Microhabitatè il primo lungometraggio della regista Jeon Go-Woon. È un piccolo gioiello di poco più di cento minuti che racconta la difficoltà di essere autentici nella società contemporanea.
Dopo aver vinto il premio come miglior film indipendente al Florence Korea Film Fest del 2018, la pellicola approda su MUBI.
Trama
“Microhabitat Jeon Go-Woon
Mi-so (interpretata da una fantastica Esom) è una ragazza sulla trentina che ha tre dipendenze: le sigarette, il whiskey e il suo ragazzo An-Sol (interpretato da Jae-hong Ahn). Vive ai margini della società in un piccolo appartamentino e riesce a tirare avanti guadagnando qualche soldo come domestica. All’alba del 2015, dopo aver passato l’ultimo dell’anno in compagnia solo delle sue sigarette, Mi-so dovrà fare i conti con l’aumento dei prezzi del whiskey, delle sigarette e dell’affitto. Il suo piccolo mondo entra in crisi e per non rinunciare ai propri vizi Mi-so sarà costretta a lasciare la casa per vagare come ospite tra le abitazioni di suoi vecchi amici.
La leggerezza del peso dell’esistenza
“Microhabitat Jeon Go-Woon
Lo stile di Jeon Go-Woon si fa strada già nel suo primo lungometraggio Microhabitat, facendo presagire l’inizio della carriera di una grande autrice. La differenza la fanno i dettagli, e questo la Go-Woon lo sa bene. Un conto è saperlo, un conto è metterlo in pratica. In Microhabitat quel quid in più si nasconde dietro piccole scene comiche, dietro la semplicità di un gesto, dietro un piccolo momento musicale che, nella loro leggerezza, scavano in profondità verso la vera essenza dei personaggi e della storia. Tutto ciò contribuisce a rendere vero quello che stiamo vedendo.
Esemplare è una delle scene iniziali, in cui Mi-so, nel suo piccolo appartamentino, è impegnata in uno strano gioco con il suo ragazzo. Con le mani poggiate su una valigetta che funge da tavolino è tutta una questione di riflessi: al movimento delle mani di uno deve corrispondere a specchio lo stesso movimento della mano dell’altro, penitenza un bello schiaffone sul dorso della mano. Dopo una serie di colpi ben assestati, lui le accarezza la mano e i due si ricordano di non aver fatto sesso per molto tempo. Iniziano a spogliarsi, nel modo più meccanico che esista. Lui la tocca, ma le sue mani sono fredde, così come si gela all’interno del piccolo appartamento. I due si abbracciano e lui chiude la scena con un semplice “Lo faremo in primavera.” Una scena totalmente antierotica ma al contempo di una dolcezza infinita.
Microhabitat vs Macrohabitat
“Microhabitat Jeon Go-Woon
Cosa siamo disposti a fare per continuare ad andare avanti? In un mondo con continue pretese, che cambia da un giorno all’altro, qual è il prezzo da pagare per stare al passo con gli altri?
Il prezzo del whiskey e delle sigarette aumenta. Mi-so non vuole rinunciarci, nonostante arranchi nel potersi permettere un affitto. Non è disposta a rinunciare a queste piccole cose che fanno parte di lei, che costituiscono il suo microhabitat. Purtroppo, però, tutto ciò non è compatibile con il mondo circostante. Mi-so verrà ospitata a turno dai suoi vecchi amici, membri della band di cui faceva parte quando era ragazza. Ognuno di questi personaggi è sceso a compromessi, ha rinunciato a queste piccole cose per poter tirare avanti e avere una vita tranquilla. Una vita tranquilla spesso, però, non significa una vita felice. Rinunciare ai dettagli che ci rendono ciò che siamo ci porta all’insoddisfazione, a nascondere i nostri problemi per una tranquillità che è tale solo all’apparenza. Mi-so non ci sta, non vuole stare alle regole del gioco, e cercherà in tutti i modi di restare integra, di trovare il suo piccolo posto nella giungla inafferrabile del mondo contemporaneo.
Il Trailer
Microhabitat
Anno: 2017
Durata: 106'
Genere: Drammatico
Nazionalita: Corea del Sud
Regia: Jeon Go-Woon
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