Cosimo e Nicole è un film del 2012 diretto da Francesco Amato, prodotto da Cattleya e Rai Cinema e distribuito da Bolero, con protagonisti Riccardo Scamarcio e Clara Ponsot.
É uscito nelle sale nel novembre del 2012 ed è ora disponibile sulla piattaforma Mubi.
Secondo lungometraggio del regista, affronta tematiche ancora attuali: lo sfruttamento sul lavoro e l’immigrazione in un Paese che rimane a guardare.
“Un film ambizioso, che racconta il disagio di una generazione che si scontra con la crisi economica e sociale e trova nell’amore, nell’impegno e nel confronto con altre culture e altri mondi la forza per immaginare un nuovo progetto di vita” – Giuria Est Film Festival
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Trama
Cosimo e Nicole è la storia di un amore che nasce a Genova nel 2001 durante le manifestazioni del G8.
Cosimo è un ragazzo italiano. Nicole è francese. Due giovani vagabondi uniti dalla passione per la musica e il desiderio di ribellione. La loro relazione cresce e si alimenta attraverso i numerosi viaggi attraverso l’Europa. La vita on the road e il destino li riporta però a Genova, dove la coppia inizia a lavorare all’organizzazione di alcuni concerti.
Il ritorno in Italia cambia drasticamente le loro vite. Durante l’allestimento del palco, un giovane lavoratore extracomunitario cade da un’impalcatura. L’incidente influisce radicalmente sulla relazione e incrina l’amore della coppia. I due giovani vengono così messi di fronte al dramma della realtà e all’obbligo di prendere una posizione.
https://youtu.be/U62iENruoxw
Una storia di speranza
Il film, strutturato come una sorta di interrogatorio in carcere dei due giovani, ripercorre insieme allo spettatore la loro storia d’amore e di speranza.
Il lungometraggio è anche un racconto di adattamento e sopravvivenza in un Paese che chiude le porte ai giovani e non fornisce alcuna assistenza.
Cosimo e Nicole sono la rappresentazione della gioventù che non si scoraggia, mettendosi in gioco e sfruttando le piccole occasioni, nella speranza di un cambiamento.
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Analisi tecnica
Cosimo e Nicole è un film che affronta tematiche importanti e attuali, quali la morte sul lavoro, la mancanza di empatia verso lo straniero e l’assenza di uno Stato in grado di tutelare il cittadino.
Questi temi sono affrontati con una regia quasi documentaristica fatta di macchina a mano e zoom. La fotografia è fredda mentre ritrae la drammaticità e l’incertezza della situazione.
L’operatore di ripresa segue gli attori che, perfettamente calati nei personaggi, sembrano non più recitare ma vivere perfettamente le vite dei protagonisti.
Attraverso questi elementi, il regista punta ad allontanarsi dalla finzione cinematografica per portare sugli schermi un prodotto il più possibile vicino alla realtà.
Il lungometraggio non manca però di criticità: appare infatti poco scorrevole e presenta una narrazione a tratti lenta dovuta alla regia documentaristica che risulta così un’arma a doppio taglio per il film.
Cosimo e Nicole è una pellicola che ha del potenziale: stimola lo spettatore ad aprire gli occhi e interrogarsi su una condizione ancora presente nel nostro Paese. Francesco Amato riesce così a riportare all’attenzione tematiche cinematografiche poco affrontate.
La risposta della critica
La critica cinematografica ha accolto positivamente Cosimo e Nicole.
In concorso alla 7° edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, è stato premiato come Miglior Lungometraggio nella sezione Prospettive d’Italia.
“Per la storia ispirata ma mai invadente, la sceneggiatura essenziale e capace di evitare tutti i cliché, le interpretazioni degli attori che, generose e ricche di sfumature, consentono a Cosimo e Nicole di Francesco Amato di addentrarsi con precisione sorprendente in quel groviglio di profondità e superficialità, generosità ed egoismo, crudeltà e sofferenza che è la gioventù, specie in questi tempi difficili. Il premio viene attribuito all’unanimità dalla giuria”.
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