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Sky Film

Come Un Gatto in Tangenziale Ritorno a Coccia di Morto: la recensione del film con Cortellesi e Albanese

Monica e Giovanni si ritrovano dopo tre anni, perchè lei è in galera e gli chiede aiuto. Giovanni la colloca allora in un istituto per lavori utili....

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Come un Gatto in Tangenziale: Ritorno a Coccia di Morto è un film di Riccardo Milani disponibile in streaming dal 25 dicembre 2021 su Sky; il film è il seguito di Come un Gatto in Tangenziale.

La trama

Sono passati tre anni dalla breve relazione tra Monica (Paola Cortellesi) e Giovanni (Antonio Albanese): i due si sono lasciati e hanno perso i contatti, mentre i loro figli Agnese e Alessio si incontrano per puro caso a Londra, dove vivono per studio e lavoro.

Nel frattempo Monica si prende la colpa di un furto eseguito dalle gemelle e finisce in galera; per evitare di deludere suo figlio Alessio è dunque costretta a chiedere aiuto a Giovanni, il quale sta lavorando insieme alla sua nuova compagna Camilla al progetto di un centro culturale nella periferia di Roma. Grazie ai suoi agganci politici Giovanni riesce a commutare la pena di Monica in un periodo di servizi socialmente utili: la donna dovrà scontarli presso una comunità che, per ironia della sorte, si trova proprio accanto al centro culturale.

L’impatto iniziale per Monica è tragico a causa delle restrizioni e del rigore a cui è sottoposta; nel frattempo Giovanni si barcamena tra lei e Camilla, che vorrebbe organizzare un evento d’inaugurazione all’insegna della mondanità e del lusso per accontentare i numerosi sponsor.

Successivamente Monica conosce don Davide (Luca Argentero), l’affascinante sacerdote che gestisce il centro, totalmente devoto alle cause sociali: la donna ne rimane in qualche modo ammaliata; cosa che scatena la latente gelosia di Giovanni. Questi ha dunque modo di accompagnare Monica e don Davide in alcune missioni di carità, acquisendo così una nuova consapevolezza sui problemi sociali (totalmente ignorati da Camilla –Sarah Felberbaum– e dagli sponsor), per contrastare i quali il centro culturale dovrebbe nascere.

Monica e Giovanni hanno così modo di riavvicinarsi…

La recensione

Buona parte del cinema comico moderno fonda la sua struttura e sostanza drammaturgica nella dicotomia, ovvero nel posizionare gli opposti uno contro l’altro e lasciare andare la storia secondo gli ovvi meccanismi della narrativa.

Il cinema di Riccardo Milani, invece, è sempre stato fondato sul garbo e sull’intelligenza: senza grosse spinte intellettuali, i suoi film (da Piano, Solo a Scusate Se Esisto!) hanno sempre attinto a piene mani dal reale e dall’attualità: purtroppo, spesso il risultato è stato annacquato dal bisogno di essere mainstream a tutti i costi, sprecando le buone intenzioni e restituendo alla fine operette morali con poco appeal.

Salvo poi mostrare, come è successo ad esempio con Benvenuto, Presidente!, che con la stessa trama di fondo si poteva creare qualcosa di più forte (vedi il sequel in qualche modo apocrifo Bentornato, Presidente! di Stasi & Fontana).

Milani si era però già probabilmente accorto che l’alchimia tra la Cortellesi e Albanese era cosa buona e giusta, e infatti Come Un Gatto In Tangenziale è stato un caso al botteghino, con una tenuta ottima e più di 10 milioni di euro nel sacco: inevitabile provarci ancora, e Ritorno a Coccia di Morto diventava allora una sfida, perché in Italia i sequel diventano spesso saghe pecorecce e sfiatate.

La trama ben si prestava a raccontare ancora le disavventure dei due protagonisti, e il contesto di fondo era ovviamente troppo ghiotto per non approfondirlo ancora di più. C’è sempre quindi, come nella filmografia del regista, l’intento sociologico e civile, come spiegare Marx al bar la domenica pomeriggio à là Comencini; inevitabile allora continuare a cucire storie su quella dicotomia di sopra, inasprendo il divario sociale e culturale tra la nuova intellighenzia italiana comodamente interpretata da una sinistra un po’ asettica e i nuovi poveri.

È insomma un racconto che calza perfettamente al nostro tempo post(durante?)Covid, in questo periodo confuso e malmesso dove la politica ha smarrito ogni sentiero ideologico e il “popolo” ha perso ogni fiducia in tutto. Ed è molto interessante, allora, al di là delle inevitabili facilonerie del film, vedere sullo schermo la distanza tra chi governa e chi è governato, il tragico scollamento di chi deve operare nel sociale tramite la cultura e chi è convinto che con la cultura non si mangia perché spesso o sempre posizionato ai margini di quelle operazioni.

Ritorno a Coccia Di Morto sarebbe piaciuto probabilmente a Lina Wertmuller, per quel fare compiaciuto che ha nell’adescare lo spettatore facendolo ridere e poi assestare qualche battuta affilata che sa -anche lontanamente- di politica; compie allora questa ricognizione e tasta il polso all’Italia del 2022, con un risultato interessante e provocatorio, anche grazie alle interpretazioni misurate di due outsider onesti ed empatici come Paola Cortellesi e Antonio Albanese, mentre Riccardo Milani conferma che per lui la commedia ha il compito, anzi la missione, di collegare il cinema alla realtà, la risata alla riflessione, tracciando forme non canoniche di congiungimento, girando film che hanno perlomeno la voglia di uscire dal solito tracciato e imponendo a quegli opposti la forza magnetica del cinema in una tensione armonica (si citano nientepopodimeno che Kubrick e Bergman).

Poi certo, lo svolgimento di Ritorno a Coccia Di Morto e specialmente il secondo tempo vanno con il pilota automatico in situazioni convenzionali: ma c’è il dubbio, molto forte, che lo stesso regista abbia dovuto alleggerire la sua idea originale per tirare il freno a mano e far virare il film verso quella comodità da botteghino che il primo episodio aveva confermato, mentre in qualche modo la robustezza del concetto del film, adulto nelle intenzioni, si sia dovuta spogliare di qualcosa per andare incontro alla medietà da incasso domenicale, a sfavore di quella freschezza originaria e dell’orizzonte socialmente ambizioso.

Ma lascia piacevolmente interdetti quel finale aperto e caciarone dove la donna tamarra e l’uomo di cultura trasbordano uno nel mondo dell’altro con delicatezza e cercano una comunicazione, anzi uno svelamento al mondo; così come l’aperta politicizzazione della sceneggiatura tra strappi onirici e convergenze con l’attualità più stringente.

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Come un gatto in tangenziale ritorno a coccia di morto

  • Anno: 2021
  • Durata: 109'
  • Distribuzione: sky, Vision distribution
  • Genere: commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Riccardo Milani
  • Data di uscita: 25-December-2021