È a disposizione, sulla piattaforma streaming Prime video, il film fantasy ad ambientazione medievale, Sir Gawain e il cavaliere verde del regista statunitense David Lowery (A Ghost Story, The Old Man & The Gun.
Un film di genere fantasy tratto dall’omonimo romanzo cavalleresco del XIV secolo di autore ignoto, scritto in medio inglese e narrante le vicende di Galvano, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù.
‘Sir Gawain e il cavaliere verde’. La trama
Il film di Lowery non si discosta molto dall’opera letteraria, pur inserendo nella sua trama alcune situazioni che non si ritrovano nel romanzo.
Ha come protagonista Gawain (Dev Patel), nipote prediletto di Re Artù (Sean Harris), che qui vediamo ormai vecchio insieme alla regina (Kate Dichie).
Il giorno di Natale Gawain, che ha una relazione con Essel (Alicia Vikander), giovane prostituta irlandese, si reca alla corte del Re in attesa dell’arrivo del Cavaliere verde (Ralph Ineson), un misterioso personaggio mezzo uomo e mezza pianta, il quale propone agli invitati una particolare sfida. Uno di essi potrà sferrargli un colpo con la pesante ascia che tiene fra le mani. Chi lo colpirà potrà tenere con sé l’arma per un anno intero ma, allo scadere del dodicesimo mese, dovrà recarsi presso la Cappella verde, dimora del misterioso personaggio, il quale potrà restituire lo stesso colpo ricevuto.
Si propone volontario Gawain che, imbracciata la scure, decapita il Cavaliere verde, il quale, una volta colpito, se ne va raccogliendo la sua testa e ricordando l’appuntamento a Gawain.
Trascorsi i dodici mesi, Gawain si metterà in viaggio per poter onorare l’impegno. Inizia così una sorta di odissea che lo condurrà verso la Cappella verde senza sapere in realtà dove questa si trovi.
Nel suo peregrinare, attraversando lande desolate e boschi cupi e minacciosi, Gawain affronterà numerose difficoltà e svariati incontri che gli renderanno il cammino assai difficile e metteranno più volte a rischio la sua stessa vita.
Un viaggio metafisico descritto in vari capitoli
Sir Gawain e il Cavaliere verde è un film strutturato in diversi capitoli. Rappresentano altrettanti momenti del viaggio che il giovane nipote di Artù decide di compiere per mostrare al re, e soprattutto a se stesso, quel coraggio e quell’onore necessari a poter essere considerato un degno cavaliere.
David Lowery, nel tradurre per lo schermo la storia narrata nel poema medievale, si avvale di una fotografia che valorizza il film dal punto di vista estetico. La fotografia di Andrew Droz Palermo prediligendo i toni freddi e scuri, cala la vicenda in un’ambientazione cupa, spesso notturna e avvolta nella nebbia, creando così un’atmosfera ostile e magica allo stesso tempo.
Un ambiente misterioso fatto di briganti e fantasmi di giovani donne, di esseri giganteschi e metafisici e di castellane che tentano di sedurlo. Un mondo in cui Gawain si deve calare per poter portare a termine la missione che si è prefissato e che, probabilmente, lo condurrà alla morte.
Il viaggio, che lo porterà a fare incontri minacciosi per la sua incolumità, può essere letto mediante diversi piani di lettura. Ma è subito chiaro che, nonostante la sceneggiatura dello stesso Lowery mostri a volte alcuni passaggi non ben definiti, Sir Gawain e il Cavaliere verde non è solo un film che racconta una classica storia fantasy.
Al contrario, la vicenda narrata è solo un mezzo che permette al regista di realizzare un’opera in cui il protagonista compie un vero e proprio viaggio alla ricerca di se stesso.
Lo dimostrano i salti temporali in cui Gawain “vede” ciò che il futuro gli riserverà e le numerose prove che deve superare e che gli permetteranno, una volta portata a termine la sua missione, indipendentemente da come questa finirà, di diventare un uomo diverso.
Si potrebbe azzardare che Gawain sia in realtà un Cristo che deve percorre la sua strada dolorosa verso un destino che gli consentirà di rinascere a nuova vita.
Un film in cui contano le atmosfere che descrivono un ambiente desolante e inquietante
Il film, costellato di elementi che si rifanno al simbolismo medievale della cultura celtica, ha un andamento lento, senza duelli e con l’azione è ridotta al minimo. In cui contano le atmosfere e le ricostruzioni di un ambiente, quello dell’Inghilterra medievale, desolante e inquietante.
Sir Gawain e il Cavaliere è un film che affascina e, seppur destinato al grande pubblico, è tutto fuor che un’opera mainstream.
Una prova d’autore che affascina e sconcerta e che, per essere recepita appieno, avrebbe bisogno di più di una visione, soffermandosi sulle molte allegorie disseminate lungo tutto il percorso.