‘Cry Macho’ Esegesi di uno splendido novantenne

Palafreno o ronzino non domato che sia, riuscire ancora, a 91 anni, a saltarci in sella con nonchalance, è una delle cose che sorprende delle tante che Eastwood sfodera nella lunga carriera e in Cry Macho – Ritorno a casa.

Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1975 scritto da Richard Nash, pellicola del 2021, diretta e interpretata da Clint Eastwood e presentata al 39 Torino Film Festival, vi si racconta la rivincita di un uomo, adulto o giovane che sia. Maestro del generare buone intenzioni e del produrre “pellicole curative” di ristoro, di personaggi, di vite, di salvataggi, di eroi, anche qui Clint continua indomabile sia a dirigere che recitare nonostante i 18 lustri che gli gravano sulle spalle, con totale rilassatezza e consapevolezza.

La locandina

Sinossi di ‘Cry Macho’

Texas, 1980. Ritiratosi dalle scene, l’ex star del rodeo Mike Milo viene incaricato dall’amico Howard Polk di riportare a casa il figlio tredicenne, Rafo, da tempo in Messico con la madre. Una volta giunto a Città del Messico, Mike viene a sapere che Rafo è diventato un piccolo criminale, ma riesce comunque a convincerlo a seguirlo in Texas, salvo essere bloccato dalla madre del ragazzo, Leta. Ripartito solo, Mike scopre che in realtà Rafo si è intrufolato nel suo pick-up e prosegue con lui verso la frontiera. Inseguiti dagli scagnozzi di Leta, i due hanno modo di conoscersi e raccontarsi le reciproche vite, comprese le violenze subite dal ragazzo dal patrigno e la morte in un incidente della moglie e del figlio di Mike. Il viaggio pieno d’insidie e incontri darà modo a entrambi di fare i conti con sé stessi e il futuro che li aspetta.

Due pellicole di e su Eastwood al Torino Film Festival

Sebbene il Western, come dice la splendida Meryl Streep, con cui concordo pienamente, “sia troppo pieno di polvere per piacermi”, intervistata nell’altro lavoro Warner, 2 ore e 30 di racconti su Clint Eastwood: a cinematic legacy,  presentato sempre al Torino Film Festival, in Cry Macho, la narrazione è fluida, le emozioni in gioco positive, la storia è di ascolto e costruzione, edulcorata dalla sagace ironia che esiste sempre nonostante l’età. Magari il tutto perde un po’ di spessore, di smalto e di ritmo, ma nel complesso è una gradevole pellicola da gustare sul divano di domenica pomeriggio.

Ad avercene di cineasti così: produttivi, umili e sempre in sella!

Clint Eastwood, arriva alla darsena del Lido, per presentare il film ” Space Cowboys ” , nella doppia veste di regista e protagonista. CLAUDIO ONORATI/ANSA/on

Il sito del festival