Chi conosce le Landes de Guascogne? Sotto la sabbia di queste distese infinite di dune selvagge che piombano in un attimo nel pericoloso oceano, lato francese, sotto Bordeaux, si nasconde non solo il titolo di questo elegante film, ma anche il ricordo di un uomo, un marito, un amore. Come la sabbia tra le mani, che scivola via e non rimane consistente, così la presenza corposa di Bruno Cremer nella mole fisica, tonda e solida, oppone tangenza a immaterialità, presenza ad assenza, quando sparisce nuotando.
Mettere in scena la sparizione, la rimozione e la psicologia del lutto non è cosa facile. Ozon ci riesce bene, in modo ellittico. Come si spela una cipolla, man mano che si prosegue nel minutaggio, si tolgono strati e cresce il coinvolgimento, si svelano nuclei diversi, dettagli, sfumature, approcci onirici, dubbi e visioni, inoculando nello spettatore il virus del dubbio. Su tutto.
Sull’amore (esistente?) della coppia. Sulla morte, (ricerca di morire o casualità fatale?). Sul sesso, (desiderio autentico o carnalità onirica repressa?)
CHARLOTTE RAMPLING FASCINO IMMUTABILE
Oltre a reintrodurre sulla scena internazionale il fascino austero, prolifico e irresistibile di Charlotte Rampling (45 anni, Juniper), in dialogo totale e armonioso con il fascinoso e sovrappeso Bruno Cremer, (suo marito), i due riescono a rendere perfettamente credibile non solo l’amore iniziale di 24 anni di matrimonio, ma anche la non conoscenza reciproca.
Sguardi misteriosi e secchi, paesaggi scarni, ma caldi del mare e di una bella casa a Parigi, la routine diaria, mista a probabile noia, rendono un mistero l’amore borghese di questa coppia e la loro stessa autenticità. Anche come esseri umani singoli, bastanti a se stessi.
Sembrano infatti sospesi, nella loro perfezione, quasi ergendosi a emblemi di un’umanità che ama. E altresì ricca di caleidoscopiche incongruenze.
Sotto la sabbia è quindi un film sull’altro e sulla distanza della vicinanza. Anche!