premio. Sembra che tutto debba succedere, ma non succede quasi nulla, anche se forse tutto si relativizza, almeno un poco.
Intregalde: i nostri tre personaggi bloccati nel bosco
Il vecchio Kente l’elemento più inquietante
Non i lupi, né il gelo e nemmeno gli zingari inquietano i nostri tre avventurieri inconsapevoli, quanto la presenza di un anziano disorientato che, apparso dal nulla come un folletto dei boschi, li guida verso un luogo che esiste soltanto nella sua mente.
Dan perde la pazienza, Maria è più empatica, Ilinca se ne interessa. Ma stupisce come nell’emergenza di doversi salvare la pelle, i tre protagonisti non riescano a fare i conti con l’aspetto più quotidiano dell’esistenza; la vecchiaia.
Luca Sabin nel ruolo dello spaesato Kente, è un attore non professionista, recuperato proprio lì, in quel luogo inospitale che è Intregalde. Intregalde significa Tra i fiumi, un posto reale di miseria e sopravvivenza nelle montagne della Transilvania.
E proprio un anziano che vive realmente nella desolazione geografica e che, recitando, è perso nello sconforto della sua anima, sa rendere il contrasto tra la sua quotidianità e le persone della capitale. Loro vorrebbero festeggiare la fine del lavoro con una cena per la quale hanno già acquistato un montone bello grosso e l’imprevisto, prima che diventi un pericolo vero, li priva di quest’amenità. Eroi borghesi come tanti, che il cinema rumeno mette spesso in scena per rivelarne doppiezze e debolezze.
Anche i progressisti presi di mira da Intregalde
L’ipocrisia è il bersaglio preferito dei registi rumeni. Politica e società sono stati sempre oggetto della loro spietata e divertente ironia. Due esempi: A est di Bucarest di Corneliu Porumboiu e I racconti dell’oro di Cristian Mungiu. Ma anche il recente Berlin di Marian Crisan, citato prima.
Con Intregalde ora Radu Muntean mette sul palcoscenico, nella sfibrante unità di luogo del bosco (dopo l’esordio concitato), tre progressisti che, almeno a Natale, si dedicano alla loro buona azione, o all’azione buona, almeno una volta l’anno. Ma che soccombono di fronte alla miseria, non solo quella economica, se costretti a un contatto più prolungato, più autentico.
Lo fa con un racconto singolare, senza derisione, ma in modo molto sottile. Potremmo facilmente essere noi le tre persone che si perdono nel bosco, nel buio, al freddo, con i lupi in avvicinamento e gli zingari che si avvicinano davvero. Ecco perché quando ridiamo, lo facciamo con qualche resistenza, consapevoli di quanto Intregalde stia riuscendo veramente a spiazzarci.
Il film è stato presentato in anteprima nel programma della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2021 e in Nord America al Toronto International Film Festival del 2021, sempre in anteprima.
Il regista
Radu Muntean è uno degli esponenti di rilievo della ‘nouvelle vague’ rumena. È nato nel 1971 a Bucarest. Si è laureato in regia all’Accademia rumena per il Teatro e il Cinema nel 1994. Il Trieste FF ha già presentato i suoi lungometraggi Hârtia va fi albastrã (nel 2007), Un etaj mai jos (nel 2016) e Alice T. nel 2019.