Esce al cinema l’atteso documentario C’è un soffio di vita soltanto, firmato dal duo di registi e produttori Matteo Botrugno e Daniele Coluccini. Prodotto da Blue Mirror e Bielle Re con Tama Filmproduktion è distribuito da Kimerafilm.
Il documentario, presentato in anteprima all’ultima edizione del Torino Film Festival, racconta l’emozionante e singolare storia di Lucy, la donna transessuale più anziana d’Italia. Tra le pochissime sopravvissute al campo di concentramento di. Dachau ancora in vita, è testimone diretta di uno dei momenti più bui e tragici della storia del Novecento.
Il documentario è anche un pezzo di storia italiana (e non solo) raccontata attraverso gli occhi di una persona che, come tante allora, è stata costretta a guardare l’orrore, ma ha saputo resistergli con forza e coraggio ineguagliabili. Attraverso il racconto lucidissimo di Lucy, il film non solo affronta tematiche attuali come l’identità di genere, ma vuole anche far riflettere sull’importanza di continuare a mantenere intatta la propria personalità, nonostante i soprusi e i continui tentativi della società contemporanea di condannare, umiliare ed eliminare ogni accenno di diversità.
«Chi l’ha detto che una donna non può chiamarsi Luciano?»
afferma la protagonista della storia nel corso del film.

Botrugno e Coluccini, così, attraverso un affresco intimo e delicato, pongono allo spettatore riflessioni continue e mai scontate. E lo fanno direttamente con la voce di chi certi orrori li ha vissuti sulla propria pelle. Perché le voci come quella di Lucy si stanno affievolendo e con loro la memoria collettiva sembra perdersi ogni giorno sempre di più.
