Beatrice De Mei è Monica nella fiction di Rai Uno con Alessandro Gassmann dal titolo Un professore, in onda ogni giovedì. Le abbiamo fatto qualche domanda sul suo personaggio e sul suo futuro.
Beatrice De Mei e la sua partecipazione a Un professore
Com’è stato prendere parte a un progetto come Un Professore? Non è il tuo primo lavoro perché eri già stata protagonista di uno spot. Cosa significa lavorare in un prodotto del genere?
Sì, la prima cosa che ho fatto è stata una serie di spot, quando avevo tredici anni. Poi ho preso parte alla fiction Oltre la soglia con Gabriella Pession nel 2019 per Mediaset, che, però, si è interrotta dopo la prima stagione. Il mio ruolo in Un professore è quello che, al momento, ritengo il più importante. Quando mi hanno comunicato che mi avrebbero presa non potevo crederci. E quella su questo set, sembrerà banale, ma è stata un’esperienza indimenticabile per tanti motivi.
La serie vede protagonista una classe della quale fa parte anche il tuo personaggio. Cosa ha significato lavorare principalmente con tuoi coetanei?
È stato bello lavorare in un set del genere. Ci siamo trovati molto bene e abbiamo fatto una bella amicizia. Ci divertivamo a girare, tanto che non sembrava nemmeno di lavorare considerato il clima venutosi a creare. Sembrava di stare a scuola, senza studiare e senza essere interrogati, era tutto piacevole. E poi Alessandro D’Alatri, il regista, è una persona fantastica. Per esempio, anche nella fiction Oltre la soglia eravamo molti ragazzi ed eravamo tutti seguiti da un actor coach. In questo caso, invece, non c’era perché è stato il regista a farci da coach. Prima di ogni scena ci faceva immedesimare e riflettere. È più di un regista perché non ci ha dato solo nozioni tecniche. Si può dire che è come un papà per tutti noi.
E lavorare con un attore del calibro di Alessandro Gassmann com’è stato? Vi ha aiutati?
Sembrerà banale, ma per tutti noi è stato emozionante recitare con Alessandro Gassmann. Soprattutto durante tutte le scene in cui noi siamo in classe e lui fa lezioni di filosofia e lunghi monologhi. Praticamente lo abbiamo visto lavorare da vicino. E così facendo impari tanto, perché vedi un professionista come lui al lavoro. È come fare una scuola di recitazione.
Oltre a lui nel cast ci sono anche tanti nomi noti, come per esempio Claudia Pandolfi. Solo che noi ragazzi, a parte Damiano Gavino che interpreta Manuel, figlio del personaggio al quale lei dà il volto, abbiamo interagito principalmente con Alessandro Gassmann. E avevamo queste scene in classe dove ci limitavamo ad ascoltarlo. Poi ci sono anche tutte quelle scene dove il professore si confronta direttamente con lo studente. In questi casi hai modo di confrontarti meglio a livello recitativo con un attore del genere. Durante queste scene specifiche ho avuto modo di rendermi conto di quanto ero fortunata. Perché è molto più facile calarsi bene nel ruolo quando l’attore che interpreta il personaggio con cui devi interagire è uno come Gassmann.
Il personaggio di Monica
Veniamo adesso al tuo personaggio, quello della nuova arrivata in classe: Monica. Come la descriveresti?
Innanzitutto, devo dire che ho avuto una grande responsabilità perché Monica, tra le tante cose, è vittima di revenge porn. E non è stato facile perché questa cosa è molto attuale. Ho cercato di immedesimarmi il più possibile, anche se fortunatamente non ho mai vissuto una cosa del genere in prima persona. Però c’è da dire che è stato bello che tutta questa storia nella serie abbia avuto un lieto fine. Soprattutto considerando che spesso queste storie finiscono in tragedia. Invece, c’è un lieto fine che lascia sperare possa succedere così anche nella vita reale.
Inizialmente attraverso il dialogo con gli insegnanti, poi con le amiche e alla fine la scena divertente in classe. È stata costruita bene.
La scena di solidarietà è stata divertente e, perché no, mi auguro che talvolta possa accadere.
