Capire tutto significa perdonare tutto.
Io ritengo che se sapessimo ogni cosa raggiungeremmo una certa serenità.
Van Gogh
“Mio caro Theo, la pittura come è adesso, promette di diventare più sottile, più musica e meno scultura. Insomma promette il colore, purché mantenga questa promessa”.
Mai frase fu più azzeccata in un momento storico come il nostro. Estrapolata dalle lettere di Van Gogh alla sorella, la modernità sconcertante di questa verità, nonché la sua attualità lascia di stucco. E ci fa capire ancora una volta l’utilità della visione di opere d’arte e documentari, film, libri ad essa connessi, come questo van gogh i girasoli.
Non solo per affrontare una realtà sempre più dura, ma anche per divenire più consapevoli, colti e intelligenti si va al cinema.
Alla fine anche un film può salvarci. Se non la vita almeno la giornata. E fu proprio una serie di espedienti fortuiti che consegnano a noi quei capolavori. Si perché ad Arles Van Gogh si era prefisso di dipingere dei paesaggi in esterna, ma venne un grande bufera e rese la cosa impossibile. Altresì assoldò un modello, ma questo poi non si presentò e fu così che arrivarono a noi i girasoli.
Questo film è utile non solo per la consistenza di quello che racconta, ma anche perché ci fa vedere il Vaso con cinque girasoli di Ashiya, già a Yokohama. Comprato nel ’38 da un collezionista giapponese, il milionario Koyata Yamamoto, il quadro finì però bombardato e distrutto in un incendio nella residenza del magnate sulla costa sud, il 6 agosto 1945, durante gli attacchi aerei statunitensi della seconda guerra mondiale.
Ecco vedere quest’opera che non esiste più è uno dei valori aggiunti nel cinema: recuperare il perduto e ammirarlo. E, in epoca di pandemia, il poter viaggiare coi quadri di museo in museo tra i continenti, aiuta la fantasia, la memoria e il cuore.
Van gogh i girasoli. La vita di un genio. Fusione tra arte, natura e vita spirituale.
E’ fondamentale capire che Van Gogh oltre ad essere altamente spirituale, perennemente alla ricerca del contatto col superiore (aveva persino cercato una carriera da asceta predicatore, bloccata dal padre) era leggermente depresso. Per questo aveva bisogno di attorniarsi di un ambiente circostante gioioso, caldo, luminoso e colorato, più ricco di speranze per i suoi quadri, ma anche per se stesso. Semplicemente per mantenere un equilibrio, già precario.
E’ significativo capire che, dipingere i girasoli in modo così gioioso, dove il significato intrinseco dell’appassire è così forte, lo aiutò davvero ad avere speranza. Diceva lui stesso che questo specifico disegno gli avrebbe dato speranza per il futuro: “Mia cara sorellina puoi vedere da sola che in natura molti fiori sono calpestati, gelano o inaridiscono e, tra l’altro, non tutti i chicchi di grano, una volta maturi, finiscono di nuovo nella terra per germinare e diventare spighe, ma piuttosto la maggior parte non matura e finisce al mulino, non è vero? Ora facciamo un confronto tra le persone e i chicchi di grano. In ogni persona in salute c’è il potere di germinare, così come in un chicco di grano. E così la vita naturale germoglia. Il potere di germinare che è nel grano equivale all’amore in noi”.
A Van Gogh piaceva dipingere i fiori per concentrarsi sul gioco di colore e forma. Non doveva per forza rincorrere la somiglianza di un nudo di un modello. Oltre ad non avere i soldi per pagarlo. A lui interessavano le nature morte floreali che stanno appassendo.
Era interessato a soggetti vecchi, cupi, al crepuscolo, ai fiori che stanno morendo non appena sbocciati. Si allontana così dalle richieste del mercato e percependo il fiorito connesso alla sua personale visione, anche decadente della vita, aveva creato un suo modo tutto nuovo.
A Parigi nel 1887 van Gogh concepì 4 nature morte di girasoli che muoiono subito dopo essere sbocciati. Stava inventando un nuovo soggetto per i fiori. Solo in seguito gli artisti si appassioneranno agli aspetti espressivi dei fiori che stanno appassendo e ai loro significati reconditi.
Già Maria von Oosterwijck artista olandese, individuo interessante e molto religioso, nel 1670 aveva visto il girasole come simbolo verso la divinità così come il girasole si rivolge verso il sole, l’anima deve rivolgersi verso Dio. Acuta osservazione.
I suoi eleganti ton sur ton, giallo su giallo e il forte effetto di colore, farà si che egli estremizzerà ulteriormente con i girasoli questa sperimentazione, facendola diventare un capolavoro assoluto riconosciuto negli anni e da tutti.
Il film Van gogh i girasoli. Recensione
Dopo “Frida Kahlo”, il secondo film evento della collana ART ICONS, la serie di documentari dedicati alle icone indiscusse del mondo dell’arte distribuiti al cinema da Adler Entertainment, vede protagonista uno degli artisti più amati di sempre, offrendo una inedita visione della vita e delle opere di Van Gogh attraverso i suoi celebri “Girasoli”, tra i dipinti più famosi e apprezzati del mondo.
