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‘Un viaggio indimenticabile’ di Til Schweiger

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Arriva su Netflix Head of Honey, uscito nelle sale nel 2018.  Il film, diretto da Til Schweiger, è il remake della pellicola,  sempre di Schweiger, Honig im Kopf, che aveva ottenuto un discreto consenso al box office tedesco.

Questa volta il destinatario non è più la Germania. Modellato in chiave hollywoodiana, Un viaggio indimenticabile tenta di rivolgersi al mondo intero. Senza però riuscirsi appieno.

TRAMA

Amadeus (Nick Nolte) è malato di Alzaheimer. Dopo la morte della moglie, le sue condizioni cominciano progressivamente a peggiorare a tal punto che il figlio Nick (Matt Dillon), che ora vive oltreoceano, a Londra, non ha altra scelta che accoglierlo in casa sua. Qui, tuttavia, la situazione è tutt’altro che rosea perché Nick e sua moglie Emily (Emily Mortimer) stanno attraversando un momento a dir poco complicato del loro matrimonio. A preoccuparsi per Amadeus e a tentare di aiutarlo non rimane che la nipote, la piccola Tilda (Sophia Lana Nolte), che ancora non si è ambientata nella nuova realtà. Tra i due si consoliderà un rapporto speciale, che li porterà a partire all’avventura, pur di evitare la separazione.

AMADEUS ALZHEIMER

Uno dei punti forti di Un viaggio indimenticabile è senza dubbio l’interpretazione di Nick Nolte, capace di far ridere e commuovere allo stesso tempo. L’attore, oggi ottantenne, trema mentre beve, si mangia le parole, balbetta quando non ricorda le frasi, sorride confuso al ricordo dei bei tempi passati con la moglie… e fa tutto con una naturalezza infantile degna di un attore della sua esperienza. 

La sintonia tra l’attore e la giovane Tilda, che non a caso è interpretata da sua figlia, è palpabile. I due condividono l’inquadratura senza prevaricazioni, si divertono, sono complici. Difficilmente si sarebbe riuscito a creare un rapporto tale se i due attori non si conoscessero da prima… Perciò lode a Schweiger per la coraggiosa e, a posteriori, azzeccata scelta.

UN VIAGGIO DIMENTICABILE

Ciò che, sfortunatamente, non funziona del film è grosso modo la seconda parte. Fintanto che Amadeus resta in casa a combinare pasticci e la famiglia tenta di non impazzire, la pellicola funziona, scorre veloce e coinvolge. Il tocco favolistico c’è e si sente, ma non diventa mai prorompente e non cade nell’eccesso. Dalla metà in poi, invece, Un viaggio indimenticabile si trasforma in un groviglio di eventi ed elementi privo di verosimiglianza.

La fotografia sfuma, diventa rarefatta, senza che ce ne sia il benché minimo bisogno. Allo stesso modo, anche i personaggi che subentrano sono tutti privi di fondamento realistico. Sono tutti, nessuno escluso, poco credibili.

Si assiste a una vera e propria discrepanza tra ciò che si vede e ciò che si è visto e creduto fino a quel punto. Un viaggio indimenticabile prende una piega netta verso un non-tempo che tradisce e rovina tutto quello che è stato fatto e verrà fatto, perché inevitabilmente anche il finale diventa superfluo.

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