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‘After Life 3’ si conclude la graziosissima serie di Ricky Gervais

After Life 3 racconta, con delicatezza, una vedovanza disperata. Ed è capace di farci sorridere fino all’ultima stagione

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After Life 3 ha mantenuto il suo appuntamento del 14 gennaio su Netflix,  più volte annunciato a chi l’ha tanto atteso negli ultimi due anni. Sei episodi conclusivi per la vicenda esistenziale di Tony Johnson, messa in scena da Ricky Gervais, che è attore, ideatore, produttore esecutivo e regista.

Produttore Charlie Hanson.

Una dark comedy che fin dall’inizio ha raccontato aspetti della vita dolorosi come la morte, la perdita, chiamandoli con il loro nome e, tuttavia, facendoci spesso sorridere. Ironia e malinconia, leggerezza e commozione, a tratti divertimento: Ricky Gervais, infatti, poco conosciuto da noi, è tra gli attori comici più seguiti in Inghilterra.

Recensione delle prime due stagioni di After Life

After Life trama delle prime due stagioni

Tony (Ricky Gervais) passa il tempo guardando ripetutamente i video in cui appare la moglie, Lisa (Kerry Godliman), morta da alcuni mesi, che lui non vuole assolutamente  lasciar andare. Per lo più riprendono momenti gioiosi, oppure le raccomandazioni di lei per quando non ci sarà più: gli ricorda come disinserire l’antifurto in casa, di non accumulare i piatti nel lavello, e non farsi prendere dalla depressione.

After Life

Ricky Gervais in After Life

Un testamento nel vuoto, perché Tony ha già tentato il suicidio, che non è riuscito solo per lo sguardo implorante del cane, l’unico legame vero con la sua vita. Ha il padre (David Bradley) in una casa di riposo con l’Alzheimer e un lavoro di giornalista che non lo appassiona più. Anche perché costretto a confezionare notizie insulse per un quotidiano locale. Riuscirà a trovare qualcosa per cui valga la pena continuare a vivere?

After Life 3 la trama

Niente da fare. Lo lasciamo più depresso che mai alla fine della seconda stagione, dopo la morte del padre, con il quale, nonostante vivesse in un mondo tutto suo, Tony rispettava un importante appuntamento quotidiano, nella casa di riposo Foglie d’Autunno. Dove, tra l’altro, ha conosciuto l’infermiera Emma (Ashley Jensen). Emma gli piace molto, gli dà pace, affetto, serenità, ma nel suo cuore non c’è posto per un’altra donna.

Sembra non ci siano grandi cambiamenti nelle giornate malinconiche di Tony, che continua a essere arrabbiato col mondo intero. Verso metà della stagione, però, è come se le parole di Lisa (Sii felice, sii gentile, sii Tony) comincino finalmente a risuonare in lui, aprendolo alla fiducia negli altri e all’attenzione verso se stesso.

Ater Life 3: lo stallo della prima parte

Se i tempi della rielaborazione del lutto sono nella realtà più o meno lunghi, non possono esserlo altrettanto nella sua resa filmica, o forse sì. Dipende da ciò che Gervais si è proposto nella scrittura di After Life 3 e da quanto il suo pubblico lo abbia capito.

La prima metà di questa terza stagione soffre infatti di una sorta di coazione a ripetere, dalla quale il protagonista non vuole e non sa affrancarsi. Riconosce di aver vissuto la fase della negazione nell’elaborare il lutto, ma rimane imbrigliato in una rabbia che non se ne vuole andare. Mentre noi aspettiamo segnali più evidenti che lo conducano a venire a patti con la realtà.

Rifiuta la compassione per la morte del padre ed è capace di lanciare un oggetto sulla prima macchina che passa senza fermarsi sulle strisce pedonali. Se fosse possibile, in alcuni comportamenti, è  ancora più scorretto. Il cognato, Matt (Tom Basden), rimane il bersaglio preferito del suo sarcasmo; e i personaggi che lo affiancano sono ancora più sghembi e grotteschi, fissati in una maschera che, non facendoci sorridere, appare tristemente patetica.

L’evoluzione della seconda parte

Nella seconda parte, invece, Gervais sembra seminare qua e là evidenti indizi di cambiamento e condividere la benevolenza, che è stata da subito nel suo sguardo di narratore, con Tony stesso. Comincia a non farlo bere sempre in solitudine, ma con Emma, l’amico Lenny e persino la collega, Kath, tanto supponente e noiosa nelle stagioni precedenti, che ora lo sceglie come confidente, e lui si fa volentieri scegliere.

After Life

Ricky Gervai, attore, ideatore, produttore e regista di After Life

Le storie raccolte in giro per il giornale non sono più ridicole, bensì cariche di sofferenza vera e degne di partecipato ascolto. Fino a quella struggente dell’ultimo episodio che scioglie ogni riserva nell’animo di Tony, sbriciolando la sua facciata di cinismo e facendocelo finalmente conoscere come immaginiamo sia stato prima della morte di Lisa: un brav’uomo pieno di pregi e difetti.

Sii felice, sii gentile, sii Tony. Un testamento, quello della moglie, che non si può attuare a comando. E allora lui comincia a esercitare la gentilezza, perché quella, sì, può tradursi in gesti concreti, fino a rivelarsi più vantaggiosa del risentimento. Come impallidisce al confronto il suo superpotere! Dire e fare tutto ciò che gli passava per la mente perché tanto non aveva nulla da perdere.

Il ruolo della vedova Anne

Di fianco a lui, nel tempo senza Lisa che ci viene raccontato, c’è sempre stata la vedova Anne (Penelope Wilton), il personaggio più vero e intenso,  nella sua lievità. L’amicizia si è intensificata, grazie alla comunicazione autentica fin dall’inizio: loro due sulla panchina del cimitero a parlare dei consorti che non ci sono più con tenerezza, con rimpianto, a volte anche con leggerezza. Solo lei può entrare davvero nel cuore di Tony, perché solo lei conosce lo stesso identico dolore.

After Life

Ricky Gervais e Penelope Wilton (Tony e Anne) in After Life

Anne lo ha sempre invitato alla sincerità, con la presenza discreta; ma ora i suoi incoraggiamenti alla vita sono più accorati e Tony deve per forza ascoltarli.

Un finale consolatorio

Ricky Gervais ha voluto mettere ogni persona al suo posto, comporre un puzzle alla fine della sua serie in cui ognuno trovasse pace. Non sappiamo quanto Tony riuscirà a vivere con una memoria che gli sia compagna e non tiranna. Glielo auguriamo. Noi ricorderemo la sua maglietta verde, quasi sempre la stessa, le sue passeggiate col cane, la cittadina di Tambury nel rosso e nella simmetria delle case, i personaggi assurdi, le fresche risate di Lisa nei video.

Ma soprattutto la dolcezza con cui Gervais è riuscito ad avvolgere tutto,  nonostante tutto.

Il capitolo conclusivo di After Life è un cammino lungo la vita di chi rimane,

e di chi sopravvive nel ricordo

Elisa TorsielloMovie Player

After Life

  • Anno: 2022
  • Durata: sei episodi di circa 30 minuti
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Gran Bretagna
  • Regia: Ricky Gervais
  • Data di uscita: 14-January-2022

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