Quelli che molti scambiano per un unico capolavoro sono in realtà cinque dipinti di girasoli in vaso sparsi nelle gallerie di Amsterdam, Londra, Monaco, Philadelphia e Tokyo. Il documentario di David Bickerstaff riunisce questa spettacolare serie di dipinti sul grande schermo in un modo mai visto prima. Lavorando a stretto contatto con il Van Gogh Museum di Amsterdam, Van Gogh – I Girasoli non è una semplice “mostra virtuale”, bensì un suggestivo viaggio cinematografico in grado di scavare nelle ricche e complesse storie dietro ogni quadro, cercando di svelare i misteri dei girasoli e offrendo anche una nuova visione sulle tragiche circostanze che portarono Van Gogh a litigare con Paul Gauguin.
Cosa significavano questi fiori per Van Gogh e perché risuonano così tanto con il pubblico di oggi? Cosa cercava di dire con queste opere e come differisce una versione dall’altra? E quali segreti hanno scoperto gli scienziati quando le hanno analizzate nel dettaglio? Con una suggestiva rappresentazione dell’artista da parte dell’attore Jamie de Courcey e affascinanti approfondimenti a cura di storici dell’arte e botanici, il film offre una visione della vita e delle opere d’arte del pittore olandese attraverso alcune delle sue opere più amate e misteriose.
“Ci sono cinque quadri dei Girasoli che possono essere visti dal pubblico oggi, ma si trovano in cinque paesi diversi” – spiega il regista David Bickerstaff – “Non sono mai stati esposti insieme, ma il privilegio di fare il film è stato quello di poter viaggiare in luoghi come Tokyo, Monaco, Londra, Amsterdam e Philadelphia e metterli insieme sulla pellicola. Vedendoli in questo modo si ottiene una ineguagliabile e sorprendente nuova comprensione della vita e del lavoro dell’artista probabilmente più popolare del mondo. Mettendoli insieme sul grande schermo, è possibile confrontarli da vicino e vedere le differenze di ciascuno di essi, esaminando il potere della mano ossessiva dell’artista e la sua lotta con il colore e la composizione. È stata una tale gioia testimoniare quanto fosse unica ogni versione, prova dell’esuberanza di Van Gogh per la sperimentazione.”
Due parole sul regista di Van Gogh – I girasoli: David Bickerstaff
David Bickerstaff è un artista e un premiato regista che ha fondato Atomictv nel 1997, organizzazione per lo sviluppo di progetti e collaborazioni di arte digitale. I suoi documentari e le sue video installazioni come The Lukhang, Hygieia, Heavy Water: a filmfor Chernobyl e Making War Horse sono stati trasmessi in Gran Bretagna e mostrati in molti festival e mostre internazionali, che includono la Wellcome Collection, Vitra Museum, Onedotzero, Festival International du Film sur L’Art Montreal, e i quindici documentari al Museum of Modern Art di New York. Negli ultimi anni, ha diretto e filmato una serie di brevi documentari sull’arte per Art360 Foundation che offre finanziamenti agli artisti per costruire un archivio del loro lavoro. David ha anche collaborato con il produttore Phil Grabsky all’innovativa EXHIBITION ON SCREEN, dirigendo, filmando e co-scrivendo dieci documentari/lungometraggi d’arte. Questa popolare serie è stata distribuita in 63 paesi e proiettata in oltre 1500 cinema in tutto il mondo. Ogni film esamina un artista iconico e una grande mostra del suo lavoro in gallerie d’arte di fama mondiale. I titoli includono Van Gogh – I Girasoli, Lucian Freud: Un autoritratto, Van Gogh e il Giappone, Degas: Una passione per la perfezione, Michelangelo: Love and Death, Canaletto & The Art of Venice, insieme ad altri film su artisti come Claude Monet, Hieronymus Bosch e Francisco Goya. David è anche il direttore creativo di NewAngle Productions, uno studio di design che produce installazioni video e interattive per le attrazioni turistiche. Tra i clienti recenti ci sono la Royal Collection Trust, il British Museum, il Victoria and Albert Museum, l’Historic Royal Palaces, il Museum of London, il Royal Observatory e il National Maritime Museum.
Ha vinto vari premi per i suoi lavori.
Sinossi di Van Gogh – I girasoli
I Girasoli di Vincent van Gogh sono alcuni dei dipinti più iconici del mondo. Quelli che molti scambiano per un unico capolavoro, sono in realtà cinque dipinti di girasoli in vaso sparsi nelle gallerie di Amsterdam, Londra, Monaco, Philadelphia e Tokyo. Questo straordinario documentario riunisce la spettacolare serie sul grande schermo in un modo mai visto prima. Lavorando a stretto contatto con il Van Gogh Museum di Amsterdam, il documentario non è una semplice “mostra virtuale”, ma un viaggio cinematografico in grado di scavare nelle ricche e complesse storie dietro ogni dipinto per svelare i misteri dei girasoli. Cosa significavano questi fiori per Van Gogh, e perché risuonano così tanto con il pubblico di oggi? Con una suggestiva rappresentazione dell’artista da parte dell’attore Jamie de Courcey e affascinanti approfondimenti a cura di storici dell’arte e botanici, il film offre una inedita visione della vita e delle opere d’arte di Van Gogh.
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