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‘All or nothing’ una docu-serie sull’ultima juventus

All or Nothing è la docu-serie su Prime-video, in uscita dal 25 novembre, che parla della recente juventus

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All or Nothing è un format di Amazon Prime Video. Si tratta di docu-serie a tema sportivo nelle quali viene raccontato ogni volta un club di grande presa sul pubblico. Quella disponibile dal 25 novembre sul network video del colosso della distribuzione mondiale è dedicata alla più blasonata tra le squadre italiane di calcio, la Juventus, altresì detta la “Vecchia Signora”.

Sotto il profilo produttivo ed editoriale non si tratta però di una grande novità, visto che già nelle ultime stagioni calcistiche prodotti molto simili sono apparsi su DAZN, il player che è entrato prepotentemente nel mercato dell’intrattenimento sportivo riuscendo a togliere a Sky l’esclusiva dei diritti televisivi sulla serie A.

Amazon-Juventus: un team vincente?

Stiamo quindi assistendo, in realtà, ad una sfida tra big per cercare di aggiudicarsi share, investimenti, pubblicità. Il tutto, ovviamente, con la partecipazione delle grandi squadre che hanno cominciato ad allestire propri Club channel con palinsesti a 360° su tutte le attività: conferenze stampa, interviste, spezzoni di partite e quant’altro. Al momento, oltre naturalmente alla Juventus, solo le squadre milanesi – Milan e Inter – stanno percorrendo questa strada comunicativa.

Di nuovo in All or Nothing c’è la sinergia tra due potenze economiche, la squadra di casa Agnelli e l’astronave galattica Amazon, per offrire a un pubblico sempre affamato di calcio un prodotto curatissimo, unito alla dinamica seriale che tanto appassiona l’utenza televisiva.

Ed ecco che vedono la luce ben otto episodi dedicati alla Juventus, vista non lungo tutta la sua onorata storia (iniziata nell’anno di grazia 1897) bensì nella sola stagione 2020/21. Non è chiara la genesi di questa scelta, se non quella di fotografare l’ultima annata vissuta alla corte di Re Cristiano VII, ovvero Cristiano Ronaldo, alias CR7

Eh sì, perché nel caso della superstar del calcio globale, i rapporti di forza sono rovesciati: è il giocatore portoghese ad esser sovrano e non il pur glorioso club italico – in realtà Ronaldo ha da tempo abbandonato i ristretti confini iberici diventando la bandiera via via del Manchester United, del Real Madrid, della Juventus e infine di nuovo dello United.

Bandiera peraltro sempre più ingombrante, e sempre meno tollerata in termini dei costi faraonici di CR7 e del suo entourage, quanto più l’agognata Champions League resta il sogno proibito della società bianconera, con grande delusione dei vertici juventini, da Andrea Agnelli al fumantino vicepresidente Pavel Nedved, già grande campione degli anni ’90-2000.

La Coppa proibita

Infatti, la Juventus ha vinto, anzi stravinto, praticamente tutto, in Italia. Fuori dei patri confini è una squadra come tante: niente a che spartire con i grandi club europei che, dal Chelsea alle squadre di Manchester a Real Madrid e Barcellona, dal Bayern Monaco a PSG e Lione, fino al Porto (recente eversore dei bianconeri), hanno fatto tutti più strada nella “Coppa dalle grandi orecchie”.

Ed era proprio a CR7, al fuoriclasse senza età, al “vincente” per antonomasia che la Juve affidava le residue speranze di agguantare l’ambito trofeo. A lui più che ai baluardi storici come il pacchetto difensivo Buffon, Chiellini e Bonucci, o ad un altro grande del calcio italiano, uno dei vincitori dell’ultimo Mondiale: Andrea Pirlo, proiettato sulla panchina juventina senza avere ancora al suo attivo nemmeno un minuto come allenatore.

Questa edizione di All or Nothing è, quindi, inevitabilmente più sincera nel descrivere questa sconfitta di quanto probabilmente fosse nelle intenzioni dei dirigenti bianconeri, al punto che qualche malalingua ha scritto come il progetto iniziale non contemplasse certo l’esito negativo poi verificatosi (eliminazione addirittura agli ottavi di finale per mano del Porto, non certo una “big”) ma avesse invece gli intenti celebrativi propri di un’operazione del genere.

Ecco quindi che, dalle riprese negli spogliatoi, emergono clamorosi retroscena, come uno scontro tra Ronaldo e Cuadrado durante l’intervallo di Juventus-Porto: “Dobbiamo dirci la verità, abbiamo giocato una m***a. Questa è una partita di Champions, dobbiamo avere personalità” – che è poi una delle parole chiave della recente narrazione sul calcio.

“All or Nothing”, un prodotto di lusso per grandi imprese

In conclusione, non sappiamo quanto questa docu-serie possa rivestire interesse per chi non sia un tifoso di stretta osservanza: certamente è stato posto un enorme impegno tecnico e professionale nel raccontare l’universo di una grande società calcistica, la cura nei dettagli, l’attenzione riservata ai nuovi acquisti, presi in carico dai cosiddetti “senatori”, la cui umanità e simpatia ben servono allo scopo di avvicinare questi mostri sacri della nostra epoca alle sterminate platee di appassionati.

Va tutto bene, purché non si tenti di contrabbandare un prodotto aziendale e commerciale per l’opera d’arte che va sotto il nome di “documentario”.

ALL OR NOTHING

  • Anno: 2021
  • Durata: 5 ore
  • Distribuzione: Amazon Prime Video
  • Genere: docuserie sportiva
  • Nazionalita: Francia Gran Bretagna
  • Regia: soggetto Mike Leigh
  • Data di uscita: 25-November-2021

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