Il Cattivo Poeta è in streaming su Sky dal 21 dicembre 2021.
E’ il primo lungometraggio di Gianluca Jodice, ispirato ad alcune ricerche fatte basandosi sulla corrispondenza tra Giovanni Comini e il Partito Fascista.
Il film fa sue alcune testi per cui la morte di Gabriele D’Annunzio non sia avvenute per cause maturali, come è ufficialmente riconosciuto, ma su ordine di Mussolini e Hitler.
Il film è stato il primo italiano ad uscire in sala subito dopo la pandemia, ed è disponibile dal 21 dicembre 2021 su Sky.
I premi
Il Cattivo Poeta ha vinto il Nastro D’Argento per la miglior fotografia (Daniele Ciprì) e migliori costumi (Andrea Cavalletto); il Premio Flaiano per la migliore opera prima e per i costumi; il Globo d’Oro per la migliore fotografia; il Premio ANEC “Pietro Coccia” per il miglior regista emergente alle Giornate Professionali di cinema di Sorrento; il Premio Ligeia al Lamezia International Film Fest LIFF.
La trama
Italia, 1936. Giovanni Comini è appena stato promosso alla carica di Federale e viene trasferito a Roma per una missione delicata: vegliare sullo scrittore Gabriele D’Annunzio e fare in modo che non dia nessun tipo di problema. D’Annunzio, poeta riconosciuto a livello nazionale, è sempre più inquieto e Benito Mussolini teme che possa minare l’alleanza con la Germania nazista.
D’Annunzio è interpretato da Sergio Castellitto; Comini da Francesco Patanè. Nel cast anche Tommaso Ragno, Fausto Russo Alessi, Lino Musella.
La recensione
Ave, cave, pave.
Nel Vittoriale sul lago di Garda, la casa museo che Gabriele D’Annunzio arredò e trasformò nel suo sepolcro a suo immagine e somiglianza, c’è una rampa di scale che porta allo studio, che lui chiamava la sua officina. Ave, Cave, Pave, il saluto stai attento, temi, le sue parole d’ordine.
E sopra la porta la frase, hic opus, hic labor est: lui dal suo architetto fece realizzare scaffali ai lati e al centro, con un armadio del Settecento, questa porticina bassa perché diceva che tutti quelli che entravano dovevano inchinarsi davanti al suo lavoro. E anche lui, doveva inchinarsi davanti al suo lavoro.
L’opera prima di Gianluca Jodice conserva tutta la possanza, l’arroganza e la grandezza di un poeta e della sua arte, quella ingombrante grandeur a volte autocompiaciuta che però restituisce immagini ad altissima latitudine emotiva.
L’ambizioso esordio allora fa coincidere la volontà di potenza di un autore (esordiente nel lungometraggio ma di certo non nuovo sul set, vista la padronanza assoluta con cui tiene la rotta di un lavoro così dirompente e potenzialmente esondante) con un punto di vista inaspettatamente laterale: perché Il Cattivo Poeta non è il classico biopic che mette al centro del racconto l’ingombrante figura messa in scena, ma anzi prima la presenta, poi la pone di lato come testimone oculare di un mondo, di un sentimento e di un’epoca.
L’abisso dannunziano diventa quindi un imbuto, nel quale far cadere lo sguardo per perderlo con una vertigine su un doppio punto di vista: D’Annunzio non è che la lente attraverso cui lo spettatore e il coprotagonista Comini osservano la direzione che l’Italia aveva intrapreso senza che -quasi- nessuno all’epoca se ne accorgesse.
La rilettura della Storia prende in definitiva su di sé sembianze quasi bellocchiane, con l’utilizzo di un tono chiaroscurale e di una teatralità solenne e malinconica (d’altronde, c’è Daniele Ciprì alla fotografia, il regista di matrimoni Sergio Castellitto come attore protagonista, e due attori come Fausto Antonio Alessi che vengono da quelle geografie lì); e che trova puntelli in frasi importanti (abbiamo tutti bisogno di un balcone per recitare: la differenza è che ci sono bravi attori e cattivi attori, e agli italiani piace solo e sempre la cattiva recitazione; o ancora i maestri insegnano quello che non si può imparare da soli), ma stupisce più di tutto per l’esattezza con cui fa dialogare l’ambizione filologica con la contemporaneità senza mai risultare stucchevole, didascalico o fazioso.
Il Cattivo Poeta è in streaming su Sky dal 21 dicembre 2021.