È disponibile su MUBI dal 21 novembre Breakfast on Pluto. Il film, uscito nel 2005 e diretto dal regista Neil Jordan, vede come protagonista assoluto un incredibile Cillian Murphy. L’attore regala una performance memorabile interpretando Patrick Braden, un ragazzo che compie un viaggio in giro per l’Inghilterra alla ricerca della madre e di sé stesso. Il film è interpretato, oltre a Murphy, da Liam Neeson, Ruth Negga, Stephen Rea, Brandan Gleeson e Ian Hart.
La trama di Breakfast on Pluto
Siamo negli Anni ’60. Patrick Braden, nato dalla relazione clandestina tra padre Liam e la sua governante, viene abbandonato da quest’ultima. La donna fugge a Londra e il neonato viene affidato dal prete alla tabaccaia del paese. Patrick dimostra fin da piccolo di non riconoscersi nell’identità maschile, avendo comportamenti e interessi più inclini all’universo femminile. Il ragazzo cresce con un gruppo di amici nell’Irlanda occupata dagli inglesi e rivendicata dall’IRA. Faticando a trovare il supporto morale e la comprensione della madre adottiva e dei tutori, Patrick decide di farsi chiamare Kitten e intraprende un viaggio che lo porterà a fare conoscenze che lo cambieranno per sempre.
Un film di conflitti
In Breakfast on Pluto sono presenti molti conflitti, a partire da quello di natura sessuale che muove il nostro protagonista. Patrick ha avuto la sfortuna di nascere in un corpo in cui non si riconosce e che sente sbagliato per lui. Questo malessere, in un contesto sociale come il suo, genera inevitabilmente problemi e attriti. Vi è un’urgenza scalpitante e impellente di Patrick di essere sé stesso e potersi esprimere in modo libero che fatica a essere mitigata. Il ragazzo sarà poi costretto a fuggire di casa come gesto estremo per potersi conquistare una libertà che ha sempre voluto raggiungere. Fortunatamente incontra sul suo cammino persone che lo trattano come una donna: questo non è altro che la conferma di una apertura mentale che nel suo paesino non avrebbe mai potuto trovare.
I conflitti sono anche di natura politica, visto che il film si svolge nel bel mezzo dei Troubles, il conflitto anglo irlandese. Patrick respira già attorno a sé un’atmosfera di cambiamento, di evoluzione e di volontà di far sentire la propria voce. È come se in qualche modo ne venisse ispirato e trovasse la motivazione per perseguire le sue battaglie. Vi sono infine conflitti sul rapporto tra tradizione e modernità, simboleggiati dalla figura di padre Liam, uomo di chiesa e genitore. L’uomo è alle prese con una paternità di cui ha sempre avuto paura e che solo parecchi anni dopo avrà il coraggio di rendere pubblica.
Un personaggio complesso e unico
Patrick è un ragazzo con tendenze transessuali che vuole farsi accettare dal mondo per quello che è. Possiede una immaginazione incontenibile quasi in risposta a una vita di repressione e di libertà soffocate. Tende a dire ciò che pensa davvero a bassa voce, senza farsi sentire dalle persone a cui sono indirizzate. Questo gli dà la possibilità di esternare i suoi pensieri evitando spiacevoli e dolorose conseguenze. È inoltre alla ricerca della madre naturale, come se ricongiungersi a lei possa diventare anche raggiungimento di una pace interiore. Più il suo viaggio si farà difficoltoso e costellato da imprevisti e difficoltà, più capirà che la vera pace parte da lui e poco ha a che fare con la figura genitoriale.
Cillian Murphy regala una interpretazione magistrale
Cillian Murphy, al tempo quasi trentenne, in questo Breakfast on Pluto regala una performance di incredibile efficacia e potenza. L’attore lavora tantissimo sugli sguardi, comunicando ed emozionando attraverso essi. Patrick ha occhi vispi e curiosi ma spesso ingenui e che faticano a comprendere quello che sta succedendo. Questa fragilità viene presa a cuore dalle persone che Patrick incontra sul suo cammino diventando apprensione nei suoi confronti, come nel caso di Billy Hatchet, ma non è sempre così. Lo sguardo di Murphy, nella scena in macchina con il violentatore, è indimenticabile: non traspare alcun tipo di consapevolezza di ciò che sta succedendo e anche quando noi spettatori abbiamo percepito il pericolo, Patrick è l’unico che ne è ancora ignaro.
Questa decisione di approccio alla caratterizzazione del personaggio di Murphy dà alla performance una freschezza che non diventa mai stucchevole o stereotipata. Anzi, dona realismo e permette di veicolare emozioni autentiche e intense che arrivano dritte al cuore dello spettatore.
Quello che fa storcere il naso, però, è uno scarto enorme tra la profondità ed efficacia del personaggio di Patrick e quello dei comprimari, che risultano niente più di personaggi di contorno. Essi, pur essendo vicini al ragazzo e presenti al suo fianco per tutto l’arco del film, hanno una caratterizzazione troppo debole e approssimativa.
La regia di Neil Jordan stupisce e convince
Il regista Neil Jordan (famoso per aver diretto il film Intervista col vampiro), che realizza anche l’adattamento dal romanzo omonimo, decide di suddividere questo atipico racconto di formazione attraverso numerosi capitoli. Egli fa inoltre tesoro della ricchezza della sceneggiatura per sperimentare ardite e variegate scelte di messa in scena. Una di quelle che colpiscono di più è la simmetria tra il confessionale in cui Patrick da piccolo si confessava a padre Liam e il peep show in cui è il prete a confessarsi al figlio. È interessante anche la sequenza dell’attentato al pub e il conseguente, estenuante interrogatorio. È un peccato che in questo film ricco di avvenimenti alcuni siano raccontati e sviluppati in maniera frettolosa, dando la percezione che siano stati inseriti a forza all’interno della narrazione. Un plauso inoltre va alla colonna sonora, composta da canzoni d’epoca una più iconica dell’altra. Si passa da The Rubettes a Dean Martin, da Dusty Springfield a Van Morrison.
Breakfast on Pluto è un bellissimo film che emoziona, intrattiene e offre numerosi spunti di riflessione. Non è esente da difetti anche abbastanza evidenti, ma rimane una visione assolutamente consigliata. Il film è disponibile su MUBI dal 21 novembre.