Dal 31 Dicembre è disponibile su Netflix la miniserie “Stay Close”. La storia rientra nel genere thriller, anche se potrebbero esserci dei richiami al noir più cupo e inquietante. Tratto dal romanzo di Harlan Coben, il serial ci trasporta a Ridgewood, una cittadina inglese dove avvengono strani omicidi.
La serie si divide in 8 episodi da circa 45 minuti, diretti da Daniel O’Hara e Hannah Quinn. Tra gli interpreti, molti volti noti del cinema britannico.
Stay Close, la trama
Il 16 aprile del 2021, la sera di carnevale, Carlton Flynn scompare. La polizia mette a capo delle indagini il detective Broom (James Nesbitt) e la sua assistente Erin Cartright (Jo Joyner). Il detective è convinto che questo episodio sia collegato in realtà alla scomparsa di Stweart Green, avvenuta diciassette anni prima. La coppia di poliziotti si mette così alla ricerca di tracce che possano collegare le due vicende.
Tutto sembra ricondurre sempre a un unico luogo: il Vipers, un locale notturno gestito da Lorraine Griggs (Shara Pharis). Nel night un tempo si esibiva Cassie (Cush Jumbo), una ballerina che ormai è fuori dal giro e vive con il compagno e tre figli facendosi chiamare Megan Pierce.
In passato la donna era coinvolta in una relazione con Ray Lavine (Richard Armitage), ma il suo lavoro aveva fatto sì che Stewart Green venisse ammaliato dal fascino della giovane stripper. La scomparsa di Green spinse Cassie a cambiare vita e andare lontano da quel posto che le aveva regalato un mucchio di segreti da non rivelare.
Nel corso della vicenda saranno tanti i testimoni e le loro versioni che permetteranno a Broom di risolvere il caso. Ognuno sembra sapere qualcosa che potrebbe scompigliare gli equilibri e portare alla luce verità che sarebbe meglio restassero nascoste.
Stay Close i personaggi
Tutti i personaggi coinvolti contribuiscono a tessere una ragnatela di eventi che porta allo sviluppo della vicenda.
Megan Pierce, alias Cassie, dedita al lavoro e alla famiglia, viene sconvolta dal suo passato che ora si ripresenta. Megan rappresenta, grosso modo, la femme fatale; é stato proprio il suo fascino da stripper a renderla oggetto di attenzioni degli uomini che frequentavano il Vipers. La sua relazione nascosta con Ray è solo uno dei tanti pezzi del puzzle che si fanno spazio nella sua quotidianità, obbligandola a destreggiarsi come meglio può in un mare di bugie.

Kayleigh è la primogenita di Megan e Dave. La ragazzina è un adolescente che vuole affermare la sua indipendenza e che cerca di dimostrare di potersela cavare da sola. Questi suoi tentativi di emancipazione la condurranno nei guai; si troverà infatti al Vipers la sera della scomparsa di Carlton Flynn insieme alla sua amica Bea.
Ray Lavine è l’amore perduto di Cassie. Il Vipers fu il loro luogo di incontro e da allora i due vissero una relazione che si interruppe bruscamente dopo la scomparsa di Stweart Green. Anche lui nasconde qualcosa, ma non sembra lucido abbastanza da ricordare bene; perciò cercherà di fare i conti con se stesso per rimettere a posto i suoi ricordi.

Lorraine Griggs è la donna che gestisce il Vipers, una sorta di Sugar mommy che sorveglia il club e le sue ragazze. In realtà la sua vita gira intorno al locale che per lei rappresenta una vera e propria famiglia. Con Cassie aveva avuto un ottimo rapporto lavorativo e personale, che si interruppe quando la ragazza lasciò il club. Lorraine dopo anni si rifà viva ed è proprio lei a rinvangare il passato di Cassie mettendola in guardia su una possibile minaccia. La donna sembra essere una sorta di sorvegliante. É al di sopra di tutte le vicende: in qualche modo lavorare al Vipers la rende piena di risorse e assi nella manica.

Una coppia molto strana è quella formata dalla versione inquietante di “Barbie” e “Ken” (Poppy Gilbert Hyoie O’Grady). I due, giovani e belli sono sulle tracce di Carlton Flynn su richiesta del padre di Flynn. Il loro “modus operandi” è senza dubbio fuori dagli standard e probabilmente non del tutto legale. Per ottenere informazioni la coppia non guarda in faccia nessuno e usa i modi più persuasivi anche se a volte ciò comporta versare un po’ di sangue. Sembra essere sempre un passo avanti a tutti, anche rispetto alle indagini della polizia, grazie anche a un infiltrato che l’aiuta dall’interno. Chioma folta e rosso fuoco lei, viso pulito e sguardo da bravo ragazzo lui, i giovani sono molto innamorati ma a dirla tutta non sembrano poi così mentalmente stabili.

Un’altra formidabile accoppiata è quella dei due detective. Svegli, capaci e attenti, sono loro che danno vivacità e anche un pizzico di ironia alla storia.
Broom è il capo, il detective per eccellenza. Capace e concentrato non si lascia distrarre da nulla, anche se nel corso delle indagini non tutto andrà come aveva previsto. Cartright è la spalla del nostro caro detective. Una donna brillante che non fa fatica a conciliare la vita da mamma a quella da poliziotta, ha il senso dello humour ed è diffidente quanto basta per riuscire a impedire a Broom di cadere in eventuali trappole.
L’atmosfera
Con queste premesse, sicuramente l’atmosfera che si respira in questa serie non poteva certo essere quella di una festa sulla spiaggia. La cittadina di Ridgewood sembra colpita da più di un omicidio e questo basta per creare un alone di mistero.
I suoi abitanti poi hanno senza dubbio qualcosa che incuriosisce e che a tratti spaventa. I luoghi e le ambientazioni scelte si trovano lungo la costa nord dell’Inghilterra, in particolare tra Manchester e Blackpool.

Vediamo un’alternanza tra paesaggi rurali e selvaggi (il bosco nei pressi del Vipers e la spiaggia) con luoghi urbanizzati (le case, la centrale di polizia). Questo contribuisce a rendere tutto più misterioso, soprattutto per via di quei piccoli luoghi nascosti e bui tra i boschi e la natura . Insomma, per chi ama il drama /thriller, l’atmosfera è quella giusta.
In una parola è tutto molto “creepy” e non a caso, in alcuni momenti viene ripreso il brano dei Radiohead “Creep” che fa da sottofondo.
Insomma, per essere entrata nella top ten italiana di Netflix, Stay Close avrà sicuramente qualcosa di accattivante, anche se forse le dinamiche, per quanto intriganti, a volte possono risultare un po’ troppo tortuose.