‘Ghiaccio’ convincente esordio di Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis. Recensione e ‘statement’
I due giovani registi raccontano una 'revanche' di borgata che semina speranza. Dedicato ai giovani che escono da una pandemia. Ma anche agli adulti che sanno comprenderli.
Il ‘Ghiaccio‘. Quello dove immergi le mani nel secchio. Quello il cui freddo gelido provoca dolore, ma che poi da la forza e la convinzione necessarie per lottare e vincere. Sia sul ring che sulla vita, Ghiaccio è l’originale titolo e la conseguente metafora “vincente” che propone il film esordio dei registi Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis. Proiettato come evento nelle sale cinematografiche il 07, 08 e 09 febbraio – dunque immediatamente dopo la partecipazione di Fabrizio Moro alla 72esima edizione del ‘Festival di Sanremo’, vi aspetta un lavoro ricco di poesia, di calore ed emozioni pure, di cui tutti abbiamo un gran bisogno oggi.
Ghiaccio dove boxe ed empatia col prossimo fungono da riscatto dalla ‘mala-vita’
L’empatia tra esseri Ancora Umani regna nella pellicola. Arricchito da un cast perfetto, calibrato e autentico, una colonna sonora delicata, mai invasiva seppur concepita da un big, Ghiaccio è una prova autoriale riuscita, come non se ne vedevano da tempo in Italia.
La cosa sconcertante di questo film è la contemporaneità. Pur essendo stato scritto due anni fa, il tema primario è l’empatia tra esseri umani e la comunione supportata dall’aiuto reciproco, proprio come fa il coach con il suo pupillo fuori e dentro il ring. Quel piccolo quadrato è come la vita: che ti picchia ma, volenti o nolenti, ci si tenta sempre di rialzarsi.
Alla conferenza stampa di Ghiaccio: i registi, gli attori e i produttori
Presenti i registi Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis, i protagonisti perfetti Giacomo Ferrara e Vinicio Marchioni, il campione di boxe Giovanni De Carolis (coach dei due protagonisti in fase di preparazione e riprese), i produttori Francesca Verdini (La Casa Rossa), Malcom Pagani (Tenderstories), Massimiliano Orfei (Vision Distribution) che si sono spesi tutti con un’energia vincente, per restare in tema sportivo.
“Avevamo scelto di scrivere qualcosa sulla boxe. Io ero sempre in tour, racconta il musicista Fabrizio Moro – ci siamo messi a scrivere la sceneggiatura in un attimo, durante il lockdown. In Ghiaccio ci sono i nostri dubbi adolescenziali a cui ancora non so rispondere. Ci sono paure, rabbia e la capacità di canalizzarla nel modo giusto attraverso l’arte e l’amore.
AlessioDe Leonardis condivide: “paradossalmente se non ci fosse stata la pandemia Ghiaccio non ci sarebbe. Fa strano, ma in un momento come quello siamo riusciti a indirizzare gli sforzi nella scrittura, senza distrazioni. Spesso per realizzare il film ci vogliono degli anni e in questo invece devo dare merito a Tenderstories e a Francesca Verdini che in tempi record hanno messo su il film. Scritto a luglio, a ottobre è iniziata la preparazione. Questo non succede mai, di solito. Come non succede mai che i due protagonisti che volevamo:Vinicio Marchioni e Giacomo Ferrara, abbiano detto subito si senza conoscerci”.
Giacomo Ferrara: “appena ho letto la sceneggiatura, ho scritto subito un messaggio dicendo sì”. A ottobre, partita la macchina, abbiamo incontrato Giovanni de Carolis; con lui due mesi nel cuore di preparazione durissima. Dovevo imparare a boxare, a muovermi, perchè non avevo mai fatto pugilato. Due volte campione del mondo è stato per me maestro e amico, come Massimo è per Giorgio nel film, e al di là del film.
Vinicio Marchioni: “è difficile parlare del proprio lavoro. Leggendo la sceneggiatura ci sono state un paio di battute che mi hanno aperto. “Se vinci tu vinciamo tutti” e la metafora del ghiaccio è una metafora non scontata e meravigliosa per trasportare un’idea della Roma anni ’90, l’accuratezza dei dettagli e il riportare un senso di comunità con i personaggi, con l’associazione pugilistica. Poi un grazie alla produzione che ci ha consentito di stare due mesi e mezzo nella palestra di Giovanni de Carolis a vedere la fatica dei pugni, le loro camere vuote, il silenzio da soli.
I pugili sono come gli attori. Si preparano da soli e vanno sul ring da soli, come noi, da soli, andiamo sul palcoscenico. Solo io e Giacomo sappiamo quel dolore delle mani che cosa significasse. Una cosa per tutte. Siamo arrivati sul set con la sicurezza di non essere ipocriti. Non ho mai fatto una preparazione così accurata per un ruolo e portavamo un’umanità che era necessaria per questi due ruoli e anche un senso di comunità. Un protagonista deve parlare per conto di tutti. Questo è un onere e un onore. Questo film la cosa la trasmette totalmente, soprattutto in questi due anni di pandemia in cui tutti ci preoccupiamo di salvare il nostro orticello, invece il film parla a una comunità”.
Giovanni de Carolis dice che dipende da loro la fatica la capiscono in pochi. Non hanno mai fatto un passo indietro anche perchè non avevano mai fatto niente allenandoti la mattina e la sera le energie fisiche e mentali le devi mettere sempre e non è da tutti riuscirci. Uno sforzo non indifferente da parte di entrambi e forse è stato questo modo di tutti di appassionarci che ha creato un clima fantastico.
