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Serie Tv

And Just Like That…: la recensione dell’emozionante ritorno di Sex & The City

Carrie, Miranda e Charlotte sono sempre a New York: se Samantha si è trasferita a Londra, le tre amiche continuano ad affrontare le difficoltà della vita di ogni giorno

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And Just Like That è una serie di dieci episodi disponibili su Sky dal 9 dicembre 2021 in versione originale sottotitolata, e riprende temi e personaggi di Sex & The City, serial di sei stagioni creato da Darren Star e Michael Patrick King disponibili su Sky Atlantic e NowTv.

La serie è disponibile doppiata in italiano da 18 dicembre 2021.

Cos’è stato Sex & The City negli anni ’90?

Non è una domanda trabocchetto, e neanche una riflessione abusata, se si vuole capire cosa sia And Just Like That…, la sua importanza e la sua bellezza nell’ambito dell’affollato panorama seriale degli anni Venti.

Dal 1998 al 2004, la serie ideata da Darren Star e Michael Patrick King (produttore esecutivo nonché sceneggiatore e regista di alcuni fra gli episodi migliori) e basata sul romanzo originale di Candace Bushnell ha saputo non solo innovare -insieme ad altri compagni illustri come I Soprano– la grammatica del linguaggio televisivo seriale e non, ma anche e probabilmente soprattutto far un notevole passo avanti nell’emancipazione femminile moderna.

In un mondo dove il sesso era (ancora) un tabù ma sempre e comunque appannaggio degli uomini, Sex & The City metteva in piazza, senza sconcezze o volgarità ma solo con la forza delle parole e dei suoi dialoghi brillanti e profondi, il sesso dal punto di vista delle donne: e allargando intelligentemente il raggio d’azione, il sesso in relazione ai rapporti emotivi e sentimentali.

In questo modo, il nucleo fondante della serie nelle sue perfette sei stagioni si è lentamente sedimentato diventando la continua messa in discussione del ruolo delle donne nella società, inserendo le quattro amiche Carrie (Sarah Jessica Parker), Samantha (Kim Cattrall), Charlotte (Kristin Davis) e Miranda (Cynthia Nixon) in un contesto che mostrava la difficile conquista di una libertà umana e psicologica della donna di 30 anni in un mondo dominato dallo strapotere del maschio.

And Just Like That… fa probabilmente il paio con Friends, per come entrambi i serial di incredibile successo ma soprattutto di fortissima influenza nella cultura popolare hanno saputo comporre il loro ritorno sul (ex) tubo catodico in maniera intelligente e lucida: il secondo attraverso una vera e propria reunion metatestuale, il primo ponendosi come un sequel che non rinnega quello che è stato ma si guarda intorno e si attualizza, chiedendosi quale sia il posto nel mondo delle donne liberate over 50.

Tralasciando la domanda sul perché, dopo vent’anni, ci sia ancora il bisogno di porsi questa domanda – è interessante vedere come la scrittura sottile di King sia riuscita a bilanciare il suo tema con incredibile equilibrio, mostrando senza rimpianti né luoghi comuni -come al solito- come si diventa dei cinquantenni sereni imparando dai giovani lezioni sull’inclusione e sulla diversità.

In questo modo, And Just Like That… non si può definire un patetico amarcord e neanche un facile algoritmo per raccogliere i consensi dei nostalgici: centrato allora il cambio del titolo, dal Sesso e la città a E fu così che…, è chiaro che l’opera porta avanti lo stesso cammino intrapreso 20 anni fa, ovvero proiettarsi nel futuro fin dal presente ponendosi le giuste e legittime domande sul cambiamento.

E non può neanche esserci il dubbio su come King e Star siano voluti uscire da una facile comfort zone, visto il colpo di scena del primo episodio: non si può restare sempre uguali a sé stessi, come dice Miranda nella scena di apertura del primo episodio, e in questo senso la morte è l’argomento più calzante e aderente al tema inseguito.

And Just Like That… pone solo come un ricordo l’incredibile battaglia che all’epoca le quattro protagoniste facevano verso il politicamente corretto: perché è proprio la più rappresentativa di loro, Carrie, che nel 2021 si trova in difficoltà, nel gestire il podcast nella quale è ospite, nel capire che ci sono altri generi da accettare, altre identità da capire e rispettare. Questo mentre Cynthia Nixon continua a mettere al centro del suo personaggio, con i suoi capelli portati orgogliosamente bianchi, l’allontanamento dello stereotipo femminile imposto dalla società.

Sono discorsi, temi e battaglie coraggiose e travagliate, e in questo i personaggi del serial non cercano di apparire più forti o sicuri di quanto si possa esserlo nella vita vera: lo dimostra il disagio di Carrie nel citato podcast, la difficoltà di Miranda nel voler essere inclusiva a tutti i costi, il fastidio di Charlotte ad accettare la diversità della figlia.

And Just Like That… non ha paura di essere amaro e addirittura doloroso, di mostrare il tempo che passa inesorabile in tutte le sue sfaccettature (esistenziali, fisiche, sociali, culturali), e non ha paura di osare spingendosi sempre più in là e mostrandosi come un’opera, o meglio un’idea, senza età, né collocazione storica: supera allora il finale posticcio che i due film di lungometraggio avevano appiccicato ad uno dei serial più importanti per l’audiovisivo moderno, si fa meno marcatamente comico e scivola con leggerezza in un mood più introspettivo, legato all’elaborazione del lutto e del dolore, mentre si fa chiara la sempre più forte mancanza di controllo che abbiamo sulle nostre vite.

I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’

 

And Just Like That

  • Anno: 2021
  • Durata: 1 stagione, 10 episodi
  • Distribuzione: Sky Atlantic, Now Tv
  • Genere: commedia, drammatico
  • Nazionalita: stati uniti
  • Regia: Michael Patrick King
  • Data di uscita: 09-December-2021

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