Quando hai letto il copione e hai saputo quello che avrebbe subito Monica, come ti sei preparata?
Non me lo aspettavo perché non avevo fatto il provino per Monica. Il video provino lo avevo fatto per il ruolo di Laura e Chicca. Poi, però, sono stata presa per Monica della quale non sapevo nulla. Mi sono spaventata all’inizio per i motivi che ho detto prima, perché il tema che si affronta con questo personaggio è pesante. Fortunatamente non ho persone vicine che hanno subito questo, quindi non mi sono potuta confrontare con qualcuno direttamente, però mi sono documentata sui tantissimi casi che ci sono (stati). Vedevo le interviste di vittime sopravvissute, ho cercato di empatizzare, di provare a riportare sullo schermo quella sensazione che secondo me è principalmente vergogna.
Il rapporto tra Beatrice De Mei e Monica
Quanto c’è di Beatrice De Mei in Monica e quanto di Monica in Beatrice De Mei?
In realtà ho veramente poco in comune con lei. Il personaggio l’ho ricostruito da capo. Mi sento molto diversa da lei. Innanzitutto non starei mai con una persona tossica come il suo ex fidanzato. Lei ha paura e in una scena dice che non se la sente di denunciarlo. È vero che fa il gesto di cambiare scuola per andarsene e dimenticarlo, ma è allo stesso tempo impotente. Io, invece, avrei reagito in maniera diversa e più forte. Non sono altrettanto dolce.
Il fatto di essere diversa e lontana da te, però, deve essere stato anche più stimolante.
Sì, perché di solito c’è lo stereotipo della bella della classe che è una cattiva, una bulla. Invece in questo caso è la vittima. E non è per niente banale.
Considerando quanto hai appena detto, cosa consiglieresti a Monica in generale? Ancora non sappiamo se ci sarà una seconda stagione, ma a prescindere e senza fare troppi spoiler, cosa diresti al tuo personaggio?
Le direi di imparare a stare bene da sola con sé stessa. Dopo tutto il dramma con l’ex ragazzo lei si dedica ai due ragazzi della classe che le fanno la corte. Prima si butta su Aureliano perché dopo il dramma vede in lui un ragazzo che le dà dolcezza e attenzioni, tutte cose che non ha avuto prima e prova, così, a consolarsi.
Tanto successo per Un professore
Ti aspettavi e vi aspettavate un successo del genere per la fiction che è seguitissima e commentatissima sui social.
Un po’ ce lo aspettavamo, soprattutto per la presenza di un attore come Gassmann, che è una garanzia e che ha molto seguito. Alessandro D’Alatri, durante le riprese, ci ha anche detto che questa serie aveva l’obiettivo di svecchiare il pubblico Rai. La paura principale era che non fosse adatta al pubblico di Rai Uno perché è, credo, la prima volta che si parla più o meno apertamente di una relazione omosessuale. Invece in tutte le puntate abbiamo mantenuto un numero di ascolti sempre alto.
I progetti futuri di Beatrice De Mei
Presto sarai di nuovo sullo schermo con Le più belle frasi di Osho al fianco di Neri Marcorè. Com’è stato lavorare a questo progetto? Puoi anticipare qualcosa?
Anche in questo caso sono molto emozionata. Un professore è stata una bella esperienza, ma una serie corale. Qui, invece, sono più al centro. Il mio rapporto con Neri Marcorè e Carlotta Natoli, l’altra protagonista, è stato più ravvicinato rispetto a quello con Gassmann. Con loro ho avuto modo di parlare di più e ho ricevuto più consigli. Sicuramente è un progetto che definirei divertente. Si tratta di una sitcom che andrà in onda su RaiPlay. Era la prima volta per me che facevo una cosa del genere.
Anche in questo caso il personaggio che interpreto è diverso da me e da Monica. Qui sono una sedicenne romana che vive a Centocelle, con i capelli blu e un abbigliamento un po’ appariscente, che sa il fatto suo. Nonostante questo personaggio, che si chiama Novella, sia distante da me, forse caratterialmente è più vicino a me perché, a volte, anche io faccio la ribelle.
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Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli