‘Dickinson’ Su Apple TV+ tornano Emily e le sue poesie

Disponibile dal 5 novembre 2021 su Apple TV+, la terza stagione di Dickinson – qui il trailer – riporta sullo schermo l’eroina basata sulla celebre poetessa della metà dell’Ottocento.

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Dickinson su Apple TV+ | La trama

Dopo la doppia delusione amorosa e in attesa che nasca il nipotino – figlio della sua amata Sue (Ella Hunt) e del fratello Austin (Adrian Enscoe) – Emily (Hailee Steinfield) continua a elaborare i suoi versi.

Mentre sono qui voglio fare qualcosa di importante.

Decisa a tutti i costi a mettere al servizio della gente che soffre la sua dote artistica, non si accorge di quanto il suo allontanamento spaventi e faccia star male Sue, in un momento molto delicato della sua esistenza, e chiunque le graviti intorno.

Nel frattempo Lavinia (Anna Baryshnikov), che vorrebbe smettere gli abiti del lutto, in seguito alla dipartita del marito, scopre che tutti gli uomini che ama o ha amato stanno morendo in guerra. Austin è invece ormai esclusivamente dedito all’alcol e all’adulterio, con gran dispiacere dei genitori (ma non troppo della moglie).

Lo stile pop che sovverte le regole del genere

La particolarità di Dickinson sta soprattutto nel sovvertire le regole del genere, potendo contare su una sceneggiatura piena di acume e su un’attrice protagonista davvero degna di nota. L’ambientazione d’epoca viene colorita da un linguaggio decisamente moderno, atteggiamenti piuttosto promiscui e quasi d’avanguardia. Con uno stile pop a racchiudere e condire tutto.

Nel bel mezzo della Guerra di Secessione americana, la famiglia Dickinson si trova ad affrontare una medesima situazione di guerra civile dentro casa. Il parallelo tra pubblico e privato diventa la vera ciliegina sulla torta di una terza (e ultima) stagione che altrimenti avrebbe stentato a decollare.

Se la guerra civile arriva dentro casa…

Dopo il sorprendente inizio, in cui irrompe sulla scena una giovane che porta il nome di una delle più grandi poetesse di sempre, ma che somiglia tantissimo a una teenager dei giorni nostri, la serie sembrava non avere più molte cartucce da sparare.

La dimostrazione è stata una seconda stagione alquanto priva di appeal. Una volta esaurita la novità, serviva altra linfa per solleticare l’interesse e la curiosità del pubblico. La scelta di trattare un tema quale un conflitto bellico, e gli effetti che esso può avere su una comunità, si rivela adatto allo scopo.

Lo scontro ha il suo apice a tavola. Austin, ubriaco, sputa tutto il suo risentimento e le sue frustrazioni addosso al padre, alla moglie e alle sorelle. La frattura tra genitore e figlio appare insanabile, ma Emily non vuole sentire ragioni: aggiusterà ogni cosa per il bene dei suoi cari.

La nuova Emily nella terza stagione di Dickinson su Apple TV+

Anche in questa occasione, la determinazione messa in campo dalla ragazza ha dell’incredibile – basterebbero i primi secondi del primo episodio a darne un’idea – e chiaramente cela questioni ben più importanti e personali.

Abituata a vivere in maniera solitaria, a godere dei suoi spazi e del silenzio, Emily imbocca una strada differente, quella della speranza e della ricerca della felicità. Sebbene la sua fonte di ispirazione resti la morte (brillantemente interpretata da Wiz Khalifa) con la quale intrattiene una relazione, al tempo stesso, ambigua e divertente, e che aleggia imperterrita sulla narrazione.

La morte può distruggere le persone, ma la poesia può farle rinascere.

Nel corso degli episodi emerge, in maniera graduale e attenta, la critica a quello che è un sistema di convenzioni sociali del passato. Soprattutto per quanto riguarda il gentil sesso. L’ironia e il paradosso di alcune situazioni consentono di centrare l’obiettivo e invitano alla riflessione.

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.