Ghiaccio un film di Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis
Due domande ai registi di Ghiaccio
GSS: nel film emerge un’enorme empatia tra i bravi protagonisti, sia uomini che donne, e la capacità umana di mettersi nei panni degli altri. Così vediamo (Vinicio Marchioni) Massimo, stare vicino a Giorgio (Giacomo Ferrara) e soccorrerlo. Vediamo Giorgio (campione di boxe) amare e proteggere sua mamma. Vediamo la fidanzata di Giorgio tutta dedita a lui, così come la moglie di Massimo che perdona un suo errore. Al di là dell’ecumenico, ex post, con una pandemia dove la frattura tra esseri umani è sempre più grande, l’avete pensata già in scrittura questa cosa intelligente, dato ciò che stava accadendo e che avete lavorato in lockdown?
ADL: Bella domanda mi fa piacere che tu l’abbia colta. Si cerca sempre una speranza. Sono felicissimo che emerga il tuo parallelismo. Soprattutto per tendenza a starsi vicino e stringersi attorno a chi ce la può fare e che può dare un messaggio positivo a tutti. A dirti il vero è una cosa che è avvenuta in modo inconscio. Non abbiamo mai pensato che il film potesse raccontare questa empatia ed è bello che emerga tra i protagonisti, così come l’unione tra persone. Dev’essere anche la borgata e la capacità che abbiamo un pò tutti a Roma, di sdrammatizzare.
GSS: E come avete calibrato le scelte musicali, così delicate, mai invasive (dato che Fabrizio Moro è un cantante, oltre che regista)? Il film raggiunge vertici di poesia. Questa colonna sonora è utile allo sviluppo pieno e armonico del film che non deborda in tal senso.
ADL: Si ovviamente la musica era fondamentale. Però dal punto di vista musicale si rischiava di diventare auto celebrativi. Avendo in co-regia un cantante famoso, Fabrizio Moro che andrà a Sanremo, motivo per cui il film esce subito dopo il festival, (N.d.r ) avevamo deciso che la musica non prendesse il sopravvento. E le sue scelte sono state immediate, spesso dettate dalle immagini che vedeva. Nella scena dell’auto, ad esempio, in cui Giacomo Ferrara esce dal finestrino, pensa che siamo corsi a casa alle 3 di notte e quel pezzo è stato scritto subito, di getto. Pur avendo Fabrizio a disposizione, non volevamo fosse un film sulla musica. La musica non doveva fagocitarci l’idea.
GSS: Cos’è per Vinicio Marchioni e Giacomo Ferrara il vostro personale “ghiaccio”?
VM: Jean Genet, Il funambolo è il mio ghiaccio e mi rileggo quella cosa quando ho dei dubbi.
GF: il mio ghiaccio è andare a letto avendo fatto al meglio quello che dovevo fare
Sinossi Ghiaccio Film
1999, Roma. Giorgio (Giacomo Ferrara), giovane promessa della boxe, vive con la madre nella periferia degradata della città. Il padre, assassinato anni prima, ha lasciato in eredità al figlio un debito con la malavita che non gli permette di essere un uomo libero. Con l’aiuto di Massimo (Vinicio Marchioni), che ha un passato nella boxe e vede nel ragazzo il grande campione che lui non è riuscito a diventare, Giorgio ha finalmente la possibilità di riscattarsi, entrando nel mondo del pugilato professionistico. Ma la malavita di periferia non lascia mai scampo a chi non si piega alle sue regole.
Commento dei produttori
Il film è una produzione La casa rossa con Tenderstories in collaborazione con Vision Distribution, in associazione con L’Università Telematica San Raffaele Roma in collaborazione con SKY e in collaborazione con RTI ed è distribuito da Vision Distribution. La fotografia è curata da Simone Zampagni, la scenografia da Gaspare De Pascali, i costumi da Magda Accolti Gil, il montaggio da Luigi Mearelli. Le musiche originali sono di Fabrizio Moro.
La produttrice (La casa rossa) Francesca Verdini: “è un set green. Abbiamo cercato come esperimento di tentare di cambiare il modo di fare cinema essendo sostenibili. Partendo cioè dalle abitudini più semplici, dal come si mangia, cosa si mangia e dove si beve, a interventi più strutturali che possano convertire il modo di fare i film. Una lunga storia di ricerche con ingegneri e consigli vari”.
Malcom Pagani (Tenderstories): “volevamo che la solidarietà potesse mostrarsi plastica. Volevamo che emergesse che lo sport e la periferia non sono una tematica escludente. Sono molto contento di come è venuto il film e delle emozioni che trasmette. Devo dire che il quarticciolo, (zona di borgata romana, n.d.r) dove è girato è un altro dei protagonisti”.
Massimiliano Orfei (Vision): “Abbiamo ideato l’evento il 07, 08 e il 09 Febbraio per costruire una cornice, data la presenza di Fabrizio Moro. Il suo collegamento con Sanremo in cui presenta la canzone del film ci è sembrato più giusto, anche uscendo per tre giorni subito dopo Sanremo. Ci aspettiamo davvero che il mercato possa rivedere la luce. Col film poi si andrà nelle reti Sky”.
Trailer di Ghiaccio con Giacomo Ferrara e Vinicio Marchioni
Le musiche originali sono di Fabrizio Moro. “Sei tu“, il brano che Fabrizio Moro presenterà in gara alla 72esima edizione del Festival di Sanremo e contenuto nel nuovo Ep del cantautore “La mia voce”, è parte della colonna sonora del film.