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‘Future Is a Lonely Place’, tra Prison e Vengeance movie

Terza regia di Martin Hawie ed esordio di Laura Harwarth. storia di vendetta e di vita carceraria, con nessun riscatto finale.

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Future Is a Lonely Place

Menzione speciale al Riff 2021, Future is a Lonely Place (Die Zukunft ist ein einsamer ort, 2021) di Martin Hawei e Laura Harwarth è un funzionale terzo tassello del percorso autoriale fin qui costruito dal regista tedesco Hawei, che consta di tre lungometraggi e un cortometraggio. E la Harwarth, co-regista, nel precedente Toro (2015) era co-sceneggiatrice.

La scarna cinematografia di Hawei ha un preciso obiettivo: concentrarsi su personaggi outsider che devono sopravvivere in ambienti duri, violenti e opprimenti, che li mettono a dura prova costringendoli con tutte le loro – poche – forze a lottare per non soccombere. Ma benché combattano strenuamente, il riscatto non c’è.

Camille (2013), esordio nel lungometraggio di Hawei, narra della solitudine di una giovane massaggiatrice che lentamente si chiude in se stessa, allontanandosi dalla società esterna; Toro, ambientato nel mondo della prostituzione maschile, è la storia di due ragazzi che cercano un proprio riscatto. In Future Is a Lonely Place, il protagonista Frank (Lucas Gregorowicz) cerca l’affrancamento dal passato, che lo sta divorando interiormente.

Frank, personaggio solitario, che lotta con i suoi demoni interiori e al contempo si confronta e combatte, per non soccombere, con l’ambiente che lo circonda, essendo il carcere spazio canonico in cui prevalgono i soprusi, è il terzo personaggio senza affrancamento.

Future Is a Lonely Place

Future Is a Lonely Place, la trama

Frank (Lucas Gregorowicz), una notte, decide di rapinare un furgone blindato, ma appena arriva la polizia si arrende subito. Un gesto incomprensibile il suo.

In prigione, dove dovrà scontare cinque anni, viene a contatto con la realtà del mondo carcerario, che si basa su determinate leggi (principalmente dettate dai prigionieri).

Vittima di pestaggi, Frank ha anche modo di conosce la guardia carceraria Susanna (Katharina Schüttler), con la quale intreccerà una relazione.

Future Is a Lonely Place

 

Prison movie o vengeance movie?

L’assunto di Future Is a Lonely Place è quello della vendetta da parte del protagonista, però gran parte della storia si svolge in un carcere. Ambedue gli elementi, assunto e ambientazione, sono stati ampiamente raccontati nel cinema, pertanto c’è il facile rischio di cadere nel déjà vu più trito.

Nel film di Hawie e Harwarth sono utilizzati – inevitabilmente –  tutti i topoi del carcere: violenze, gruppi settari, droga, secondini violenti, corruzione, ecc.. Tutto già visto, chiaramente, ma gli autori riutilizzano questi canonici elementi carcerari riproponendoli spesso in modo adeguato, usandoli per descrivere meglio la realtà in cui lo sprovveduto Frank è precipitato, e quanto è disposto a subire pur di raggiungere il suo obiettivo.

Un teso realismo come già era visibile nelle due opere precedenti di Hawei. Una dura realtà della vita carceraria ben ricostruita, cristallizzata da una livida fotografia (curata da Mathias Prause) e dalle interpretazioni degli attori. Una resa che cede solamente quando i registi cercano la scena ad effetto, ad esempio i rallenti o le scene accattivanti (l’incontro tra i due “boss” del carcere).

La vendetta di Frank, che si scoprirà essere molto articolata e svela il perché di quell’assurdo gesto di rapinare un furgone portavalori, comincia ad azionarsi completamente fuori il carcere. Un altrettanto duro itinerario fisico-mentale che il protagonista deve affrontare.

Con Susanna, probabile riscatto per una nuova esistenza, che non riesce a farlo desistere, benché lo stesso Frank sa che la vendetta non silenzierà i suoi demoni interiori.

Future Is a Lonely Place

Susanna

Nel cinema fin qui tracciato da Hawie, le figure femminili sono fondamentali nel racconto. Il suo esordio registico era basato interamente su una ragazza, solitaria e dal carattere fragile. Il secondo lungometraggio, sebbene incentrato su due ragazzi e con le donne sullo sfondo, appare al centro dei due amici l’angelicata figura di Emilia (Leni Adams).

In Future Is a Lonely Place, il personaggio di Susanna si distacca nettamente dalle due precedenti figure, poiché il suo carattere è esternamente risoluto (guardia carceraria) ma nel suo intimo è fragile (il suo stato emotivo insicuro è visibile nello spogliatoio).

Il suo rapporto con Fuad (Denis Moschitto) è solamente fisico (Susanna viene immessa nel racconto mentre fa sesso, con passione però in una posizione che sottolinea il suo essere semplice oggetto sessuale).

La relazione che instaura lentamente con Frank, e che comincia attraverso il dialogo, è più fitto di sentimenti, poiché ambedue sono due emarginati che s’incontrano.

Future Is a Lonely Place

 

Future Is a Lonely Place, la fotografia

Future Is a Lonely Place avvalora anche la notevole ricerca formale di Martin Hawie in ogni sua opera. In Camille privilegia il bianco, in tutte le sue sfumature, per descrivere al meglio la solitudine del personaggio e il suo approccio asettico alla realtà che la circonda.

Toro è completamente foderato di un greve bianco e nero, molto simile a quello de L’odio (La Haine, 1995) di Mathieu Kassovitz, proprio perché sono ambedue storie di bassifondi e miserie umane. Nel terzo lungometraggio, come già accennato poco sopra, prevalgono i colori lividi.

Sin dall’inizio (il flash iniziale che si ripete nel finale) i colori tendono a toni plumbei, per rimarcare il sentimento interiore del protagonista, oltre che alla rigidezza dell’ambiente carcerario. Il finale, che in un certo senso dovrebbe essere liberatorio per il protagonista, non ha luce, e il sole mattiniero è freddo anch’esso, adatto a quel futuro che è uno spazio solitario e senza speranza (riscatto).

Future Is a Lonely Place

  • Anno: 2021
  • Durata: 101'
  • Distribuzione: Patra Spanou Film
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Germania
  • Regia: Martin Hawie Laura Harwarth

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