The Expanse debutta in streaming su Amazon Prime Video con Strange Dogs, il primo episodio della stagione 6.
Breve recap di The Expanse
La stagione 5 di The Expanse è una lenta messa in atto del piano di Marco Inaros (Keon Alexander), che mira a distruggere la Terra tramite un gruppo di asteroidi resi invisibili. Il suo obiettivo è quello di decimare gli Interni che hanno a lungo oppresso la Cintura.
L’arco narrativo soffre le conseguenze dell’allontanamento di Cas Anvar, accusato di cattiva condotta sessuale: la storia è, quindi, costretta a congedare l’amato pilota marziano Alex Kamal in maniera alquanto affrettata, quasi insensata.
Il racconto prosegue fra scontri nello spazio e rivelazioni oscure: Monica (Anna Hopkins) si lascia sfuggire con Holden (Steven Strait) che una nave ha sparato un campione di protomolecola con un siluro, lontano dal terreno di battaglia.
Dopodiché, Marco attacca le navi delle Nazioni Unite e del Congresso Marziano a guardia dell’Anello, con l’aiuto di una stazione di Medina trasformata. Anche nella vittoria, i nostri eroi riescono solo a scalfire la superficie dei piani di Marco.
Intanto, Avasarala (Shohreh Aghdashloo), Holden e Bobbie (Frankie Adams) scoprono un accordo che consente ai Marziani di stabilirsi su un pianeta lontano chiamato Laconia, dove è nascosto lo scienziato P.M. Cortazar e dove potranno sviluppare protomolecole.
La premiere di The Expanse 6
Il titolo del primo episodio (Strange Dogs) è tratto dall’omonimo racconto breve pubblicato nel 2017, tra il sesto e il settimo libro della saga creata dalla coppia ribattezzatasi James S. A. Corey.
La descrizione indica “Anello 673, Pianeta 2”. Il primo episodio di The Expanse si apre, dunque, su un mondo inedito e apparentemente sconosciuto. Tra fronde e cespugli, una bambina dialoga con alcune creature “preistoriche” e scorge un nuovo ospite che le ricorda un cane. All’improvviso, però, le creature iniziano a urlare poiché avvertono qualcosa di disturbante.
Attraverso un crane aereo, abbiamo una breve panoramica di questa realtà rigogliosa e incontaminata. Subito dopo, però, la docile serenità è spezzata: rapidamente, si susseguono immagini di servizi giornalistici che raccontano episodi cataclismatici e rivolte diffuse a macchia d’olio. Ecco, allora, che arriva la spiegazione:
“Adesso la Terra sa come ci si sente a essere Cinturiani.”
È un atto di ribellione, da parte della natura e dell’umanità. La Terra è ormai devastata, ogni nuovo frammento degli asteroidi dirottati da Marco infligge una nuova piaga e si lascia alle spalle una scia di devastazione. I Cinturiani, oppressi e stanchi, si rivoltano contro i Terrestri in quanto ritenuti responsabili della loro sciagura.
Elementi di continuità
Si tratta di un rapido inquadramento, utile a rievocare la stagione precedente con tutte le sue tensioni e i punti di rottura. Resta aperta la ferita lasciata dalla morte di Alex, celebrato dalla targa affissa sulla Rocinante. Parimenti, si mantengono alte le difficoltà di comunicazione tra i restanti membri dell’equipaggio.
Al contempo, torna con irruenza la quieta resilienza di Avasarala, che pur si rende conto di stare deludendo i Terrestri e le loro speranze. A Bobbie, sua guardia del corpo, non è riservato nessuno scontro armato. Eppure, la relazione fra lei e Avasarala dà senso a un momento di stasi, in cui nessuno è in grado di pianificare il futuro.
La scheggia impazzita di The Expanse 6
Assolutamente folle è, invece, il comportamento di Filip (Jasai Chase Owens). Certo, il ragazzo è ferito dal disinteresse dimostrato dal padre, ma cosa si aspettava da un egocentrico e narcisista come Marco?
Di fronte a questa negligenza, Filip cerca di intrattenersi con una ragazza dopo l’altra. Presto, però, l’alleanza con il padre e la scelta condivisa di attaccare la Terra in sordina sembrano iniziare a gravargli sulle spalle.
Filip è un figlio volontariamente dimenticato, ignorato, vittima dei sogni infranti. Così, intollerante ed esausto, arriva a sparare a un amico. È, forse, un tentativo di esorcizzare le colpe? Se così fosse, la strada è lunga.
Un capolavoro visivo
Il primo episodio cattura il pubblico per il trionfo di colori di un mondo disperso in un punto indefinito della galassia, ma anche per il buio abissale che domina lo spazio in cui è abituato a immergersi.
Gli scontri a fuoco rimangono il vero fulcro di The Expanse, sia per realismo che per spettacolarizzazione. Un ossimoro, che ben inquadra una storia costruita su opposti che si attraggono e giungono a collidere.
Tuttavia, non c’è da stupirsi: la fotografia di The Expanse si mantiene maestosa e impressionante, attraverso tutte le sue stagioni.