Torna dal 17 dicembre 2021, su Netflix, Henry Cavill nei panni di Geralt di Rivia, alias The Witcher. La seconda stagione è infatti disponibile sulla piattaforma streaming, giusto in tempo per goderne appieno durante le feste di Natale.
The Witcher 2 | La trama della serie su Geralt di Rivia
La storia riprende esattamente da dove eravamo rimasti. La lotta tra Nord e Sud ha causato innumerevoli morti, tra cui forse anche quella di Yennefer (Anya Chalotra). Ma fino a quando il corpo non verrà ritrovato, la sua mentore Tissaia (MyAnna Buring) non vuole abbandonare le speranze; motivo per cui continua a interrogare i prigionieri con i poteri magici.
Dal canto suo, invece, Geralt scende a patti con il dolore che prova: aver perso l’unica donna di cui si sia mai innamorato, lo porta a concentrarsi sulla nuova presenza femminile al suo fianco, Ciri (Freya Allan). La giovane principessa deve essere protetta a tutti i costi, e per prima cosa bisogna trovare un nascondiglio adatto allo scopo.
Geralt pensa di condurla nel luogo in cui i Witcher vengono addestrati e trascorrono il loro tempo, tra una missione e un’altra. Gli ostacoli da affrontare saranno numerosi, ma insieme riusciranno ad arrivare a destinazione.
Un’ambientazione fantasy al di sopra della media
Una serie come The Witcher ha dalla sua, innanzitutto, l’ambientazione fantasy. A differenza di altre serie simili, questa seconda stagione conferma l’altissima fattura dello show. Da un punto di vista artistico, stilistico, narrativo.
La scena di apertura, in piena notte, sotto la neve, getta immediatamente lo spettatore in una condizione di attesa, mista alla sensazione di minaccia in agguato. Di lì a poco, le intuizioni prenderanno vita e forma. E i mostri torneranno a essere una realtà di chi ha scelto di dedicare un po’ del suo tempo alle avventure di Geralt & Co.
Il realismo e la cura riservata ai dettagli, non solo delle creature (magiche, incantate o altro che siano), ma anche dei vari contesti – dai campi di battaglia a quelli di addestramento, dai castelli alle stalle – permettono di immergersi totalmente, sospendendo l’incredulità per tutto il tempo necessario.
Gli stessi personaggi, a partire dal protagonista (un Henry Cavill in biondo platino e con lenti a contatto gialle), esibiscono una serie di caratteristiche e accessori che ne suggeriscono le origini, gli stati d’animo, il ruolo all’interno della narrazione.
Rivisitare La Bella e la Bestia per parlare di diversità
Se già nel primo episodio viene rivisitata la fiaba de La Bella e la Bestia, rigorosamente in chiave horror, appare evidente quanti spunti possano essere sfruttati per raccontare un universo altro, che fa da specchio alla realtà.
Tra i temi principali di The Witcher 2 c’è sicuramente quello della diversità, legato all’emarginazione, alla solitudine, alla diffidenza. I mostri non sono definiti dalle loro sembianze, dall’aspetto fisico, ma piuttosto dalle azioni che compiono.
Eppure, andare oltre alla apparenze non è così semplice, come non lo è riconoscere dove si cela la vera mostruosità. Geralt (e non solo!) diviene la prova vivente dei modi in cui l’essere diverso, oltre che un peso da sopportare, possa rivelarsi un valore aggiunto.
The Witcher 2 | L’amore salverà il mondo (di Geralt)
Il cacciatore di mostri insegna alla giovane Ciri qualcuno dei suoi “trucchi”, nel tentativo di prepararla a ciò che l’ attende. La paura è il primo nemico da sconfiggere, trovando il coraggio di fronteggiarla. Quando poi non è più possibile fuggire o nascondersi, l’unica possibilità è convogliare tutto in un obiettivo, addestrarsi per raggiungerlo e non farsi consumare dall’odio.
In fondo è – e resta – l’amore la forza che muove il mondo. Dalla storia della guerriera elfa e del mago umano al patto tra Nivellen (Kristofer Hivju) e Vereena (Agnes Born) – protagonisti del primo episodio, Un briciolo di verità – non tralasciando ovviamente il legame tra Geralt e Yennefer.
Durante la prima stagione, il sentimento tra i due ha vissuto alti e bassi, ma è bastato un istante per coglierne l’apice. Ecco perché, in qualche modo, il secondo capitolo sembra voler portare in quella direzione, come se il cacciatore di mostri e la strega fossero destinati a riunirsi. E il destino in The Witcher (e per Geralt), lo sappiamo, è un elemento imprescindibile.
*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.