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Al Visionär Film Festival The innocence di Lucia Alemany racconta come comincia l’estate della vita

In questa narrazione corporea e dinamica dell'adolescenza, Lucia Alemany pedina con naturalezza la brava esordiente Carmen Arrufat

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Prodotto da Lina Badenes, Belen Sanchez e Juan Gordon, The innocence (Innocencia) di Lucia Alemany è stato selezionato dal Visionär Film Festival di Berlino, diretto da Francesca Vantaggiato.

Prediligiamo opere di autori che mostrano di avere una visione particolare, di essere coraggiosi e visionari

ha spiegato a Taxidrivers la direttrice del festival tedesco, che si concentra sulle opere prime e seconde di registe e registi indipendenti.

The innocence di Lucia Alemany: la trama

Figlia adolescente di una famiglia monoreddito, Alicia viene descritta mentre trascorre le vacanze nella sua cittadina della provincia catalana insieme alle amiche e al fidanzato. Giornate estive in cui, dapprima spensieratamente poi sempre più concitatamente, ci si può bruciare. Frequentare una scuola circense a Barcellona è il sogno al quale la ragazza aspira con sempre maggior determinazione.

Il corpo in movimento

Lucia Alemany costruisce un racconto fisico dell’adolescenza, mettendo al centro il corpo della protagonista quindicenne in relazione ai corpi delle sue coetanee e di quello del giovane uomo (Joel Bosqued) con cui lei si accompagna.

Nella vivace naturalezza della narrazione, ogni dettaglio contribuisce a scolpire la materia. Abbigliamento e nudità, sguardi e baci, sorrisi e lacrime, ma soprattutto il continuo incessante movimento della brava e sensuale Carmen Arrufat che interpreta Alicia.

Qualche salto di postura dei personaggi nel montaggio delle inquadrature non toglie nulla al grande lavoro di ripresa audiovisiva svolto. La sceneggiatura è stata scritta dalla regista insieme a Laia Soler.

Il rapporto con la comunità: risate e lacrime

Alicia, per le amiche Lis, è sempre in compagnia. Eccettuata una scena nell’ultima parte del film, la regista costruisce le sequenze in modo che la giovane si percepisca nel rapporto con gli altri, ma trovi enorme difficoltà a confrontarsi con sé stessa. Un’incapacità forse appresa da suo padre (Sergi López), operaio dal carattere burbero e prevaricatore, e da sua madre (Laia Marull) sempre preoccupata di non far brutta figura davanti ai vicini di casa. Pian piano però l’adolescente comprende che per aspirare a realizzarsi occorre anche sapersi emancipare dal gruppo.

A questo punto del film c’è un tentativo di desacralizzare, attraverso gli occhi della protagonista, i riti in cui tradizionalmente la comunità spagnola si riconosce. Così, la processione del santo patrono, dove un’amica indossa la divisa della banda musicale paesana, diventa per Lis terreno di puerile derisione.

Più originale e molto efficace è la scena ambientata alla plaza de toros, dove la protagonista piange all’ignobile vista di un gruppo di uomini che, tutti contro uno, obbligano il toro ad avanzare con torce di fuoco accese sulle corna. L’identificazione di Alicia nell’animale, che come lei appare fiero ma profondamente sofferente, innesca un processo di consapevolezza in grado di indurla a prendere decisioni difficili quanto importanti.

Lo sport come espressione di sè

The innocence è anche una storia raccontata attraverso lo sport. Nelle prime inquadrature la protagonista nuota nell’acqua, simbolo assoluto di purezza. Poi, tra giochi ed acrobazie, i suoi occhi di adolescente si posano spesso capovolti su un mondo sottosopra che sta cercando di imparare a capire. Il desiderio di frequentare una scuola di arte circense incarna il tentativo di trovare un equilibrio per avanzare sul filo della vita senza farsi male.

La parte finale del film, la più dolorosa, scopre una Lis intenta caparbiamente a colpire con una racchetta la pallina che rimbalza sul muro e torna da lei. Non può più evitare di scegliere, nessuno la ascolterà se non troverà il modo di affermare autonomamente la propria voce. Per la prima volta, dopo aver sperimentato l’errore, l’incomprensione e il rifiuto, Alicia sembra prendersi il tempo dell’introspezione. Quello in cui si può riflettere sul confine tra innocente superficialità e colpevole ignoranza.

The innocence

  • Anno: 2019
  • Durata: 92'
  • Distribuzione: Filmax
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Lucia Alemany

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