Action thriller dai risvolti sentimentali e a tratti persino comici, a metà tra uno psyco- thriller sulle crisi d’identità e un action movie ricco di segreti di Stato e sparatorie tra agenti federali
Action thriller dai risvolti sentimentali e a tratti persino comici per il regista di Four Brothers, John Singleton. A metà tra uno psyco- thriller sulle crisi d’identità, un action movie ricco di segreti di Stato e sparatorie tra agenti federali, e con un pizzico di feste liceali e sbronze colossali da teen movie, questa miscela esplosiva di ingredienti accattivanti gira attorno alla storia di un adolescente che, dopo aver scoperto che i suoi genitori sono in realtà due agenti della Cia con il compito di proteggerlo, fugge.
Un cast d’eccezione per l’idea del newyorkese Christensen, tra cui si annoverano nomi come la teen star Taylor Lautner (Twilight), Sigourney Weaver(Avatar), Jason Isaacs (Harry Potter and the Chamber of Secrets), Michael Nyqvist (Uomini che odiano le donne) e Alfred Molina (Da Vinci Code): un film tutto americano, ma vittima di una commistura di elementi narrativi forse troppo ricca.
Nathan (Jake per i ‘twlightiani’, il lupacchiotto che ha fatto impazzire il pubblico adolescente femminile della saga vampiresca) nutre ansie e dubbi esistenziali sulla sua vita famigliare; non è sicuro del fatto che quello sia realmente il suo posto e si sottopone persino a sedute psichiatriche per venire a capo di questo attanagliante senso di insicurezza, fino a quando non trova la sua foto su un sito web di bambini scomparsi.
È a questo punto che, a suon di colonne sonore da inseguimenti epici, arti marziali e wrestling, il giovane Nathan, accompagnato dalla ragazza (la sua vicina di casa Karen), che teme e di cui allo stesso tempo non può fare a meno essendo l’unica persona della quale può fidarsi ciecamente, squarcia violentemente la bella carta da parati della vita perfetta da “normale” ragazzo americano di vent’anni (sempre se “normali” si possono definire incontri di boxe quotidiani e massacranti con i propri genitori), per scoprire quanto di più spaventoso e pericoloso avrebbe potuto immaginare: un padre killer assoldato dalla Cia e una madre assassinata, peraltro sotto i suoi occhi quando aveva solo cinque anni, da un pericoloso terrorista russo, Kozlov (chi non ricorda il tremendo fascino di “Mikael Blomkvist” alias Michael Nyqvist in Uomini che odiano le donne?), che ora si trova sulle sue tracce per riappropriarsi di importanti segreti di Stato.
Solo adesso Nathan, messo con le spalle al muro da questa, citando una delle battute dell’agente Burton (Alfred Molina), “guerra ben educata”, a base di pistole con il silenziatore, codici informatici e identità artificiali, non potendosi fidare degli agenti della Cia, non potendosi fidare di un padre che l’ha lasciato al suo destino quando era solo un bambino e non potendosi fidare di Kozlov, non può che affrontare la situazione come solo un vero macho da action-movie potrebbe fare, face to face..
Valeria Fossatelli (TAXIDRIVERS)
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